🔴immagini Justin Bieber (II°)

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AVVISO.

E la prima volta che scrivo un capitolo così, non so come sarà. Spero vada bene.

*Flashback*

NOVE MESI PRIMA

Eravamo andati alla festa di Katy Perry in quella sua meravigliosa villa.

Io mi sentivo a disagio in mezzo a tutti quei VIP <<non ti preoccupare, sei perfetta così come sei.>> mi disse Justin sussurrandomi all'orecchio, mordendo poi il lobo delicatamente e abbracciandomi da dietro, girai la testa verso di lui sorridendo per poi baciarlo a stampo.

Nella villa c'era già chi ballava, chi cantava, chi parlava e chi beveva. Mi sentii tirare da un braccio e voltandomi mi trovai davanti Ariana, la mia più grande amica <<ciao Ale>> stava urlando per sovrastare la musica troppo alta <<ciao Ari>> le risposi abbracciandola <<dov'è Justin?>> mi chiese ad un centimetro dal mio orecchio <<è... >> mi girai ma non lo vidi <<era qui>> mi corressi e ci mettemmo a ridere. Andammo a farci un giro tra la folla e a salutare qualcuno <<Tieni, assaggia>> disse Ariana passandomi un bicchiere con un liquido azzurro, lo portai alle labbra e mandai giù un sorso <<Che cos'è?>> chiesi con una smorfia facendo ridere la mia amica <<Non ne ho la più pallida idea. Ti piace?>> la guardai bevendo un alto sorso <<Sì, non è male. >>

Non so quanti ne avevo bevuti, ma credo che fossero fin troppi. Gli occhi iniziavano a farsi pesanti e mi misi a cercare Justin. Passando per la cucina mi versai un bicchiere d'acqua per alleviare un po' il bruciore in gola causato dai cocktail che avevo bevuto. Attraversando la cucina mi ritrovai in quella che sarebbe dovuta essere la sala e guardandomi in torno trovai Justin, abbracciato ad una bionda ossigenata che aveva la sua lingua nella gola del mio ragazzo però. Alcool o no mi sentii salire l'omicidio e mi avvicinai <<Ciao J.>> lui si stacco dalla bionda guardandomi ad occhi spalancati <<Ti diverti?>> continuai. La bionda mi stava uccidendo con lo sguardo mentre Justin era palesemente sconvolto <<Piccola, posso spiegarti>> disse cercando di prendermi la mano, ma io feci un passo in dietro <<No grazie, non c'è nulla da spiegare>> gli dissi rovesciandogli in testa il bicchiere d'acqua che avevo in mano. L'ochetta tinta fece un urletto e corse via ed io mi girai per andarmene. Corsi fuori dalla villa andando verso l'Audi di Justin <<Ale aspetta>> era la sua voce. Io non mi girai, anzi, mi misi a camminare ancora più velocemente verso la macchina, finché una mano mi prese il polso e d'istinto mi girai tirando un ceffone a chi mi aveva fermata. Justin si portò una mano sulla guancia arrossata <<Ale, posso spiegarti?>> ripeté senza guardarmi negli occhi <<No. Andiamo a casa ti prego.>> Lui prese le chiavi della macchina dalla tasca del suo giubbotto di pelle nera e aprì l'auto.

Il viaggio fu estremamente silenzioso, io guardavo fuori dal finestrino asciugandomi ogni tanto qualche lacrima senza farmi vedere. Lui guardava la strada, anche se qualche volta guardava me, ma teneva perennemente la sua mano destra sulla mia coscia, ogni tanto portava la mano giù verso il ginocchio e poi di nuovo su accarezzandomi. Quel gesto mi faceva andare fuori di testa, ma cercai di resistere agli ormoni.

***

La prima cosa che feci appena entrata in casa fu togliere le scarpe, lasciandole vicino all'ingresso. Justin fece lo stesso, togliendosi poi il giubbotto di pelle e lasciandola sul divano <<Ale che cos'hai?>> chiese cercando di abbracciarmi, ma mi spostai senza degnarlo di una risposta e dirigendomi verso le scale per andare in camera. Lui mi seguì e appena fummo entrati nella nostra camera, lui chiuse la porta, mi afferrò per un braccio facendomi girare verso di lui. I nostri petti si scontrarono e lui mi spinse contro la porta chiusa, portando le sue mani ai lati della mia testa, appoggiò la fronte alla mia <<Allora che hai?>> disse guardandomi negli occhi <<Secondo te?>> il mio tono uscì più acido di quanto sperassi <<Ti ho visto scambiare la saliva con quell'ochetta bionda, secondo te che ho?>> non disse niente, si avvicinò facendo unire le nostre labbra, chiese l'accesso con la lingua ed io glielo permisi.

Ogni secondo il bacio s'intensificava sempre di più le nostre lingue giocavano insieme. Gli misi le mani dietro al collo, tirandolo verso di me. Lui sorrise nel bacio e spinse i suoi fianchi contro i miei <<Sto impazzendo. Vedi cosa mi fai piccola?>> (adoravo quando mi chiamava piccola) sorrisi per poi avvicinare ancora le nostre bocche baciandolo sempre più intensamente finché non ci fermammo entrambi senza fiato.

<<Tu sei l'unica per me. E' stata lei a baciarmi. Io amo solo te e soltanto te. >> disse per poi baciarmi il collo lasciando dei succhiotti. Mi prese in braccio, io avvolsi le mie gambe intorno al suo bacino e dirigendosi verso il letto, ma senza smettere di baciarmi, mi adagiò sul materasso mettendosi a cavalcioni su di me. Portò una mano SULLA zip del vestito che indossavo tirandola verso il basso, me lo sfilò lanciandolo alle sue spalle. Si abbassò a baciarmi il petto, poi la pancia e una scarica elettrica mi attraversò quando mi baciò l'interno coscia, poi tornò alle mie labbra. Mettendogli le mani sul petto, lo spinsi di lato, facendo in modo di ritrovarmi su di lui. Gli lasciai dei baci sul collo e dietro l'orecchio, poi, iniziai a sbottonargli lentamente la camicia che tolsi lasciandola sul pavimento. Baciandogli il petto e la pancia gli lasciai dei succhiotti, gli slacciai la cintura sbottonandogli i pantaloni e togliendoglieli lanciandoli per terra. Justin sorrise, mi mise le mani sui fianchi ribaltandomi e si sdraiò su di me, mi baciò con passione e le nostre lingue si muovevano insieme, portò le mani sulla mia schiena slacciandomi il reggiseno, inarcai la schiena per permettergli di sfilarlo, mi baciò ancora il petto e il collo. Mi morsi il labro inferiore per trattenere un gemito, affondai una mano nei suoi capelli accarezzandoli, mentre con l'altra mano giocavo con l'elastico dei suoi boxer della Calvin klein. Tra baci e gemiti rimanemmo completamente nudi, ci infilammo sotto le lenzuola e lui si mise sopra di me, intrecciando le nostre mani sopra la mia testa. Tra un bacio e l'altro sussurrava qualche "ti amo", poi si spinse dentro di me e, continuando a baciarlo, gli graffiai la schiena. Si spinse più in profondità ed io gli baciai il collo. Dopo un paio di spinte, di gemiti da parte di entrambi e di "ti amo" venne dentro di me. Qualche secondo dopo uscì da me, e sdraiandosi al mio fianco, mi stringe al suo petto con un braccio. Mi accoccolai a lui e ci addormentammo stretti l'uno all'altra.

SPAZIO AUTRICE.

Ancora un capitolo e poi sarà finita lo giuro, è che si sta rivelando più lunga di quanto pensassi.

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