CAPITOLO 24

964 17 0
                                    

COSTRUIRE

CAPITOLO 24

Osservai il mare calmo seduta sul terrazzo che dava direttamente sulla spiaggia dell'Isola di Ponza. Poi presi il mio diario e iniziai a scrivere "È parecchio che non scrivo ma, dato che scrivere un diario mi era stato dato come compito dopo che avevo tentato il suicidio, non avere il tempo materiale di scrivere e di mettere su carta i miei pensieri non è poi un fatto così negativo. Ora è praticamente l'alba ed io sono seduta su una sdraio a pochi metri dal mare. La stanza da letto di quella che per due settimane sarà la nostra casa qua a Ponza fra poco sarà inondata di sole. Siamo arrivati ieri sera e il viaggio ha stancato molto sia Amina che Luca. La più grande dei nostri figli ormai ha più di tre anni e comanda a bacchetta, io credo ancora per pochissimo tempo, suo fratello che ha 18 mesi. Entrambi sono la copia sputata del padre, hanno tutti e due gli occhi verdi e la sua forma del viso. Da me hanno preso il carattere...Stephan dice che nostra figlia diventerà la mia copia esatta, rompicoglioni pure me. Amo i nostri figli in maniera assurda e spesso quando osservo Ste con loro mi viene il magone da quanto tutto quanto è perfetto. Lui è un papà veramente fantastico, ha già messo in mano, anzi fra i piedi di Luca, il suo primo pallone e lui sembra entusiasta. Stephan naturalmente gioca ancora a calcio, a 27 anni gioca ancora nella Roma e ne è diventato negli ultimi tre anni uno dei simboli. Spesso viene indicato come il futuro capitano della squadra dopo Florenzi e per lui, non romano ma che ama questa città e questa squadra come se ci avesse giocato da sempre, è il massimo. Anche io adoro Roma e anche se a volte mi manca Milano...ormai la sento come la mia città. Pochi giorni fa io e Stephan abbiamo festeggiato tre anni di matrimonio e abbiamo deciso di venire qua a Ponza dove siamo venuti per una mini luna di miele ormai 36 mesi fa. Quella volta eravamo da soli, ora invece siamo in quattro...anzi..in cinque...due settimane fa ho scoperto di essere incinta, per ora lo so solo io...Stephan lo scoprirà quando leggerà queste pagine. Più che la pagina di un diario è una lettera per lui..quindi...Stephan...marito, padre, amore della mia vita, compagno delle mie giornate, complice, anima gemella...sai che ti amo sopra ogni cosa...
In questi tre anni abbiamo costruito la nostra famiglia e ogni giorno per me è stato unico. Nessun giorno passato con te per me è uguale, o anche solo simile ad un altro. Mi sveglio la mattina accanto a te e penso a che donna fortunata sono. Perché ogni secondo, minuto, ogni ora passata con te è la conferma che quando mi sono innamorata di te ho fatto la scelta giusta. Ho imparato ad amare anche le cose che pensavo di odiare in un uomo..le interminabili partite alla Play, il fatto che ci metti sempre tre ore a prepararti, il fatto che sei peggio di me in quanto a sedute dal parrucchiere...Non esci di casa se non sei perfetto...ma io ti amo soprattutto quando non lo sei. Quando la mattina hai in capelli spettinati, spesso perché te li spettino io, oppure quando torni dagli allenamenti stanco e ti butti sul divano. Amo quando prepariamo insieme la cena, quando apparecchi insieme ai bambini la tavola, quando sparecchi mentre io li metto a letto, amo quando ci sdraiamo sul divano e guardiamo un film...amo quando prendi il telecomando e spegni per poi portarmi a letto. E amo tutto quello che succede dopo...amo anche quando litighiamo e poi facciamo pace perché come hai detto tu tre anni fa sappiamo amarci solo in modo folle. Io ti amo follemente...come il primo giorno e anche di più...amo follemente il tuo corpo e la tua testa...amo te e ti amerò per tutta la vita..ed oltre...perché se ci sarà qualcosa, qualsiasi cosa dopo...ti amerò anche lì...perché il mio amore folle non smetterà mai" chiusi il tappo della penna e poi fissai Stephan che dormiva nel letto matrimoniale coperto solo da un lenzuolo bianco dalla vita in giù. Dormiva su un fianco, con il braccio proteso dalla mia parte del letto, come a cercarmi...presi il cellulare e gli scattai una foto. Se in futuro mi avessero chiesto cosa fosse per me la perfezione quella foto l'avrebbe rappresentata al meglio.
Quasi avesse avvertito qualcosa aprì gli occhi e mi sorrise "Che fai lì?"
"Ti ammiro..."
"Ah si?" lui si mise seduto e si stiracchiò offrendomi la visuale completa del suo corpo. Scossi la testa e mi morsi il labbro inferiore "Sei stronzo lo sai?"
"Io? Raggiungimi che così ti saluto come si deve" io mi alzai ed ancheggiai esageratamente verso il letto con il diario in mano. Indossavo solo un paio di mutandine bianche ed una canotta attillata che metteva in risalto la mia pancia che non era più così piatta. Lui mi fissò e poi mi tirò verso di sé. Gli caddi in braccio ridendo "Hai messo su qualche chilo? Non che tu non mi piaccia eh...ma hai da dirmi qualcosa?" io mi sporsi per baciarlo e poi gli consegnai il diario...lui andò all'ultima pagina ed iniziò a leggere. Arrivò fino alla fine senza reazioni particolari se non un sorriso e gli occhi leggermente sgranati. Quando alzò il viso era emozionato "Sei incinta"
"Si...siamo a quota tre...lo so che sarà tosta...Luca ha solo 18 mesi ma..."
"È perfetto amore mio..tu sei perfetta...e ogni cosa che hai scritto....le cose che tu ami di me io le amo di te..." misi la testa nell"incavo del suo collo e sospirai felice. Negli ultimi tre anni, a causa anche delle gravidanze, il mio peso era salito leggermente rispetto a prima. Ora stavo bene con il mio corpo, mi piacevo e non pensavo più ai pasti giornalieri ed al cibo come ad un obbligo. I miei capelli erano lunghi poco oltre le spalle, di un castano scuro, Stephan adorava passarci le dita quando eravamo a letto ed io adoravo che lui lo facesse.
"Poi ci fermiamo...tre sono sufficienti"
"No...io voglio il quarto...il quinto...a parte gli scherzi...ne parleremo dopo...ora...futura mamma tris, ho voglia di te..." Stephan mi sfilò la canotta e poi mi fece sdraiare prima di togliermi le mutandine. Si stese accanto a me e mi baciò la pancia prima di risalire fino ad intrappolarmi le labbra con le sue. Ci amammo come solo noi sapevamo fare...follemente, pazzamente, senza paura, senza più nulla a mettersi fra noi e l'eternità..lui sarebbe stato mio e io sarei stata sua per sempre....ma sempre sempre come diceva sempre lui...come se lui fosse stato programmato per amarmi ed io per amare lui per tutta la vita...
"Amore..."
"Dimmi..."
"Non ti lascerò mai...lo sai vero?"
"Lo so...so che tu mi ami...e credo di averlo capito ancora prima che tu me lo dicessi la prima volta...nel mio monolocale a Roma..."
"E quando l'avresti capito?"
"Quando mi hai scritto quella lettera...chiedendomi di venire a Savona...come se tu sapessi...che solo io potevo salvarti...bho forse è troppo da dire ma...ci siamo salvati a vicenda no? Tu con me l'hai fatto sicuramente"
"È vero...tu mi hai salvato...se non fosse stato per te chissà adesso dove sarei. Hai mai pensato di non venire a Savona quel giorno?"
"Sinceramente? No...appena ho letto che tu saresti stato a Savona qualche giorno avevo praticamente fatto le valigie. Reny si è incazzata parecchio e quella è stata una delle nostre litigate più brutte..."
"Che ti aveva detto?"
"Che tu mi avresti fatto soffrire ancora...è da capire...quella sera quando mi ha trovata a casa mia ero più morta che viva eh..si è presa un bello spavento"
"Volevo dirtelo quella sera in ospedale"
"Cosa?"
"Che ti amavo...perché ti amavo...ma poi ho pensato che saresti stata meglio senza di me"
"Io non sono mai stata bene senza di te...Non stavo bene quando non mi conoscevi ancora, non stavo bene quando ho scoperto di te e lei...non stavo bene quando...quando pensavo di essere morta praticamente...sto bene solo con te...ok?"
"Perché non la chiami mai per nome?"
"Perché lei non fa parte della mia vita...Non ne ha mai fatto parte e non voglio che ne faccia mai parte...perché è la tua ex...e non mi è mai piaciuta...perché non è importante per me.."
"Ti amo piccoletta...."
"Anche io..."
"Sempre..."
"E per sempre..."

