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CORRETTO:





Tutto mi torna in mente a piccoli flesh, come fosse acqua, nitida, chiara e veloce, la memoria mi ritorna e con essa il dolore e le emozioni. Poi arrivano, ad un certo punto, cose che non ricordo proprio, cose che riguardano la mia infanzia e io rimango lì a fissare quello che per gli altri è il nulla, ma che per me è come un grande telo da cinema che riflette tutte quante le immagini più remote della mia mente.

Da quando, dal letto matrimoniale di camera dei miei genitori, ho visto per la prima volta il mondo, quando ancora non c'era la guerra, il cane che avevamo quando papà ancora c'era, immagini di me che dormivo nella culla e di un ragazzino biondo e con gli occhi verdi che veniva a trovarmi e che mi osservava, quando giocavo con i miei genitori e i miei fratelli; poi l'avvento del primo bombardamento e la paura, mio padre che usciva e che poi non è più tornato, i pianti dei miei fratelli e di mia madre, l'inizio della guerra; poi mia madre che ci ha lasciato con la scusa di andare a prendere da mangiare e infine tutto, tutto fino ad ora.

Ricordo anche le conversazione che i miei genitori facevano, credendomi troppo piccola per assimilare simili discussioni.

<Non può venire sempre qui! Quella è nostra figlia!> io intanto giocavo con qualche peluche, avevo pochi mesi, si vede...

<Si lo so, ma non posso farci nulla! E poi...era il tuo migliore amico...> la voce di mia madre è spezzata dal pianto.

<Lo era, ma ha cercato di portarti via da me.> dice mettendo un mano sulla spalla della donna.

<E ora sta cercando di portare via nostra figlia. Non voglio che succeda, non le farei mai fare del male> dice l'uomo, i suoi occhi sono sinceri, non stava mentendo, eppure ha cercato di uccidermi.

<Quell'isola ti cambia, ti annebbia la mente e, anche se per poco, a volte prende il controllo della tua mente...> dice mio padre.

<L'isola non è maligna, semplicemente manca l'altra metà, Peter la governa, ma non interamente...>

<Si, lo so e ho paura...> dice sospirando e sedendosi sul letto.

<Di cosa?> chiede la donna mentre lo accarezza sulla schiena.

<Ho paura per Wendy, Peter la vuole...ma lui non sa di cosa è capace la nostra bimba... e poi, poi ho paura che lui possa portarti lontano da me e che mi riporti sull'isola e che... e che l'isola abbia la meglio su di me. Peter, quello di cui ho paura non è il vero, quello è il Peter annebbiato dal potere dell'isola. Il Peter che conosco io c'è, ma quando le sue emozioni si fanno troppo forti il Peter di cui ho paura prende la meglio e lui diventa cattivo, possessivo e violento, diventa un demone e io non voglio che anche la mia bambina possa diventare così o peggio ancora che ci ritroviamo tutti sull'isola e che magari anche io posso essere accecato da quel potere e essere capace di ferirvi...> il tono dell'uomo è tremolante e la donna lo consola.

Quella è stata l'unica volta in cui mio padre si è mostrato timido. <Non temere e poi...se è vero che la nostra piccola Wendy è l'altra metà dell'isola dovrà solo riuscire a sbloccare il suo piccolo cuore e vedrai che ci riuscirà. Inoltre lei completerà i poteri di Peter e l'isola finalmente sarà in equilibrio.> non capisco molto, ma da quello che ho potuto comprendere l'isola ha come un grande potere che, per ora è destabilizzato a causa della mancanza dell'altra metà, una metà è Peter e l'altra sono io. Sembra quasi di essere in uno di quei film che vedono i ricconi di Londra ai cinema.

Tutto inizia a farsi sfocato e io vedo immagini che non sono della mia infanzia, non sono della mia vita, ma di quella dei miei genitori e di Peter. Peter e mio padre erano amici, erano i primi bimbi sperduti, poi arrivarono David e Felix e dopo ancora gli altri, ma quando Felix e David ancora non c'erano Peter e mio padre erano inseparabili.

Ladra di note || Peter PanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora