Capitolo 22

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- Torna qui!

La foresta lo aiutava. La conosceva alla perfezione. Al contrario dei suoi inseguitori. Loro cadevano, si graffiavano.

- Provate a prendermi.

La foresta si interrompe, un prato si affaccia vicino al lago. Le acque nere non sono rassicuranti.

- Preso!

I due inseguitori sollevano Red che con movimenti sfrenati tenta di liberarsi. Ben presto si stufa e si ferma, ma i suoi occhi sono fissi in quelli del suo nemico.

- Cosa volete?

- Vogliamo. Dobbiamo liberarci di te. Ordini del signor Black.

- Il signor Black?

- Sì. Il paparino della tua Francesca.

Gli occhi di Red si riempiono di dolore, il suo viso impallidisce e il suo sguardo si svuota. I due uomini sghignazzano e lo lanciano a terra, sollevando un grande polverone. Iniziano a picchiarlo.

Il primo a mani nude e il secondo con un bastone. Red non oppone resistenza. È fermo a terra e si fa pestare. Il sangue gli esce dal naso e dalle labbra. Gli occhi sono neri.

Per il continuo pestaggio. Proprio quando sembrava che Red stesse per lasciare questo mondo, un urlo e un grugnito distolsero l'attenzione dei due aggressori.

- Fermi! Allontanatevi o non sopravvivrete a questa notte!

- Pff. Vediamo un po'. Un ragazzino e una ragazza contro di noi?

Gli uomini, imponenti sopra Red, sono muscolosi e bravi combattenti, ma gli manca una cosa. Il nostro sangue di vampiro.

Io e Valentina li attaccammo e per un po' loro riuscirono a tenerci testa, ma dopo la nostra metamorfosi, le loro forze divennero completamente inutili contro di noi.

Red sembra morto, ma sento il suo cuore, che pian piano riprende il suo battito, tornando regolare.

- Dite addio al mondo.

- No, non uccideteci. Noooo!

Dopo l'urlo il silenzio sommerse la foresta. Red respirava piano, quasi non si sentiva. Però io sapevo che era vivo, che stava resistendo al buio. Che lottava contro la morte.

- Red, svegliati.

- Red non abbandonarci.

I suoi occhi erano aperti e ci guardava. Il suo respiro era smorzato. Uscì un rantolo dalla sua gola.

- C... chi siete?

- Red, siamo noi. Siamo Valentina e Night.

Ted tenta di alzarsi e io lo aiuto. Ci guarda, con occhi accusatori e scolla la testa.

- So i vostri nomi. Cosa siete?

Io e Valentina ci scambiammo uno sguardo tra lo spaventato e il sofferente. Decisi di dirglielo.

- Vampiri.

- Come? Volete uccidermi quindi?

- Te lo avevo detto che avrebbe pensato così.

- Shh. No Red. Siamo tuoi amici. Non potremmo mai farti del male. Tu per noi sei importante. Tu per noi sei come un figlio. Noi ti vogliamo bene.

- Se fosse così, me lo avreste detto subito.

- E come potevamo? Non sapevamo chi fossi e se avresti tenuto il segreto, ma ora conosciamo la risposta.

- Domani, Red, andrò a firmare il documento dell'adozione. Sarai libero!

- Bene. Dammi i soldi che mi avevi promesso. Ora!

- D'accordo, ma ricorda il nostro patto. Te ne potrai andare solo dopo la firma e ora non ci sarà nemmeno Francesca.

- O forse sì!

Red scomparve nel bosco. I due vampiri rimasero al cento di quel caos. I due uomini a terra erano immobili e le loro espressioni erano piene di terrore.

- Siamo dei mostri!

- Perché dici così?

- Perché è vero! Nessuno ci vuole, nessuno sta con noi.

- Valentina!

La vampira fuggì nel bosco, come una furia, senza voltarsi. Entrò in casa e chiuse la porta ai visitatori.

Ormai arrivato in piazza, Red pensò qualche secondo alla via in cui aveva detto di abitare la sua amata.

L'avrebbe cercata, trovata, salvata dal padre e finalmente sarebbero fuggiti insieme.

La villa di Francesca sorgeva su di una collina. I cancelli sontuosi, bloccavano in passaggio agli intrusi, ma Red era agile e scaltro.

Scavalcò i cancelli e corse alle finestre. La sua Francesca scrutava le stelle sulla terrazza.

- Principessa.

- Red! Credevo ti avessero preso.

- È stato così, ma sono scappato e ora che sono qui, voglio che tu fugga con me.

- Davvero? Ma se mio padre...

- No, non lo saprà. Buttati, ti prenderò al volo.

La vampira fuggì nel bosco, come una furia, senza voltarsi. Entrò in casa e chiuse la porta ai visitatori.

Ormai arrivato in piazza, Red pensò qualche secondo alla via in cui aveva detto di abitare la sua amata. L'avrebbe cercata, trovata, salvata dal padre e finalmente sarebbero fuggiti insieme.

La villa di Francesca sorgeva su di una collina. I cancelli sontuosi bloccavano il passaggio agli insulti, ma Red era agile e scaltro. Scavalcò i cancelli e corse alle finestre.

La sua Francesca scrutava le stelle sulla sua terrazza.

- Principessa.

- Red! Credevo ti avessero preso.

- È stato così, ma sono scappato e ora che sono qui, voglio che tu scappi con me.

- Davvero? Ma se mio padre...

- No. Non lo saprà. Buttati, ti renderò al volo.

La giovane si vestì in fretta. Raccolse le cose più importanti e le gettò a Red.

- Arrivo.

Scavalcò il suo terrazzo. L'aria era fredda e le toccava il viso. I suoi occhi cercarono Red sotto di lei e quando si sentì sicura, si lanciò.

Poco prima di arrivare tra le braccia di Red, no sparo esplose in un eco spaventoso. Red era stato colpito pochi millimetri sotto il cuore.

Francesca era salva tra le sue braccia, ma lui ora stava per morire.

- Fermi!

Da un angolo buio della casa, spuntò Valentina, che si fiondò sull'uomo che aveva sparato al suo "bambino".

- Muori!

Con un leggero movimento delle braccia, staccò la testa del signor Black dal resto del suo corpo. Successivamente corse ds Red che era ormai al limite della sopportazione.

- Ti voglio bene.

Punse le sue dita e quelle del ragazzo, e lo trasformò.

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