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CORRETTA:


<Ieri sera ti sei addormentata sul ramo di un albero cantando...> ridacchia John mentre scosta alcuni rametti che ci intralciano la strada. L'odore di salsedine mi invade le narici e il caldo sole mi accarezza il viso leggero, mentre i capelli sono smossi da una leggera e rilassante brezza estiva.

<Già...ma poi cosa è successo?> chiedo io mentre tengo stretto Michael che si è addormentato tra le mie braccia.

<Umh, nulla. Tutti ti fissavano incantati mentre i bimbi dell'orfanotrofio, i più piccoli, ridevano sotto i baffi per come ti guardavano quelli della tua età e per come Peter mandava loro occhiate infuocate... Non mi piace quando ti fissano!> alla fine della frase fa il broncio e inchina il viso...

<Ma piccoletto, io sono solo tua e di Michael. Ricordi? Sempre e per sempre assieme, qualsiasi sia per sempre insieme! Come i tre moschettieri, rammenti la favola?> dico io mentre lui sorride, gli è sempre piaciuta quella favola. Lui annuisce e poi inizia a camminare più velocemente, sorpassandomi, per vedere la spiaggia.

Già di qui si sentono i gabbiani e si intravede la sabbia bianca come neve che cade a dicembre e il mare liscio come l'olio e di un colore così tenue che ti da l'impressione sia stato dipinto da quei famosi pittori delle strade che danno sul grande Tamigi...

<Wow...> le uniche parole che riesci a dire alla vista di questo panorama da dipinto.

<Già...senti, non per allarmarti ma mi hanno detto che qui nulla è come credi...nemmeno Peter. Mi sentivo in dovere di dirtelo e volevo aspettare un po' ma, diciamo che, dato che io e Michael vogliamo restare qui, ho deciso di dirtelo così che anche tu possa scegliere se-> a queste parole mi irrigidisco di botto e lo interrompo bruscamente

<No> rispondo io fredda, tant'è che anche l'aria sembra essersi raffreddata e la temperatura abbassata, ma, no...sarà solo una mia impressione.

<No cosa? No vuoi restare i no non vuoi rimanere?> chiede chiaramente confusi mentre i suoi capelli vengono scompigliati dal vento che ora è leggermente più forte

<No...non lo so....Non voglio restare, ma c'è qualcosa che mi dice di restare.> affermo io rivolgendo lo sguardo all'orizzonte in cerca di una linea di separazione tra il cielo e il mare, ma nulla, sembra quasi che siano uniti, incollati assieme a tal punto che sembra che l'isola stia galleggiando...

<O forse qualcuno...?> divaga lui.

<Oh no, proprio no, non ci sei. Se ti stai riferendo a quel Peter no. Tutto in me sta urlando di stargli alla larga ed è quello che farò...in fin dei conti lo hai detto anche tu, no? Niente è come credi, neanche Peter Pan...> sentenzio io alludendo alla sua frase di poco prima.

<Sarà come dici tu...ora dai, dammi Michael che lo porto all'accampamento.> io annuisco e poi rivolgo la mia attenzione a lui stando attenta a non svegliare Michael. John lo prende e io mi sporgo per stampargli un bacio a stampo sulla fronte. <Sembri tanto la mamma così, soprattutto con quella camicia da notte.> non siamo soli, lo avverto.

<Già, ma la mamma non la può eguagliare nessuno, neppure io.> gli scompiglio i capelli e lui sorride ridacchiando poi leggermente. Poi si volta e inizia a sparire lentamente tra il fitto verde della foresta, e' quasi accecante questo verde così vivo...

<Avanti esci, chiunque tu sia so che ci sei.> dico io voltandomi nuovamente verso il mare. Sento un fruscio di foglie e poi alcuni rami scricchiolare. Sento i passi e poi un piccolo peso sulla mia spalla destra. Volto di poco la testa tirando di lato il collo per vedere chi sia e mi ritrovo a guardare una piccola fatina dalle ali bianche e trasparenti che somigliano a delle piccole e strette foglioline, con dei bellissimi capelli color oro raccolti in un tuppo ordinato e con qualche fiore e foglia intrecciata qua e là, due bellissimi occhioni da cerbiatto color azzurro, un azzurro così intenso che ti da l'impressione che se ci metti un dito dentro questo ci entri davvero e poi sono così allegri e curiosi...e infine il suo piccolo e gracile corpicino coperto da un vestito fatto di foglie e delle scarpette con una specie di batuffolo bianco alla fine.

<E tu chi saresti? Aspetta, fammi indovinare Trilly, vero?> chiedo io leggermente divertita dalla situazione, sembra tutto così surreale, non sembra vero, sembra finto...
<Si...si, io sono Trilly, ma come lo fai a sapere? E soprattutto...chi sei tu?> chiede un po' diffidente ma sempre più curiosa.

<Diciamo che una storia lunga, mentre beh, io sono Wendy.> le dico io senza troppi convenevoli e lei annuisce balzando via dalla mia spalla arrivando davanti alla mia faccia sorridente. Mi porge la mano e io le porgo il dito che lei prontamente stringe.

<Piacere di conoscerti Wendy, come mai ti trovi qui? Insomma, non sei un'indiana e nemmeno una sirena, altrimenti ti conoscerei...non sarai mica una pirata spero...> chiede lei riluttante alla fine. Io ridacchio e faccio segno di no con la testa.

<E allora.....?> continua lei sedendosi comodamente sulla mia spalla mentre io mi accomodo su di una roccia iniziando a spiegarle il mio turbolento arrivo sull'isola e anche qualcosa sulla mia vita prima di arrivare qui.

È una brava ascoltatrice...

Credo andremo d'accordo.

Ladra di note || Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora