Il risveglio del cavaliere

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Erano passate poche ore, da quando Hiccup, la lisca di pesce parlante, il vichingo meno vichingo che Berk avesse mai visto, aveva sconfitto la grande e potente regina dei draghi, insieme al suo fidato drago Sdentato.

Astrid e gli altri cavalieri, avevano riportato in meno di un'ora tutti gli abitanti a Berk, volando leggiadri sul dorso dei loro nuovi amici e compagni d'avventura. Hiccup e Stoick erano stati scortati da ZannaCurva, guidati da Moccicoso, poiché era il drago di statura più grande.

Dopo aver accompagnato tutti i guerrieri al porto di Berk, dove aspettavano in ansia le loro famiglie, Hiccup fu esaminato dalla vecchia Gothi, che curati i tagli più semplici, aveva iniziato ad operare sulle costole rotte ed infine sulla gamba ormai strappata e impossibile da ricucire. Hiccup sarebbe potuto morire dissanguato, se Gothi non fosse intervenuta in tempo.

Dopo quasi quattro ore, Hiccup fu portato in casa e venne steso tra le morbide e calde coperte, con bende a coprire il minuto e malnutruto corpo. Stoick, aveva permesso che la grande e possente furia buia, alloggiasse in casa, dopo essere stata esaminata attentamente dai vari guaritori dell'isola.

Stoick, accarezzò debolmente la fronte sudata del figlio. Gli mise un pezzo di stoffa bagnato in fronte, notando che la temperatura era salita incredibilmente.

Cocciuto e testardo, proprio come tua madre Hiccup, pensò Stoick

Il grande Immenso, non poté non notare la stazza così debole e minuta del figlio. Certo, è sempre stato più fragile e minuto degli altri, ma senza maglietta, sembra davvero malnutrito, si ritrovò a pensare.

Si diede mentalmente dello sciocco e irresponsabile padre. Non avrebbe dovuto allontanarsi così tanto dal suo unico figlio.

Avrei dovuto seguirlo di più in questi anni, far uscire tutto il suo potenziale, ma soprattutto, avrei dovuto dargli più amore. Stoick non si accorse di star piangendo, fin quando non si ritrovò ad asciugare le lacrime in fretta e furia per aprire la porta.

Salutando con un cenno del capo il maestoso Stoick, capo di Berk, la giovane ragazza bionda, Astrid Hofferson, si precipitò in casa.

《Astrid, io devo uscire, bada tu a lui, conto su di te.》 Detto questo uscì, con il cuore pesante e lacrimoni pronti ad uscire.

Astrid, si sedette accanto al nuovo Orgoglio di Berk. Gli strinse la mano destra tra le sue, e poggiò il mento su queste. Lo fissò per quelle che sembravano ore.

Si decise a parlare sospirando pesantemente. 《Hey Hiccup.》 Piccole lacrime si formarono agli angoli degli occhi azzurri della ragazza. 《Stiamo tutti bene. Ed è solo grazie a te.》Gli accarezzò la guancia, mentre le lacrime iniziarono a scivolare lungo le gote.

《Grazie Hiccup. Sei.... Sei il miglior vichingo che Berk abbia mai visto. Sei riuscito ad addestrare un drago, nessuno vichingo ci sarebbe riuscito. È vero, sei diverso dagli altri, ma ci hai insegnato un importante lezione: essere diversi non è sbagliato, è un dono. Hiccup, tutto quello che hai fatto per noi, è stato incredibile e pazzesco. Tu sei incredibile.》

Cercò di asciugarsi le lacrime, che cadevano senza sosta sul letto. Astrid, gli sciacquò il pezzo di stoffa, con acqua fresca e pulita, che purtroppo però, si scaldò quasi subito. La temperatura corporea del ragazzo si era alzata notevolmente in quelle ore. Se il dolore non l'avrebbe ucciso, la febbre avrebbe consumato il suo corpo.

Gli diede un bacio sulla guancia 《Questo è per aver cambiato Berk in meglio》

Lo baciò dolcemente e delicatamente sulle labbra screpolate e bollenti. 《Questo è per averci salvati tutti, anche quando nessuno credeva in te.》

Sorrise amaramente guardandolo. I capelli più spettanti del solito, bruciacchiati leggermente, gli occhi ora chiusi, di un bellissimo verde foresta. Le labbra sottili e morbide, le lentiggini sparse sulle gote. Le sopracciglia scure, e quel piccolo accenno di peluria bionda. I graffi più leggeri sul volto stavano iniziando a rimaginarsi. Astrid lo abbracciò debolmente versando le ultime lacrime. Prese la sua fidata ascia e se la mise in spalla, pronta a difendere Hiccup da eventuali pericoli.

▪︎▪︎▪︎

Passarono tre lunghe settimane, ma il giovane Haddock non si era ancora ripreso. Stoick e Astrid, forse i più preoccupati, si occupavano di lui ogni giorno, imboccandogli qualche cucchuaiata di brodo, facendogli bere qualche sorso d'acqua e cambiandogli le fasciature. I parenti e gli amici, si alternavano a fargli visita, portando fiori e parlandogli di come Berk fosse cambiata.

Stoick, uscito da poco di casa sussultò. Hiccup sulla soglia della porta, si guardava intorno stupito.

《Sono morto.》disse.

《No, ma ci hai provato seriamente.》 Ribattè Stoick sorridendo. Poco dopo, si trovarono circondati da alcuni abitanti di Berk tra cui Astrid.

La bionda diede un pugno sulla spalla di Hiccup, cogliendolo alla sprovvista.

《Questo è per lo spavento,》
《Ma come...come...sarà sempre così? Perché io-》Non finì la frase, che Astrid lo baciò.
《Questo è per tutto il resto.》
Hiccup le sorrise.

Stoick li guardò sorridente mentre volavano immergendosi nel cielo blu, con i loro nuovi amici draghi. Un nuovo amore stava sbocciando a Berk, e lui di sicuro li avrebbe sostenuti.

ʜɪsᴛᴏɪʀᴇs ᴅ·ᴀᴍᴏᴜʀ [ʜ.ʜ&α.ʜ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora