Blue American pt. 2

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I don't care about myself.

Dormivo sempre molto. Probabilmente era notte. Niente luce che cercava di rovinare il sonno, niente uccellini. Niente. Solo un fruscio di coperte e qualcuno che andava via, lasciando che il suo calore si trasformasse in fredda non presenza.

-Dove vai?- sussurrai afferrando qualcosa.

-È tardi, vado a casa, mia mamma mi ha urlato al telefono qualche minuto fa.- disse stringendo la mia mano poco dopo.

-Mi dispiace...vorrei fare qualcosa per rimediare.-

-No sssh, non c'è niente per cui tu debba rimediare.- soffiò sulle mie labbra sentì la punta del suo naso sfiorare la mia. Sorrsi.

-Diamoci un bacio eschimese.-

-Ma cosa...- strofinai il mio naso sul suo e vidi nascere uno dei sorrisi più belli mai visti. In una frazione di secondo, le sue morbide e sottili labbra erano delicatamente poggiate sulle mie, in un bacio innocente.

-Mi piacerebbe rimanere qui a coccolarmi con te, ma ho una madre furiosa a casa.- sussurrò fissandomi negli occhi. La leggera luce che proveniva dalla mia finestra rendeva tutto ancora più bello, più vero.

-Se continui a guardarmi così a casa non ci torno.- mormorò a voce roca.

-Forse non voglio farti tornare nel cuore della notte, a piedi. Ci sono persone strane in giro a quest'ora.- sussurrai passando l'indice sul suo petto ancora nudo. Si sdraiò e si lasciò trasportare dalle mie piccole coccole.
Dal contatto delle mie labbra sopra al famoso livido sussultò e piano piano risalì, passando dalle clavicole, che vennero addobbate da altri lividi e piccoli morsi, al collo, che subì la stessa sorte, alla mascella, fino ad arrivare agli angoli delle sue labbra. Un sospiro di frustrazione mi fece capire che fosse giunto il momento di baciarlo.

-Ora la colpevole sono io.- così diedi inizio ad un valzer di lingue, i nostri corpi si contorcevano, si volevano. Venni liberata dal reggiseno, e lì mi chiesi se davvero volevo farlo. Se ne valesse la pena. Bloccai tutto quello che stavo facendo e Salvatore, che mi sovrastava palpava i miei seni, ignaro di quello che mi stava capitando. Dei piccoli dubbi si formarono nella mia testa quando prese a baciarmi il collo. 'Se mi stessi prendendo in giro? Se stessi prendendo in giro Salvatore? Se questo fosse un eterno sbaglio?' Pensavo mentre armeggiava con la zip dei miei jeans. 'Ecco sta per succedere. E tu?' Anche i miei jeans si sistemarono vicino al resto dei miei vestiti. Sentì gli occhi di Salvatore scrutare ogni angolo del mio corpo, per del tempo indefinito. Come se volesse farmi una foto con la mente per ricordarmi. 'Ecco ci siamo. E tu?'

-Cristo...- imprecò continuando a fissarmi. Stavo per controbattere quanto mi baciò, in un modo così dolce da cancellare l'aria da sesso che si era impossessata della stanza.

-Sei così bella che...che ti farei mia subito ma devo andare via.- disse alzandosi mentre cercava la sua maglietta.

-Ci vediamo domani a scuola.-

-Okay..- sussurrai cercando di trattenere tutte le mie emozioni.

-Dio se ti amo...a presto piccola.- si infilò la maglia e sparì.

Mi addormentai. Una valanga di sogni strani mi accompagnarono il sonno, fino a quando la voce stridula di mia mamma mi entrò nelle orecchie. Mi salì il panico. Avevo tutti i vestiti buttati a terra, senza contare che ero nuda. 'Sei morta' pensai guardando la stanza.

-Svegliati o fai tardi.- disse scomparendo. La mia stanza era in ordine. Una lettera spuntava sul mio comodino.

