Sara
Una bambina di circa sei anni scorrazza felice dentro una grande casa di campagna. Il suo cuore scoppia di felicità perché dopo tante richieste, la sua mamma è finalmente riuscita a portarle a casa un coniglietto da accudire.
La sua felicità è incontenibile e la mamma vedendo tutta quella gioia nella figlia, non può che essere piena di felicità lei stessa.
Appena la piccola si ferma, la afferra per la vita e la solleva sopra alla sua testa. E' una donna estremamente forte per avere quella corporatura esile. La abbassa leggermente e la bambina si attacca al suo collo come un cucciolo di koala. La guarda con quel faccino buffo e inizia riempirla di baci.
Ridono entrambe, incuranti della situazione terribile che sta vivendo il resto del mondo.
La guerra sta dilaniando intere città, mentre persone innocenti periscono sotto i colpi di fucili e le esplosioni delle bombe.
Le persone vivono in un clima di eterno odio e terrore... ma non loro.
Loro da poco meno di un anno vivono in quella casetta in legno, costruita nella zona più remota di un bosco che culmina con una bellissima cascata. L'esterno dell'abitazione è circondato da un vasto orto dove la donna coltiva le verdure che le servono per nutrire lei e la figlia. E' un piccolo angolo di paradiso in un mondo infernale pieno di demoni.
<Mamma perché non posso più vedere gli altri bambini e giocare con loro?> Chiede la bambina curiosa.
<Perché sei diversa da loro. Sei più speciale.> risponde la mamma sorridendo.
<Perché sono una mutata?> chiede la bimba sempre più curiosa.
<Mutante Sara, non mutata.> Ride la mamma guardando la piccola con tenerezza.
< E perché i mutanti non possono stare con gli altri bambini e devono vivere nei boschi?>
La bambina crede che i mutanti vivano tutti in una bella casa come la sua, lontani dal resto degli esseri umani, lontani dai loro pregiudizi. Purtroppo, però, la verità è molto lontana rispetto a quel mondo fantastico che lei ha idealizzato.
< Basta domande sui mutanti Sara. Sai che non devi parlarne con nessuno... Nemmeno con me.> Dice la mamma in tono severo appoggiando la bambina sul pavimento.
Il mio corpo vorrebbe muoversi, ma qualcosa di strano lo blocca. Sono paralizzata dalla testa ai piedi e la mia mente vacilla in un oblio di ricordi remoti che pensavo di aver dimenticato. Vorrei svegliarmi, ma la mente preferisce continuare il suo viaggio nei meandri più reconditi del mio inconscio.
*
Una ragazzina di tredici anni, sta tornando a casa da scuola con gli occhi pieni di lacrime ed il cuore gonfio di tristezza. Un ragazzo più grande, che le piace da tanto tempo, le ha appena dimostrato quanto possano essere dolorose le discriminazioni degli umani nei confronti dei mutanti.
Grazie al potere della sua mutazione, le sue gambe riescono a raggiungere una velocità fuori dal normale e in poco tempo riesce da arrivare alla sua abitazione.
La madre è nel giardinetto a raccogliere le verdure per la cena e non si accorge subito dello stato psicologico della figlia. Quando la vede crogiolarsi tra singhiozzi disperati, lascia le verdure sul tavolo di legno e corre ad abbracciarla.
< Che cos'è successo tesoro?> Chiede con l'angoscia nel cuore.
<Zack... E' un vero stronzo.> Dice la ragazza asciugandosi con fatica le lacrime.
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X - Pandemy
FanfictionPoco prima di laurearsi, Charles, incontra nel bar vicino alla sua università una ragazza a cui non riesce a leggere la mente. La ragazza dai magnetici occhi verdi ha un carattere altezzoso e sa contrastarlo perché in realtà è come lui e Raven: una...