I will make you queen of everything you see.
Il pranzo procedette bene. Avevamo mangiato e da galantuomo, quale sono, le offrì il pranzo.
-Sono in debito con te.- ammise arrossendo interromoendo il silenzio in macchina.
-Basta che mi dai un bacio.-
-Ci vuole così poco per pagare i miei debiti?- chiese maliziosa mentre rientravo nella mia via. Feci le spallucce ed accostai.
Sentì le sue mani contornarmi il viso, le sue labbra umide di burrocacao alla fragola, avvicinarsi alle mie. Era tutto così leggero, come le nostre lingue, che danzavano, al ritmo dettato dal nostro cuore. Il paradiso, pensai mentre le accarezzavo la schiena. Si staccò lentamente, tanto da addolcire ancora di più l'atmosfera.-Devo andare.- sussurrò tornando al suo posto.
-Non vuoi salire da me?- le proposi nella speranza di poterle stare ancora vicino.
-Non posso. Mia madre mi ha mandato dei messaggi minacciosi, devo tornare.- disse dispiaciuta.
-Sei in debito.- mormorai guardando verso la strada.
-So io come sdebitarmi.- mi baciò ancora. Fu un bacio dolce.
-Sono stata bene con te. A domani.-
-A domani piccola.- la salutai, storse il naso prima di salire sulla sua auto e scomparire.
Spensi la mia auto e decisi di buttarmi sul letto. Dormì per tutto giorno. Il rumore della mia sveglia uccise i miei timpani, imponendomi di alzarmi. Mi preparai e guidai fino a scuola. Come il giorno precedente mi ero appollaiato sullo stesso posto con il caffè tra le mani.
-Posso?- chiese chi sapevo io.
-Certo.- le feci cenno di sedersi. Mi diede un bacio sulla guancia e si sistemò la maglia, troppo grande e di qualche band, che portava e cominciò a fissarmi.
-Sei particolarmente bello questa mattina.- mi disse accarezzando distrattamente la mia guancia sinistra. Successivamente si appollaio sulla mia spalla, abbracciando il mio braccio.
-Io ci ho pensato.- disse rompendo il silenzio.
-A cosa?- domandai incuriosito.
-A te, a me. Insomma a noi.- rispose imbarazzata.
-Secondo me, formiamo una bella coppia.- azzardò accarezzandomi attraverso la giacca di pelle. Sorrisi alle sue parole. Ovviamente mi stava involontariamente dicendo che si aspettava una certa proposta, che di certo non le avrei fatto, non davanti a quello schifo di scuola. Non sono mai stato un tipo romantico, ma sapevo che quello non sarebbe stato un luogo decente. Suonò la campanella, le lezioni erano cominciate. Tutto si fece noioso, come sempre. Eravamo ad ottobre, la scuola mi faceva sempre schifo ad ottobre. Trovavo ottobre un mese perfetto per le vacanze. Non era caldo, era un mese freddo, grigio, piovoso. Perfetto per una persona come me. Sbadigliai annoiao verso l quarta ora, l'ora di italiano, che ci esponeva, come ogni anno la difficoltà dell'esame che avremmo dovuto affrontare. Questa cosa non mi toccava, dovevo solo studiare per un ultima volta. Ginevra sembrava interessata a quel discorso delirante sul 'ormai siete grandi dovete pensare al vostro futuro'. Sbuffai per poi chiedere di andare in bagno. Sascha mi chiamò, per fortuna quando ero fuori dall'aula.
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•Faded•
ФанфикDestinati ad essere uniti. In ogni caso, in ogni modo. Se avessi saputo della tua bellezza, prima, credo che il mio amore ti avrebbe raggiunto prima.