La nostra storia non finisce qua perché le storie d'amore come la nostra sono eterne. Sono quelle storie raccontate nei film, o nei libri, quelle che quando le racconti sembrano quasi impossibili da credere. Insomma una comune ragazza che sposa il suo amore impossibile? A me è successo...quando mi sono innamorata di lui ho pensato di aver fatto una gran cazzata. Insomma come potevo amare qualcuno che non conoscevo e che era così distante da me? Ma poi ho capito che una vera spiegazione non c'è...all'amore, quello vero, folle..non c'è spiegazione. Ogni storia dovrebbe insegnare qualcosa no? La mia insegna...a credere nei sogni, a non mollare mai..
Io stavo mollando, il dolore era troppo forte da sopportare e così io per un brevissimo istante ho pensato che sarebbe stato meglio non provare più nulla...poi sono risalita. Perché quando tocchi il fondo...proprio il fondo...quando pensi che stai definitivamente soccombendo al dolore..hai due possibilità..o lasci la presa o lotti.
Se avessi lasciato la presa...bhe sarebbe stato come gettare la spugna senza aver lottato..io invece volevo e dovevo lottare..per lui...e per noi..
Perché io ci credevo a quel noi...perché quando sfiori la persona, quella persona...la persona giusta..te ne accorgi...
Io e Stephan ci amaremo per sempre? Ne sono convinta...abbiamo lottato entrambi, abbiamo superato tanti ostacoli..da quel mio post qualcosa ci ha sempre legato..e sempre ci legherà...
Quindi...amate, fate pazzie e soprattutto credete nei sogni...

FINE

COSTRUIREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora