immagina Stephan El Shaarawy

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Su richiesta di  Claudia_el92

(Forse mi avevi chiesto un immagina a bollino rosso. Se è così ne scriverò un altro. Sempre se me lo ricordo😂😅)

Sei al ristorante con il tuo gruppo di amici a degustare la pizza più buona di tutta Riccione. Tra tutte le tipologie hai optato per una pizza margherita e una birra piccola. <<e si è praticamente ritrovata ricoperta di polvere di gesso. La preside ha sospeso mezza classe>> termina il discorso Riccardo, che sta seduto davanti a te <<Si ma quella era la prof di storia più antipatica degli ultimi seimila anni. Stava sulle palle a tutti, ha avuto ciò che si meritava.>> lo appoggia Martina, seduta accanto a te. Fabio e Silvano, seduti uno seduto alla tua sinistra mentre il secondo davanti a Martina, non smettono di ridere mentre Lucrezia, seduta davanti a Silvano, si sbatte la mano sulla fronte scuotendo la testa ma sai che anche lei vorrebbe ridere tanto quanto voi. Prendi il bicchiere e lo porti alle labbra quando, tra la folla lo vedi e il liquido quasi non ti va di traverso. –non può essere lui. Impossibile- pensi osservando il ragazzo con i jeans neri, la camicia bianca e le scarpe sportive che assomiglia un botto al tuo idolo Stephan El Shaarawy. Quest’ultimo saluta i suoi amici e si infila in una via secondaria da quella principale. Metti il tovagliolo sul tavolo e ti alzi sotto gli sguardi curiosi dei tuoi amici <<io… devo chiamare mia mamma. Non ci metterò molto>> dici e ti allontani dal tavolo esposto, insieme ad altri sotto il gazebo all’esterno del ristorante. Con passo svelto, nonostante i tacchi che hai messo quella sera riesci a seguire il tuo “obbiettivo” senza farti vedere. Speri con tutta te stessa che sia lui anche perché se no avresti fatto una gran figuraccia. Ma se, al contrario, fosse proprio lui? Cosa faresti, cosa gli diresti? Non fai in tempo a darti una risposta, o almeno a pensarne una, che vai a sbattere proprio, guarda caso, contro di lui. Ti senti le guance andare a fuoco e le ginocchia sono molli, come se fossero di gelatina. <<stai bene?>> ti chiede cordialmente, sfiorandoti la spalla con la mano. Non è un sosia, è proprio lui. Riconosci la sua bellissima voce che hai ascoltato e riascoltato milioni di volte in una moltitudine di interviste che, ormai, sai perfettamente a memoria. Annuisci con la testa e ti mordi la guancia per resistere alla tentazione di abbracciarlo. Lui sembra rendersi conto del tuo stato d'animo e capendo quello che ti sta passando per la testa ti sorride, allargando le braccia e invitandoti a stringerti tra di esse. Con passo incerto ti avvicini e stringi le braccia intorno al suo busto, appoggi la testa sulla sua spalla e senza esitazioni di alcun tipo ti stringe a se. Non sai dire con esattezza se siano passati pochi secondi o un sacco di anni, ma quando ti allontani da lui ti senti come se ti mancasse qualcosa e abbassi lo sguardo. Lui te lo rialza con due dita poggiare sotto il mento e fa incontrare i vostri occhi. Sembra…preoccupato. <<tutto bene?>> ti chiede. Annuisci ancora e senza che te ne renda conto, stai piangendo. Con il pollice ti asciuga le lacrime e per tranquillizzati ti lascia un bacio sulla fronte <<scusami io non… non so che mi sta succedendo>> dici sorridendo, per smorzare un po questo momento. Stephan sorride calorosamente e si offre di accompagnarci tali tuoi amici. Accetti ma prima vi scattate una foto, la prima di una lunga serie. Quella che guardi prima di ogni sua partita e quella che mostri a vostra figlia pensando quanto si somigliano.

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