Bad things

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Hiccup Haddock si riteneva un ragazzo fortunato quanto alla salute. Solitamente infatti, non si ammalava mai, unicamente in poche occasioni era dovuto rimanere a letto con un tipo di malattia. Era un tipo molto attivo e movimentato, ed essere obbligato a rimanere a letto per un'influenza non rientrava nei suoi piani. Non aveva quasi mai avuto un briciolo d'influenza nei suoi diciassette anni di vita, o malattie di qualsiasi genere. Ma si sa, le cose brutte accadono improvvisamente, sconvolgendo i nostri programmi.


《Mi spieghi come cavolo hai fatto ad ammalarti ad agosto?》


Era questa la domanda che rivolse Astrid al giovane Haddock appena entrata nella camera di quest'ultimo. Hiccup aveva sbuffato sonoramente, rannicchiato sotto strati e strati di coperte di lana, coprendosi il viso arrossato dalla febbre e sprofondando la testa nel morbido cuscino. E dire che il povero ragazzo non si ammalava mai. Ma quando accadeva, chiamava la bionda -sua vicina di casa tra l'altro- per il minimo accaduto. Astrid gli aveva misurato la febbre e alzando gli occhi al cielo aveva sbattuto il termometro in faccia al ragazzo.



《Febbre poi! Trentasette, Hiccup seriamente?》

《Ma io mi sento malissimo, il termometro sarà sicuramente rotto.》

《No Hic, sei tu che fai troppe storie.》




Hiccup si rigirò tra le coperte, gonfiando le guance, cosa che fece intenerire Astrid. Gli accarezzò lentamente i capelli, guardandolo rilassarsi sotto il suo tocco. Sentì le palpebre pensanti, e si addormentò pochi minuti dopo, cullato dalle carezze della ragazza accanto a lui. Quando si svegliò non si aspettava di certo di trovare Astrid in piedi dinanzi a lui con un mega cucchiaio, pronto per lui.




Maledetta influenza... oddio.




Hiccup rise nervosamente guardando Astrid versare dello sciroppo sul cucchiaio. Astrid si avvicinò ad Hiccup, facendo attenzione a non versare il contenuto del cucchiaio.



《Ben tornato tra i vivi Bell'addormentato.》


《Ehm, devo proprio prenderlo? Cioè, non puoi darmi qualcos'altro?》



Astrid sbuffò sonoramente. Succedeva ogni volta che il ragazzo si amamlava. Si rifiutava per principio di ingollare qualsiasi cosa che potesse aiutarlo a far stare meglio ed Astrid perdeva completamente quel briciolo di pazienza che aveva, ficcandoglielo in bocca di colpo, e doveva ritenersi fortunata se il bruno riusciva a trattenersi dallo sputare quel disgustoso sciroppo.





《Per favore Astrid no! Non lo voglio, ti prego, no.》

《Hiccup è solo un maledetto sciroppo, per Odino! Preferisci la siringa?》




Astrid represse una risata, all'espressione terrorizzata del ragazzo, che per poco non divenne verde. Hiccup scosse la testa in senso di negazione, immaginando già gli scenari terribili e surreali della sua morte per una puntura. Astrid posò il cucchiaio sul mobile accanto al letto, ancora pieno e si legò i capelli biondi in una coda bassa. Il caldo era incredibile, e si domandava con quale coerenza Hiccup se ne stesse rannicchiato sotto quel cumulo di coperte.





《Come fai a non soffocare lì sotto?》
《Ho freddo, quindi sto benissimo così.》





Astrid lo guardò come se le avesse appena rivelato di essere una scimmia aliena assetata di Nutella. Esasperata riprese il cucchiaio, facendo mettere Hiccup seduto. Quando avvicinò il cucchiaio alle sue labbra, il bruno girò la testa, proprio come avrebbe fatto un bambino.





《Dio, Hiccup apri quella cazzo di bocca o niente sesso per un mese.》

《MA NON PUOI FARLO!》


《Prendi lo sciroppo o abituerai la tua mano a muoversi velocemente.》




Astrid strinse gli occhi in una fessura, guardandolo miacciosa. Hiccup borbottò qualcosa riguardo alla sua malvagità e al fatto di non essere abituato a segare gli alberi.



《Ecco, ora apri la bocca.》






Hiccup obbedì, facendo un'espressione disgustata nel sentire il liquido amaro all'interno della bocca. Deglutì a fatica, mettendosi poi un dito davanti alle labbra fingendo un conato di vomito.




《Visto? Sono sicura che non faceva tanto schifo.》

《Hai ragione, era peggio.》

《Sei un piagnucolone certe volte.》
《Non è vero, cattiva.》






Hiccup la guardò male improvvisando un finto broncio, che sparì completamente al contatto delle labbra della ragazza. Hiccup calciò di lato le coperte, facendo sedere a cavalcioni su di lui la bionda, che aveva iniziato a passare le mani all'interno della sua maglia, carezzandogli lentamente i pettorali. Hiccup le mordicchiò il lobo dell'orecchio, scendendo sul collo e marchiando quella pelle lattea, leccandola ed addolcendo i morsi con la lingua. Astrid si strusciò lentamente sul suo bacino, facendogli emettere un leggero gemito. Nel mentre però non si accorsero che la porta della stanza si era spalancata, ed all'esterno di essa, una Valka con un'espressione di puro imbarazzo si teneva una mano sugli occhi, balbettando.






《IO NON HO VISTO NIENTE, GIURO!》






Inutile dire che Astrid, rotolando giù dal letto, maledisse in chissà quante lingue il proprio ragazzo e la sua influenza. 








Angolo autrice
Lmao, povera Astrid c:

ʜɪsᴛᴏɪʀᴇs ᴅ·ᴀᴍᴏᴜʀ [ʜ.ʜ&α.ʜ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora