Blue American.

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Thank you.
I said, thank you.

Quando riaprì gli occhi, mi aspettavo di incontrare gli occhi di Salvatore. Invece no. Sascha non perse tempo, riprendendo quello che avevo interrotto. La sua lingua coccolava la mia, in un attimo le sue labbra sul collo. Cominciai ad ansimare.

-Sa..- sussurrai nel culmine di quel attimo, prese ancor più coraggio tirando leggermente i miei capelli.

-Salvatore...- continuai mentre una mano passava sotto la mia maglietta. Di colpo finì tutto.

-Chi?- chiese stranito quello che non era quello che immaginavo.

-Salvatore? Sul serio?- chiese ancora con uno strano tono. Non gli risposi e abbassò lo sguardo.

-Meglio che vada.- mormorò sconsolato.

-Sascha, mi dispiace.- urlai raggiungendolo.

-Non puoi immaginare quanto dispiaccia a me. Grazie.-

-Perché? Oh Sascha ti sto parlando!- urlai mentre continuava ad allontanarsi.

-Grazie ho detto!- urlò con un gesto della mano.

-Grazie per cosa! Porca puttana!- dissi riuscendo a fermarlo.

-Grazie per non aver voluto alimentare le mie false speranze.- sussurrò più a se stesso che a me.

-Senti, sto male per quello che è appena successo. Potremmo provare ad andare per gradi, tu che ne dici?- proposi accarezzando uno dei suoi avambracci.

-Non lo so...tu mi piaci, ma tu appartieni già a qualcuno.-

-Sascha, se ti avessi incontrato il mese scorso, adesso sicuramente non eravamo qui, a parlare di questo.- mormorai tentando di respirare per non piangere, ma una lacrima mi tradì.

-No hey, non piangere piccola.- sussurrò catturando con il pollice la mia guancia.

-Va tutto bene. Io sono qui.- disse abbracciandomi forte. Iniziai a piangere, e mi consolò senza bisogno di parole. Mi dispiace, scusami. Ripetevo in continuazione, lui di risposta mi diceva che non importava, che mi voleva bene lo stesso.

-Riprenditi un pochino su.- mi consigliò prendendo il mio viso tra le mani.

-Devi tornare a casa, sennò fai tardi.-

-Però vieni con me.- mormorai asciugando una delle tante lacrime. Il suo viso cambiò espressione mille volte. Sascha venne con me, mi ordinò di stendermi sul letto, così mi addormentai.

Era mattina. Lo sentivo dalla luce che i miei occhi faticavano a tenere fuori dal sonno. Ero abbracciata a qualcuno. Nei miei sogni sperai fosse Salvatore. Mugugnai accoccolandomi alla persona accanto a me. Continuai a godermi quel contato, deliziandomi con un odore familiare. Sperai con tutto il cuore che la mia mente non mi facesse brutti scherzi. Aprì un po gli occhi per permettermi di capire ed era davvero lui, senza gli occhiali e il braccio era poggiato sul mio fianco. Salvatore sospirò forte, il suo petto, pieno di aria si fece altissimo per poi tornare basso come prima. Mi accoccolai ancora, accarezzandolo come se stessi dormendo.

-Un giorno potrei morirci così.- sussurrò accarezzando lievemente il mio fianco. Sorrisi involontariamente, il mio mondo riprese colore, ancora.

-Hey...- dissi poggiando i palmi delle mani sul suo petto per alzarmi leggermente per guardarlo negli occhi.

-Buongiorno.- mormorò arrossendo un pochino per quello che sperava con tutto se stesso che io non avessi sentito. Mi sembrò un sogno, un silenzio stranamente dolce si insinuò nell'aria.

-Sono felice che tu sia qui.- ammisi senza darmi un freno.

