Polarize

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ATTENZIONE! Se sei facilmente impressionabile, non vuoi leggere scene esplicite, tranquillo, quando incontrerai questa emoji '👻' salta il capitolo fino a quando non ne incontri un altra! ENJOY

Domingo en fuego
I think I lost my halo
I don't know where you are
You'll have to come and find me,
Find me.

Sentì la sua mano sfiorare il mio fondoschiena e risalire verso la mia schiena, arrivando a stringere leggermente la mia spalla, invito a stendermi al suo fianco.

-Dimmi che resti.- sussurrò mentre mi appollaiavo al suo fianco.

-Dimmi che resti.- soffiò nel mio orecchio, creando un atmosfera a cui i miei ormoni avrebbero fatto fatica a resistere. Infatti le tentazioni non si fecero attendere, baciò il mio collo, una, due, tre, cinque, otto, mille volte. Le sue braccia mi avevano circondata, sta volta ero in trappola. Non sarei potuta scappare, tantomeno sottrarmi.

-Dio mio...- mormorò sfilando la mia giacca seguita dal mio maglione. Stava per cominciare.

👻

Si fiondò tra i miei seni, ancora coperti dal reggiseno, baciando, mordendo e leccando tutto il perimetro libero. Gemetti come un animale ma sembrava piacergli. Si liberò anche del reggiseno e prese le distanze per guardarmi. Le sue pupille si dilatavano velocemente, palesissimo segno che la visione comparsa sotto i suoi occhi gli piaceva.
Con una velocità urgente unì le nostre labbra e riunì le nostre lingue. Mi contorcevo su di lui come una bestia, come se non avessi mai fatto una cosa del genere, sentivo una presenza sulla mia coscia sinistra. Afferrai la sua maglietta e mi aiutò a sfilarla dal suo corpo esile e bianco. Rimanevano delle chiazze grigio-chiare sulle sue clavicole, sul suo collo, sul suo cuore. Quella sul suo cuore mi stava più cara delle altre, ero una romantica, che amava un qualcosa di evidentemente macabro come simbolo d'amore, un morso ben visibile sarebbe stato simbolo di appartenenza. Decisi di rinnovare il mio simbolo di appartenenza, solo per fargli capire che era mio, mio e soltanto mio. Il suo cuore era il mio. Lo sentivo sospirare, forte, mi sembrava eccitato e, allo stesso tempo, sconsolato. Dopo aver finito il mio fantastico capolavoro, con una sua mossa, la situazione si era capovolta. La mia schiena era sul materasso, lui sopra di me, che armeggiava con i miei jeans. Avrei dovuto fermarlo? Lo volevo? Oh si, lo volevo al diavolo. Così mi portai avanti con il mio lavoro, aprì la sua cintura, poi il primo bottone, infine la zip che liberava, parzialmente il suo membro. Appena si accorse di cosa avevo fatto, sfilò tutti gli indumenti che mi rimanevano, poi i suoi che finirono lontano.

-Dimmelo..- era una richiesta, una richiesta di conferma, in un momento delicato.

-Io resto.- mormorai togliendo i suoi occhiali per poterlo guardare negli occhi.

-Non lasciarmi.- poi lo baciai ed entrò in me con dolcezza e premura. Spinta dopo spinta, gemito dopo gemito, si consumava il nostro amore. Il ritmo era lo stesso, fino a quando arrivò ad un punto che mi fece urlare dal piacere, così le spinte divennero irregolari e grottesche, i respiri, i gemiti, non venivano più controllati. Uscì da me e, come se fosse un sogno, il culmine arrivò per entrambi.

👻

Mi abbracciò, come se mi stesse ringraziando. Gli diedi un bacio leggero sulla spalla. Sembravamo una coppia, che stava insieme da anni, con una dolcezza naturale che ci rendeva felici e sollevati.

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