Rientrai in casa e andai in camera mia. Non mi serviva pensare troppo sulla proposta di Ferdi. Io amo Nate e voglio rimanere al suo fianco. Questo è sicuro, però.... Mi tornò in mente la faccia di Giacomo e le sue parole. Sospettavo già da un po' di non poter più lavorare full time, però posso sempre trovarmi qualcosina parti time. Anche se, con questa crisi economica non è poi così facile. Inoltre ti chiedono un anno di esperienza nel settore perfino per lavorare come cameriere in un bar. Come faccio ad avere esperienza se non lavoro? L'unico motivo per cui sono stato accettato alla Manteri è perché Giacomo conosce il mio ex proprietario di casa, il signor Conte. Feci due calcoli per vedere a quanto ammontava il mio reddito totale. Troppo maledettamente poco. Lo sguardo mi cadde sui quadri che piacevano tanto a mamma. Dopo il trasferimento, li avevo accantonati dietro la scrivania, a prendere polvere. E se provassi a venderli? Tanto non stanno a far niente sul pavimento. Eppure, il pensiero di dar via una cosa appartenuta ai miei genitori, un loro ricordo, mi faceva stare male dentro. Le parole di Ferdi mi tornarono in mente.
<<Il lavoro dei miei genitori, eh?>> mormorai.
In effetti, mi avevano lasciato molti soldi ed ero più che sicuro che il loro impiego non fosse statale. Una volta il padre di Ted mi disse che si erano conosciuti in Germania, ma non ricordo come. Comunque avevo sempre creduto che facessero lo stesso lavoro dei signori Rosh, ovvero, impiegati nella compagnia Tightwad. Se non sbaglio si tratta di prestiti e recupero crediti e roba del genere. Comunque il presidente è anche il benefattore di Ted e so per certo che è coinvolto in affari illeciti. Probabilmente ciò che ha detto Ferdi è vero. I miei non erano proprio dei Santi, ma nonostante ciò non potrei mai disprezzarli. E poi non c'entrano nulla con me. Non ho rapporti con la loro compagnia e cerco di vivere sempre nel rispetto degl'altri. Non ho mai fatto nulla di crudele o riprovevole. Anche il mio rapporto con Nate non intendo più considerarlo tale, per non parlare della vendetta privata di stanotte. È stata una semplice reazione ad un torto subito! Ok, diamoci una calmata e non deprimiamoci ulteriormente! Sospirai. Sollevai un quadro e ne accarezzai la tela con i polpastrelli, chiedendomi quanto potesse mai valere. Sentì la porta d'ingresso aprirsi. Lo posai e mi passai le mani tra i capelli. Nate non deve sapere nulla di tutto ciò. Si preoccuperebbe e basta o metterebbe in mezzo sciocchezze su come lui possa mantenermi. So che sarebbe la scelta più conveniente e furba, ma non potrei mai accettare. Già sono molto inferiore a lui, anche questo non lo sopporterei. Le parole di suo padre continuavano a tormentarmi. So di non valere niente se paragonato a lui. Sembra che tutti non facciano altro che rinfacciarmelo. Però...io non sto con lui per i soldi o perché mi conviene. Io lo amo davvero. Nonostante ciò, a vedere la situazione dall'esterno, potrebbe sembrare che io me ne approfitti, anche se suo padre di sicuro non sa com'è stancante il figlio. Io non so cosa vuol dire vivere in una famiglia ricca. Nonostante ciò, comprendevo il pensiero del padre. Lui voleva solo il meglio per suo figlio ed io non lo ero. È come se Nate fosse una bellissima e ricchissima attrice ed io fossi un bambino delle elementari vestito di stracci. Un rapporto amoroso di questo genere sarebbe a dir poco raccapricciante. Sentì i passi di Nate sulle scale. Mi buttai sul letto. Feci finta di dormire, con la testa premuta contro il cuscino. Non volevo che s'accorgesse del mio tormento, altrimenti le cose sarebbero diventate ancora più opprimenti. La porta della mia camera si aprì scricchiolando. M'immobilizzai, respirando in modo regolare e profondo.
<<Luca?>> mi chiamò Nate. <<Luca, dormi?>>.
Non lo vedi, Mr. Bocconi? pensai con ironia. Nate s'avvicinò al letto. Lo sentì sedermisi accanto. Mi accarezzò i capelli e mi passò la mano sul collo e su una spalla. Va via, voglio stare da solo! Lui sembrò intuire il mio messaggio. Mi baciò sul collo e si alzò, facendo lievemente rimbalzare il materasso. Sentì la porta aprirsi e chiudersi dolcemente. Sospirai e mi girai a pancia insù.
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Tu sei mio, arrenditi!
RomanceSalve a tutti! Ho deciso di cimentarmi in questo nuovo genere ( storia d'amore gay). Spero che vi piaccia. Commenti bene accetti. Sinossi: Luca Torre si ritrova a convivere col bizzarro e misterioso Nate Ferraro, uomo dagli interessi particolar...