Capitolo 2

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La mia dimora è celata a tutti. Nessuno ha idea di dove viva il tenebroso e bel Night, né sanno dove finiscano le donne di cui mi servo.

Credono che io sia uno di quei giovani che gioca con le donne per provare piacere, ma non sanno nulla di me.

La mia dimora è nascosta da un incantesimo, un mio incantesimo studiato per secoli, finalmente riuscito a buon fine.

Torno a casa, soddisfatto del mio lavoro riuscito a pieno.

La mia casa è confortevole e luminosa. Le lampade sul soffitto sono pendenti verso il centro della sala. Le poltrone antiche danno un che di misterioso a questo luogo fantastico. Ogni tanto ripenso ai miei figli.

Come svolgeranno il loro compito? Cosa faranno dopo aver messo incinte le loro vittime? Le uccidono o le lasciano in vita facendole soffrire durante il banchetto della loro prole?

Quell'ultimo pensiero mi disgusta così decido di sedermi sulla poltrona verde vicino al camino e di leggere un libro. Il libro era interessante, ma il mio vino preferito era quasi terminato.

Non dormo la notte. Non ne ho bisogno. Sono un essere notturno.

Difficilmente capita che io esca durante il giorno. A meno che non abbia bisogno di cose tipo il mio vino o la carne.

La carne me la procuro da solo. Caccio quando ho fame e la velocità mi aiuta. Caccio qualunque animale si aggiri intorno alla mia dimora fantasma.

Prima che la preda se ne accorga, io sono già sopra di questa e la divoro con ferocia.

La fame mi fa sembrare un assatanato.

A mezzanotte circa, un rumore disturba la mia lettura. Rumori di passi, di urla e di spari. Fuori nel bosco accade qualcosa, ed io voglio sapere cosa.

La mia curiosità a volte fa cattivi scherzi e spesso mi ritrovo al centro di situazioni in cui non dovrei essere.

Esco di corsa facendo il minimo rumore possibile. Ho fame, ma nulla si aggira attorno a me. Attorno alla mia casa. Finchè un nuovo rumore si solleva tra gli alberi del bosco.

Del mio bosco nero e tenebroso. Mi blocco e non so come o dove nascondermi.

I rumori si avvicinano sempre di più.

Sono in trappola! Paura. Un sentimento come amore e odio. Non tutti hanno paura. Eppure ad un certo punto si fa viva. Prende possesso del tuo corpo.

Per la prima volta ho paura. Le luci delle fiaccole si muovono nella foresta, in cerca di qualcosa. Non so di cosa. La paura mi controlla.

Cosa fare? Devo rendermi invisibile, ma la paura mi dà amnesia. Non ricordo più l'incantesimo dell'invisibilità.

- Laggiù!

Una voce anziana urla nella mia direzione. Sono nascosto, non possono vedermi, eppure sento il loro sguardo addosso a me. Uno sparo.

Un cervo crolla a terra a pochi centimetri dal mio cespuglio-nascondiglio. Tiro un sospiro di sollievo.

La paura mi abbandona piano come l'alba quando nasce, e quando le fiaccole iniziano ad allontanarsi, io esco dal cespuglio di bacche, dietro il quale mi nascondevo.

La preda è ancora lì a terra. Cacciano per divertimento. Non mangiano ciò a cui sparano. Meglio per me.

Prendo la carcassa sollevandola con entrambe le mani e vado verso casa.

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