-Sono felice che tu mi abbia scritto ieri sera, anche se ti ho trovata addormentata.- sorrise timidamente e i suoi occhi castani di poggiarono lontano dai miei. Sorrisi anche io, pensando a Sascha. Avrei dovuto parlare con lui e ringraziarlo per non aver approfittato della situazione. Era diventata un po imbarazzante. I pochi centimetri di lontananza, le sue tanto ambite labbra, lì, disponibili solo per me. Le fissai con desiderio, attirando la sua attenzione. Il mio sguardo passava dai suoi occhi alle labbra, senza pensarci mi avvicinai piano, lentamente.

-Non...-

-Si qui.- dissi sicura a pochi millimetri dal mio obbiettivo.

-Voglio essere io il colpevole, ricordalo.- sussurrò per poi catturare le mie labbra, che finalmente erano poggiate sulle sue, dove dovevano essere in tutti quei mille baci dati ad altri. Sentivo davvero che lui fosse la persona adatta a me. Pensai che fosse sempre stato così, sin dal nostro primo giornodi vita. Era già scritto. Poggiò una mano sulla mia guancia e l'altra mi circondò, avvicinandomi ancora di più. Sprofondò nel cuscino per staccarsi.

-Posso?- chiese ancora più timido. Non lo capivo, davvero. Io annuì rimanendo confusa dalla sua timidezza.
Riprese con più sicurezza, cambiando la natura del bacio. Divenne più passionale e forte, più confuso ed eccitante. Forse ci stava sfuggendo tutto di mano, forse, ma non credo fosse un problema che ci perseguitò, almeno per il momento.
Tutto stava per cambiare, ancora, ma sta volta il problema divenne qualcosa che ci avrebbe perseguitato per sempre. Le sue mani sfilarono la mia maglietta, buttandola chissà dove.
-Dio...- sussurrò sulle mie labbra, accarezzando la mia schiena nuda con le dita.

-Forse...forse è il momento di fermarci.- mormorò accarezzandomi il viso dolcemente.

-Se io non volessi?- ripresi a baciarlo, con più foga di prima, coinvolgendolo completamente. Mi sentivo più sicura delle mie azioni, perché la chiave adesso ero io. Sussurri incomprensibili, sospiri, ricoprivano un silenzio qualsiasi religioso, le mani passavano scrupolosamente su tutto ciò che non era coperto da vestiti. Afferrai la sua maglia e la lanciai lontano. Volevo un segno del mio passaggio sul suo corpo. Con il dito sfiorai tutto il suo petto scegliendo il posto più adatto. Il mio lato romantico scelse la parte sinistra, all'altezza del cuore. Succhiai la porzione che avevo scelto con avidità, mentre lui respirava velocemente. Appena finito, rimasi a guardare il mio capolavoro, con uno sguardo soddisfatto.

-Come mai quello sguardo?- chiese con una specie di strano fiatone.

-Solo perché questo livido è un mia conseguenza. Sai, mi sento importante quando in qualcosa di bello della tua vita ci rientro io. Mi fa sentire speciale.- dissi la stessa frase che mi si fissò in mente quando lui mi fece il famoso livido. Lui sorrise e scosse leggermente la testa.

-La mia voglia di averti, ormai è un ricordo.- mi strinse forte sistemandosi nell'incavo del mio collo. Respirò forte e sorrise, anche se non potevo vederlo.

-Ora sei qui. Sei qui, tra le mie braccia. Hai il mio cuore. Ti amo.- disse infine per poi farsi trasportare da Morfeo.

-Non so se ti amo, ma di certo mi sconvolgi. Grazie, ho detto grazie.- sussurrai tornando alla stessa posizione in cui mi svegliai.

1047 parole

Angolino dell'autrice
Ciao! Sono tornata con uno dei capitoli più tosti mai scritti.
Vi piace? Fatemi sapere nei commenti, a cui risponderò volentieri e lasciatemi una bella stellina per incoraggiamento.
Ve amo
Anyway, i titolo dei capitoli sono i titoli delle canzoni, se siete interessati, sono le canzoni in sottofondo che ho quando scrivo.

melovemates

P.s. siamo quasi a 100 stelline, grazie siete le persone più belle del mondo ♡

•Faded•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora