Era mattino ed io ero sicuro di essere in un letto non mio. Perché? Perché aveva le lenzuola rosse. Chi mai troverebbe rilassanti delle lenzuola rosso sangue per dormire, a parte un vampiro? Cercai di ricordare come fossi finito in quel letto e dove fossi precisamente, ma era difficile senza nemmeno un po' di caffeina in corpo. Stetti per un po' a fissare il sole che entrava dalla finestra, finché non percepì il respiro di qualcuno contro il mio collo. Ricordai, sgranai gl'occhi, rabbrividì, il mio stomaco si contorse su se stesso e desiderai di perdere i sensi. Immagini nitide s affacciavano alla mia memoria. Arrossì fino alla punta dei piedi, coprendomi gl'occhi con una mano. No, non pensarci, non ora, non adesso. Shhh va tutto bene...tutto migliorerà dopo una tazza di caffè, non puoi pensarci ora m'intimai Dietro di me, ora sentivo il corpo sodo di Nate che aderiva al mio come una seconda pelle. Mi distanziai, delicatamente e, sbattendo le palpebre ancora assonnato, mi misi a sedere. Mi spinsi sul bordo del letto e posai i piedi su di un libro. Mi chinai e lo presi da terra, sbadigliando. Guardai la copertina. Mi sembrava di averlo già visto, tra i nuovi arrivi. Sentì un dolore sordo alla schiena, oltre ad una strana sensazione. Mi girai a guardare Nate. Dormiva pacificamente su un fianco. Lui è molto bello. Cosa ci fa a letto con uno come me. Arrossì violentemente. BZZZZZZZ. Oh, non devo fare questi pensieri! Non prima del caffè! Possibile che abbia la pelle del viso così liscia? Ok, devo smetterla di fissarlo. Oh, se si sveglia e mi nota mentre lo fisso? Potrei morire per l'imbarazzo. Eh? Imbarazzo...? Mi portai le mani al volto. Io ho fatto sesso con un uomo e mi è anche piaciuto. Cavolo! Non ero poi tanto sorpreso, quanto sconvolto... date le mie reazioni nei confronti di Ted e della prima volta che avevo visto Nate... forse ero cosciente dei miei sentimenti...inconsciamente. Solo che, lui non mi sembrava proprio il tipo da... simili cose.
<<Merda!>> imprecai a bassa voce, passandomi una mano tra i capelli. <<Caffè. Il mio polmone destro per un caffè e un'aspirina.>>
Il mio corpo era molto indolenzito. E pensare che era la mia prima volta! Poteva essere più gentile, dannazione a lui! Sentì un movimento alle mie spalle. Il letto cigolò. Mi girai come di solito fanno i protagonisti dei film horror quando sentono un rumore improvviso: tanto lentamente da dare il tempo al serial killer di affilare i coltelli, andare in bagno e farsi un pisolino ristoratore. Nate si alzò a sedere, ripiegando una gamba davanti a se a coprirsi. Cercai di guardare ovunque tranne che verso di lui.
<<Buongiorno, Luca.>> mormorò Nate, mettendosi carponi.
Si avvicinò a me con un movimento fluido come un felino. Vidi distintamente i muscoli tendersi sotto la sua pelle. Mi fissò come una tigre guarderebbe una gazzella.
<<Giorno.>> balbettai io, abbassando lo sguardo con fare pudico.
<<Cosa c'è?>>.
<<Ecco...>> iniziai, tormentandomi le unghie.
Una mano di Nate entrò nel mio campo visivo e mi afferrò il mento. Mi obbligò delicatamente ad alzare la testa. I nostri occhi s'incrociarono. I suoi erano languidi e pieni di promesse perverse.
<<Parla.>>.
<<Spero che la domanda non ti offenda, ma...>>.
<<Allora?>> mi esortò lui, accarezzandomi una guancia.
Il contatto delle sue dita sulla mia pelle evocò in me molti ricordi.
<<Tu sei gay?>> sputai tutto d'un fiato.
Lui mi osservò, sorpreso.
<<No, sono una ragazza che ha cambiato sesso per poter fare sesso con gli omosessuali. Quindi sono etero.>> disse, alzando gl'occhi al cielo.
STAI LEGGENDO
Tu sei mio, arrenditi!
RomanceSalve a tutti! Ho deciso di cimentarmi in questo nuovo genere ( storia d'amore gay). Spero che vi piaccia. Commenti bene accetti. Sinossi: Luca Torre si ritrova a convivere col bizzarro e misterioso Nate Ferraro, uomo dagli interessi particolar...