3- Tutto quello che ho perso

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Sara

La ragazza si trova in un piccolo bar molto frequentato dagli studenti dell'università di Oxford. Sorseggia un bicchiere di Scotch  con ghiaccio e limone nella speranza di dimenticare il suo ultimo fallimento. Era riuscita a scoprire chi era il capo dei tre delinquenti che le avevano ucciso la madre, ma purtroppo non era riuscita a raggiungerlo perché non aveva abbastanza per comprare un biglietto per l'Argentina.

Alza la testa dal bicchiere perché si sente osservata e solo in quel momento si accorge che un ragazzo si è seduto nello sgabello di fianco al suo.

E' un ragazzo con una corporatura abbastanza esile, i capelli castani e gli occhi azzurri. Un azzurro limpido, ma allo stesso tempo penetrante. Il suo sguardo è così intenso che lei si sente intimidita perché sembra che la stia studiando nel profondo...

< Occhi verdi, sono una mutazione magnifica.> Le dice il ragazzo.

Lei lo guarda stupefatta e scoppia ridere. Quel ragazzo non si rende minimamente conto di quanto sia vera quell'affermazione.

<Perché ridi?> Chiede lui risentito. Vedendo che lei continua a ridere senza rispondere, continua il suo discorso <Sai, ho una notizia da darti: sei una mutante. La mutazione ci ha portato ad essere da organismi monocellulari alla forma riproduttiva dominante su questo pianeta...> Il ragazzo viene interrotto dallo sbuffo di lei.

<Alt alt alt. Non so quante ragazze del college tu abbia rimorchiato con questa frase da professore universitario, ma prima di continuarla, gradirei finire il mio Scotch, così magari le tue parole risulteranno più interessanti.> Risponde lei alzando il sopracciglio destro con aria di sfida.

Lui rimane sconcertato da quella reazione e leggermente irritato si porta due dita alla tempia con noncuranza.

Lei finisce il suo drink tutto d'un fiato e guarda il ragazzo con aria truce.

<Non ti ha mai detto nessuno che ascoltare i pensieri degli altri senza il loro consenso, è poco educato?> Gli dice, bloccando i tentativi di lui di intrufolarsi nella sua mente. 

< Come è possibile... Tu hai sentito che ti stavo frugando nella testa?> Chiede lui sbalordito.

<Sì, sei decisamente un ospite ingombrante.> Risponde lei con un sogghigno.

< Come hai fatto a capirlo?> Il suo tono è così sorpreso da farla sorridere.

La ragazza, brilla per i troppi bicchieri di Scotch ingeriti, rilascia il potere che stava trattenendo per distruggere i tentativi di immersione del telepate e lo fa entrare nella sua mente.

"Sono davvero una mutante. Come te del resto." Pensa lei, ben consapevole che il ragazzo la sta ascoltando.

<Adesso capisco perché sei riuscita sentirmi... Ma...Come hai fatto a bloccarmi???> chiede sempre più incuriosito.

La ragazza gli prende le mani e se le appoggia sulle tempie. Vuole mostrargli che anche sua madre era in grado di leggere nel pensiero e che le aveva insegnato ad utilizzare il suo potere disintegrante per bloccare i tentativi di intrusione dei telepati.

< Mi chiamo Xavier. Charles Xavier.> Dice lui una volta saturo delle informazioni che cercava, allontanando le mani dalla fronte della ragazza.

<Sara Mein.> Risponde lei tendendogli la mano.

*

<Benvenuta nella mia umile residenza universitaria, Sara.> Dice il ragazzo aprendo la porta della sua abitazione.

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