Buongiorno piccola,
Sono tornato indietro perché avevo scordato la giacca e ho pensato di mettere un po a posto.
Mi manchi già.
Salvatore

Tirai un sospiro di sollievo e mi preparai per l'ennesimo giorno di scuola. Avrei voluto fare una doccia, ma avevo il suo profumo sulla pelle e non volevo lavarlo via.
Salutai mia madre e, con la mia meravigliosa auto, arrivai a scuola.
Mentre ero intenta a chiudere la mia meravigliosa auto, qualcuno mi abbracciò.

-Ciao piccola.- sussurrò Salvatore.

-Mi sei mancata.-

-Hey...con tua madre?- chiesi stupita.

-Mh, mi ha fatto solo lo spiegone. Ho passato una delle notti più belle della mia vita, sai quanto me ne freghi.- concluse lasciandomi. Rimasi ancora interdetta. Osservai il suo collo. Chiazze viola. Risi.

-Che ti ridi?- chiese sorridendo.

-Ti sei visto?-

-Certo, spero che la prossima volta tu mi morda più forte.- disse serio con una discreta carica erotica. Ormoni grazie, mi aiutate.
Baciò le mie labbra con una strana violenza. La sua lingua però dolcemente coccolava la mia. Alla fine morse il mio labbro inferiore con forza. La cosa non mi piaceva, ma provavo degli strani sentimenti al riguardo.

-Sei così, così giusta per me che mi azzarderei a parlare di perfezione.- soffiò mentre con le braccia mi teneva saldamente attaccata a lui. D'improvviso si staccò prendendo la mia mano.

-Andiamo?- io annuì semplicemente ed entrammo in classe. Ovviamente le nostre mani si staccarono subito dopo aver varcato la soglia del cancello.
Le noiosissime lezioni cominciarono. Passarono tre ore, passò la ricreazione, passarono altre tre maledettissime ore. Come un aiutoma salutai Marina che mi chiese di Sascha.

-A tal proposito, devo parlarti di una cosa.- lei annuì fissandomi.

-Sascha è un ragazzo fantastico, ma al cuore non si comanda.- l'espressione di Marina era mutata. Da felice a triste mo ti ammazzo.

-Come? Oh davvero...tu sai il meglio per te. Io ti voglio bene lo stesso.-

-Sapevo che mi avresti capita.- l'abbracciai forte e lei ricambiò. Ci salutammo e corsi verso la mia meravigliosa auto.

-Hey piccola!- Salvatore mi chiamò da lontano.

-Odio quel soprannome.- confessai e lui scoppiò in una sonora risata.

-Che ti ridi scemo!- risi anche io perché era così contagiosa la sua risata che non potevo non ridere.

-Vado a casa, ricordati di studiare per la verifica di domani.- disse scrutandomi attentamente. Intanto stavo facendo mente locale per cercare di ricordarmi quale verifica.

-Non ti ricordi? La verifica di storia dell'arte!- scoppiò a ridere, sembrava così sereno.

-Ah...certo...come ho fatto a scordarlo. - dissi ironica.

-Lo so che lo farai.-

-Come fai a saperlo scusa?-

-Sei così brava a disegnare. L'arte ti piacerà di sicuro.-

-Sei un idiota.- fece il finto offeso e il suo famoso labbruccio.

-Ci vediamo domani.- stavo per entrare nella mia stupenda e meravigliosa auto quando prese il mio polso. Si avvicinò e mi stampò un bacio inaspettato che fece diventare rosse le mie guance.

-A domani.- disse correndo via.

-Potrei abituarmici- mormorai tra me e me.

1070 parole

Angolino dell'autrice
Ciao
Questo capitolo mi fa cagare.
Non succede nulla.
Ammetto che è stato scritto controvoglia. Non volevo lasciarvi senza capitolo per tanto tempo. Se vi è piaciuta fatemelo sapere con un commento al quale, ormai lo sapete, sarò contentissima di rispondere e una stellina per incoraggiarmi a scrivere un capitolo migliore.
Ho tentato di rendere il capitolo più bello con uno screen dello Stupido Sexy Surry che involontariamente ha reso questo capitolo bellissimo ♡
Ciao ve amo sempre e sempre di più

melovemates

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