Sara
Ok. Ce la posso fare. E' un salto di 500 metri ma devo riuscire a farlo. Se non atterrerò sull'altro lato, non morirò perché il mio corpo si rigenera, ma mi farò male. Tanto male. E in questi giorni sono stata fin troppo spesso rinchiusa in infermeria per non essermi impegnata al massimo.
Sono a circa un chilometro dal dirupo e inizio a correre, sfruttando al massimo la mia velocità.
Grazie all'allenamento estenuante che ho sostenuto, sono riuscita a raggiungere i 130 km orari, quindi riesco a superare di gran lunga la velocità di quasi tutte le automobili esistenti sulla faccia del pianeta.
Sono a pochi metri dal dirupo; inizio ad ispirare ed espirare più velocemente e quando arrivo sull'orlo del precipizio, raccolgo le gambe e salto.
Cerco di tenere gli occhi fissi su Erik, che mi sta aspettando con Raven dall'altra parte della scarpata, per mantenere la concentrazione al massimo.
Tutte le volte che sono caduta in mezzo alle rocce è stato per colpa della mia sbadataggine e dalla voglia di guardare il panorama che si stagliava sotto di me.
Sento l'aria sferzarmi il volto con forza e ho paura di non riuscire ad aggrapparmi all'altra sponda perché sono ancora abbastanza lontana.
Allungo le braccia per dare più forza allo slancio e quando rischio di fracassarmi il volto contro la roccia, allungo la mano e mi aggrappo con forza.
Il cuore martella nel mio petto alla velocità della luce. Sono riuscita ad arrivare a destinazione, ma la mia missione non è ancora finita.
Mi arrampico puntando i piedi contro le piccole insenature della scarpata e quando finalmente raggiungo la cima, mi alzo in piedi con un balzo.
< Ce l'ho fatta!> Urlo con gioia abbracciando Raven.
Lei mi stringe con le sue braccia muscolose e mi solleva leggermente da terra.
< Sei stata fantastica Sara. Questo è stato il salto migliore della settimana! > Dice Erik, dandomi una pacca amichevole sulla spalla.
< Per un attimo ho avuto paura di non farcela, poi ho mosso le braccia come mi avevi consigliato e sono riuscita a raggiungere la sponda.> Sono così felice di essere riuscita ad accrescere le mie doti fisiche che non riesco a smettere di sorridere come un' ebete.
< Bene, ora dobbiamo solo testare il tuo potere. Torniamo alla base così andiamo nella sala esercitazioni. Raven aggrappati che ti porto di là in volo... Sara, sai cosa devi fare.> Mi fa l'occhiolino e inizia a lievitare da terra.
Vuole che salti di nuovo. E questa volta, senza dover risalire la scarpata in arrampicamento.
Mi allontano dal dirupo con passo veloce, respirando l'aria a pieni polmoni e quando sono abbastanza distante. Mi volto e inizio la mia rincorsa.
Penso a Charles. Penso al fatto che non crede in me. Penso a Moira che lo tiene stretto tra le sue braccia per scusarsi, mentre lui la consola dicendo che l'incidente non è colpa sua.
Questo ricordo, anche se non è mio perché me l'ha riferito Erik, ha un impatto così forte sulle mie emozioni che mi ha dato la giusta carica per riuscire ad accrescere tutte le capacità che possiedo.
Odio Moira, ma devo ammettere che in questo momento mi verrebbe quasi voglia di ringraziarla. Quasi.
Mi concentro di nuovo sui miei ricordi e penso a Charles in sedia a rotelle, poi mi lancio nel vuoto muovendo velocemente le braccia.
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X - Pandemy
FanfictionPoco prima di laurearsi, Charles, incontra nel bar vicino alla sua università una ragazza a cui non riesce a leggere la mente. La ragazza dai magnetici occhi verdi ha un carattere altezzoso e sa contrastarlo perché in realtà è come lui e Raven: una...