14- La cosa più dolce

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Sara

" Ne sei proprio sicuro?" Chiede Hank in tono preoccupato.

" Assolutamente no." Risponde Charles guardando intensamente la sedia a rotelle con un'espressione indecifrabile.

Allungo una mano sul suo braccio e glielo stringo con delicatezza per dargli forza. E' un momento difficile e doloroso per lui e per quel poco che posso, voglio aiutarlo.

Lui appena sente il mio tocco si volta nella mia direzione e mi fissa con intensità. Mi sta chiedendo se è la cosa giusta. Non lo fa con le parole, ma ogni piccola reazione del suo corpo me lo sta trasmettendo.

Faccio un piccolo cenno d'assenso e lui mi prende la mano, come se volesse trarre da lei la forza necessaria per affrontare quella scelta.

Hank tira fuori dall'armadio la sedia e aiuta Charles a sedersi. Nessuno riesce a parlare in questo momento. Stiamo percependo tutti il dolore che prova l'uomo al mio fianco e cerchiamo di non dire cose che possano peggiorare il suo umore o turbare ulteriormente il suo stato emotivo.

Per sino Logan, che dopo l'affermazione nel salone è stato iperattivo, non spiccica mezza sillaba e continua a guardarmi con una strana aria di compiacimento.

Charles inizia a muovere la sedia a rotelle e noi lo seguiamo a pochi centimetri di distanza verso Cerebro.

" Quando sei venuto qui l'ultima volta?" Chiede Logan con tono serio ormai giunti alla meta.

" L'ultima volta per cercare gli studenti." Risponde prontamente Hank.

" Una vita fa." Enfatizza Charles per mostrare quanto questa scelta gli stia costando fatica e dolore.

La lettura ottica della porta si attiva e riconosce immediatamente la pupilla di Charles, lasciandoci passare all'interno della stanza.

Avanziamo in assoluto silenzio fino alla postazione di monitoraggio, con l'ansia crescente e la tensione divenuta quasi palpabile.

Charles è sempre più angosciato e questa sua vista mi fa davvero male. Non pensavo minimamente che un'azione per lui tanto naturale in passato, fosse divenuta così difficile e dolorosa nel presente.

Sono certa che se potesse, si alzerebbe dalla sedia e scapperebbe a gambe levate. Lontano da noi. Lontano da Cerebro e da tutte le voci che per tutta la vita gli hanno annoverato la testa.

Mi abbasso per avere il suo viso a pochi centimetri e gli do un piccolo bacio sulle labbra per incoraggiarlo.

" Coraggio Charles. So che puoi farcela." Dico con decisione mostrando tutta la fiducia che ripongo in lui.

" Solo se tu mi starai vicina." Risponde lui abbozzando un piccolo sorriso.

" Sono qui e non vado da nessuna parte." Sorrido e mi rialzo in piedi. Appoggio le mani sulle sue spalle e cerco di trasmettergli almeno un briciolo della mia forza e della mia volontà.

Hank gli da alcune istruzioni che non riesco a sentire, poi lui prende in mano il casco facendo un grande sospiro e inizia a rigirarselo tra le mani.

" Sono muscoli che non uso da troppo tempo." Dice con un mezzo sorriso che gli increspa le labbra, mentre infila il casco.

Cerebro entra immediatamente in funzione e nello spazio della stanza iniziamo a vedere tutti i mutanti che vivono sulla terra.

Non avevo mai visto niente di simile. E' veramente meraviglioso poter capire dove sono nascosti tutti i nostri compagni solamente entrando nelle loro menti.

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