15. Il segreto di Nate ( quello vero)

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Mi svegliai da solo nel letto di Nate. Avevo dormito davvero bene, come non mi capitava da tempo. Un'occhiata al comodino mi rivelò che Nate non possedeva una sveglia. Devo consigliargli di prenderne una, magari quando andiamo al negozio per la libreria. Mi stiracchiai e camminai zigzagando tra i fascicoli sparsi sul pavimento. Riuscì ad uscire dalla porta senza calpestare nulla e andai nella mia camera. Erano già le nove, quindi Nate doveva essere uscito almeno tre ore fa. Non me n'ero proprio accorto. Feci la doccia e scesi in cucina. Il mio coinquilino aveva aperto le finestre ed aveva preparato del tè nero. Non sono il tipo da teina a prima mattina, però il pensiero che l'ha fatto lui mi spinse ad assaggiarne un po'. Non era così male, ma non era caffè. Infatti dopo mi preparai l'unica bevanda in grado di trasformare un "Perché sono ancora vivo" in un "Buongiorno gente". Aggiunsi una dose abbondante di zucchero e biscotti al cioccolato. Passai la mattinata alternando studio e paranoie. Nate non mi ha detto quando torna, non so se dovrei preparargli il pranzo. E poi, quando mi farà sapere del mio incontro con Sookie White? Come devo comportarmi? Di cosa parleremo? Cosa devo indossare? Le devo portare fiori? Cioccolatini? Chiederle di farci una foto insieme? Farmi autografare i libri? Ci vorrebbe una carretta per trasportarli tutti. Sono circa venti volumi ed io sono a piedi. In città non abbiamo neanche la metropolitana. E se il luogo dell'incontro fosse lontano? Potrei prendere il pullman. Sospirai, deprimendomi per il mio essere così imbranato. Avevo sempre voluto comprarmi una macchina, anche usata e mezza rotta. Mi andava bene anche un motorino, ma con solo il mio stipendio mi avrebbe creato problemi pagare l'affitto, l'università ed anche l'assicurazione, per non parlare del costo del veicolo. Non ho speranze di potermene permettere una per il momento. Certo, con un secondo lavoro sarebbe più facile, ma qui scarseggia il tempo. Ho i test tra un mese e devo ancora mettermi sotto a studiare. Nate è stata una vera distrazione per me, accidenti! Eppure non riuscivo a rimpiangere il nostro rapporto, ciò che era successo tra noi, anche se non avevo ben capito cosa fosse. È stato Nate ad iniziare la nostra storia, ma non si è certo premurato di avvertirmi sulle "modalità di svolgimento". Forse perché lui non crede che sia qualcosa di serio... d'altronde la nostra relazione quali sbocchi potrebbe avere? Scommetto che si stancherà presto di qualcuno totalmente imbranato e inesperto come me. Sono certo che si starà già cercando un nuovo amante, magari più grande e capace, che sappia dargli tutto ciò di cui ha bisogno. Io sono solo un rimpiazzo temporaneo per appagare i suoi desideri. Quindi andrebbe bene se anche io mi trovassi un altro ragazzo, no? O una ragazza? Oh, fanculo è meglio se mi compro un cane! Sono così confuso...Il mio cellulare squillò. Lessi il messaggio che mi era appena arrivato. Rimasi di sasso scoprendo che il mittente era Nate Ferraro.

<<Come ha avuto il mio numero il bastardo!>> esclamai.

Poi mi ricordai della sua chiamata in piena notte prima del mio trasferimento. Però non mi sono mai scritto il suo numero, ne sono sicuro. Quando ha avuto l'opportunità di registrarlo sul mio cellulare? Sta notte? Mentre dormivo? Il messaggio diceva:

Buongiorno, my dear. Spero che non ti sia sentito troppo solo al risveglio senza di me. Ho parlato con l'autrice Sookie White. V'incontrerete alle otto al locale Flamme del centro. Tavolo prenotato a nome White. Con affetto, N.

Dovetti rileggere il messaggio più volte per comprenderlo. My dear? Cioè mio caro? Io non sono il suo "caro"! Vabbè ma ora che faccio? Devo risponderlo? Un messaggio potrebbe irritarlo? E se il telefono squilla mentre è in riunione? Ma no, sicuro ha il silenzioso o la vibrazione. Però... vorrei chiedergli se torna a pranzo o cena. Potrei lasciargli qualcosa di buono come ringraziamento. Alla fine presi un bel respiro e gli scrissi :

Buongiorno, Nate. Grazie di tutto. Torni a casa per pranzo o cena? Posso provare a sdebitarmi preparandoti qualcosa da mangiare al tuo rientro?

Inviai. Accantonai il telefono da una parte, convinto che non avrei ricevuto altri messaggi prima di un'oretta, ma lui mi rispose quasi subito: Non c'è di che. Non preoccuparti del cibo.

Tu sei mio, arrenditi!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora