I'm faded

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You were the shadow to my light
Did you feel us
Another start
You fade away
Afraid our aim is out of sight
Wanna see us
Alive.

Si perse di nuovo tra le pagine di quell'album. Sfogliate innumerevoli volte, bagnate dalle lacrime salate che cadevano rovinosamente sulle foto contenute in quel piccolo album. Erano oramai passati tre anni da quel fatidico giorno. Il giorno in cui quei meravigliosi occhi verdi in cui tanto amava perdersi si spensero. Il giorno in cui si chiusero nel riposo più profondo ed eterno dell'uomo. Quel giorno in cui la fiamma della vita di Hiccup Haddock si era spenta per sempre, tra le lenzuola  bianche di un comune ospedale. Tre anni contornati dal dolore della sua perdita più grande. La consapevolezza di averlo perso si consolidava di giorno in giorno. Aspettava ancora di ascoltare la sua risata, di sentire le sue mani forti e sicure che si stringevano alle sue, di ascoltare il rumore dei passi. Tre anni che aspettava di assaporare ancora una volta quelle labbra così soffici, di poter toccare ed immergere le mani nei capelli bruni del ragazzo, di ascoltare la sua voce. Tre anni che lo aspettava. Ma era vano. Vani erano i tentativi di dimenticare ogni cosa. Vani erano i tentavi di staccarsi da quel mondo buio in cui viveva, circondata dalle tenebre dei suoi peccati e dei suoi sbagli. Tenebre che racchiudevano ogni momento passato accanto a lui. Perché l'amore che provava era talmente forte da far male. Dopo anni tormentati quel sentimento così intenso non si era spento. Come invece aveva fatto la sua anima.

Where are you now
Where are you now
Where are you now
Was it all in my fantasy
Where are you now
Were you only imaginary
Where are you now – Atlantis
Under the sea
Under the sea

Le mani tremavano ripensando ai baci rubati ed alle carezze che erano soliti scambiarsi. Si era lasciata più volte andare, facendosi trasportare dalle emozioni prorompenti, colmi della tristezza che le vagava attorno e che forse non l'avrebbe mai abbandonata. Era giunta alla conclusione che mai l'avrebbe lasciato andare. Si trovava in un luogo sconosciuto che in tanti avevano superato ed affrontato, si era ripetuta. Ma non riusciva ancora a capacitarsi del fatto che non sarebbe più tornato accanto a lei, per stringerla nelle notti piovose ed umide con lo strillo del vento alla finestra ed i lampi potenti del cielo nero. Non l'avrebbe più stretta tra le sue braccia forti, non l'avrebbe più baciata, non le avrebbe più parlato. Si sentiva persa, sola, costretta a vivere una vita vuota, privata della sua fonte vitale. Perché Hiccup era essenziale per la sua sopravvivenza, era diventata dipendente dalla sua presenza. Ma ora si trovava a fare i conti con l'atroce solitudine che l'aveva divorata negli anni. Sola, sconfitta, mentre una parte di sè le veniva strappata via con prepotenza. Perché si, Hiccup faceva parte di lei e la sua morte era stata terribile. Era un dolore indescrivibile quello he aveva provato. Si era diffuso dal petto per risalirle e farsi spazio nelle sue cellule, espandendosi ovunque. Era come se una parte della sua anima fosse morta assieme al bruno.

Where are you now
Another dream
The monsters running wild inside of me
I'm faded
I'm faded
So lost, I'm faded
I'm faded
So lost, I'm faded.

In quei tre anni il suo fantasma continuava a pesarle sulle spalle come se fosse lei la causa della sua morte. Si era resa invisibile agli occhi delle persone che le erano state accanto. Si era abituata ad essere esclusa da tutti e tutto ciò che la circondava. Era come se non esistesse. Stava svanendo. Stava svanendo in quel baratro nero. Hiccup era la sua luce, che ormai si era inevitabilmente spenta, che l'aveva guidata negli anni verso le giuste direzioni. Ma ormai, nell'esatto modo in cui lo stava facendo lei, era scomparso. Scomparso in quel vuoto senso. Scomparso in quel destino che nessuno potrà mai raccontare. Astrid strizzò le palpebre. Le occhiaie nere contornavano gli occhi azzurri, che da tempo avevano perso quella luminosità che li distinguevano. Adesso sembravano freddi come il ghiaccio, grigi. Perdere Hiccup fu proprio come un secchio d'acqua in faccia. Improvviso e spaventoso, terrificante. Aveva sentito le gambe cedere sotto il proprio peso, le orecchie che ovattate ignoravano i suoni provenienti dall'esterno, mentre il ritmo frenetico del cuore le rimbombava nel petto. Era svenuta di colpo. Avrebbe voluto che fosse solo un sogno, dettato dalla paura di perderlo, paura che poi divenne fondata. Ma ormai non restava traccia di Hiccup. E neanche di Astrid.

These shallow waters, never met
What i needed
I'm letting go – A deeper dive
Eternal silence of the sea
I'm breathing
Alive
Where are you now
Where are you now
Under the bright
but faded lights
You set my heart on fire
Where are you now
Where are you now
Where are you now
Under the sea
Under the sea.

Si sentiva morta. Era come se vivesse solo per gli altri, che volevano renderla felice. Ma l'unica che potesse renderla felice se ne era andato, in un modo terribile. Sentiva di aver consumato ogni lacrima, ma ogni volta che ripensava ad Hiccup, sgorgavano fuori incontrollabili. Le erano stati accanto, ma sapevano che non sarebbe servito, poiché Hiccup era come una droga per la bionda. Ma adesso che il castano era scomparso, si sentiva più sola che mai. Dopo la sua morte di difficile riprendersi. Non spiccò una parola per giorni interi, per poi esplodere. Gridò, tirò calci e pugni, fino a consumarsi l'aria nei polmoni, fino a farsi sanguinare le mani, devastando un piccolo bosco, dove nessuno avrebbe potuto sentire le sue emozioni scivolarle via dal corpo come se fossero acqua pura e gelida.

Where are you now
Another dream
The monster running wild inside of me
I'm faded
I'm faded
So lost, I'm faded
I'm faded
So lost, I'm faded.

Astrid carezzò il pelo nero del gatto rannicchiato sulle proprie gambe. Il gattino aprì lentamente gli occhi, per rivelare due smeraldi verdi. Non poté non pensare di nuovo ad Hiccup. Sdentato miagolò, muovendo una zampa in direzione del viso di Astrid, da cui le lacrime continuavano ad uscire, quasi come se volesse fermarle. Astrid si sforzò in un sorriso, grattando le orecchie del gatto. Sdentato le leccò un dito facendola ridacchiare leggermente. Attenta a non sollevarlo, spostò l'album di fotografie all'interno del mobile accanto a lei. Si asciugò lentamente le lacrime fissando il vuoto, rendendosi conto di come fosse isolata dal mondo. Non aveva lasciato tracce, lasciandosi divorare dai suoi demoni interiori nella speranza di riabbracciare il ragazzo.
Stava svanendo.

ʜɪsᴛᴏɪʀᴇs ᴅ·ᴀᴍᴏᴜʀ [ʜ.ʜ&α.ʜ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora