Capitolo 24

260 17 1
                                    

La strada ra illuminata a sprazzi da lampioni diversi da quelli che vedevano in paese.

- Dove andremo ora?

- Da qualche parte per dormire. Domani mattina troveremo un luogo in cui abitare. Cercheremo dei lavori per sopravvivere.

Trovarono una locanda alla fine del bosco. La locanda portava un nome che faceva intuire la possibilità di dormire in camere confortevoli.

Il "dormiveglia", ospitava donne giovani e uomini muscolosi. Le cameriere giravano per i tavoli in cerca di richieste sul menù.

L'uomo al bancone guardava curioso i due ragazzi appena entrati, come se non ne avesse mai visti prima.

- Come posso esservi utile?

- Vorremmo una camera per due.

Red indicò se stesso e Francesca, come se sarebbe introdotto lì.

- Certo. Avete un numero fortunato?

- Il 17.

Francesca sorrideva all'uomo e Red scoprì di esserne geloso, ma non si scompose, fingendo che la cosa non lo disturbasse minimamente.

- Il caso vuole che la stanza sia libera.

Il locandiere sorrise di rimando ai due viaggiatori.

- Se volete, domani c'è la colazione.

- No. Grazie, ma partiremo alle prime luci del mattino e cercheremo un posto dove fermarci a lungo. Qual è il prossimo paese che incontreremo?

- Se volete allontanarvi da qui, è meglio che saliate su una carrozza, così da viaggiare più velocemente.

- Grazie.

Red appoggiò un sacchettino, colmo di monete, sul bancone, poi fissò l'uomo dall'altra parte.

- Tenga il resto. Lo consideri un omaggio per il suo consiglio di usare le carrozze.

Gli occhi del locandiere si riempirono di lacrime di felicità.

- La ringrazio, signore.

Salirono le scale che conducevano alle stanze della locanda. Red sollevò la sua ragazza. La strinse a sé.

- Ti amo.

Francesca rimase a bocca spalancata. Occhi sbarrati. Immobile. Poi si rilassò. Sorrise e gli occhi divennero lucidi.

- Oh, Red. Ti amo anch' io.

Entrarono nella stanza e accesero le luci.

- Carina. Guarda! Il letto è matrimoniale!

- Sì. Giusto, giusto per due fidanzatini.

Francesca rise e spinse Red sul letto. Gli saltò addosso e iniziò a baciarlo con passione e trasporto. Desiderava accendere la sua fame.

Accese però quella sbagliata. Red desiderava possederla. I vestiti di Francesca sparivano grazie alle sue mani agili e veloci. I suoi baci la incantavano.

La stese sul letto e si tolse anche lui i vestiti. Francesca era imbarazzata, ma anche emozionata per l'evento che si sarebbe compiuto quella notte.

Sarebbe divenuta donna. Red le salì sopra e si mise a carponi. Poi si preparò a possederla. Nel momento in cui la ragazza perse la sua verginità, Red si accese di un desiderio sbagliato quanto macabro.

- Sangue.

- Oh già. A noi ragazze succede così quando lo facciamo per la prima volta. Non ti spaventare.

Ma il suo sguardo non era spaventato, tutt'altro. Desiderava vederne di più.

VOLEVA BERLO!

Riprese a baciare Francesca più violento di prima.

- Ahi!

Il sangue uscì come una cascata dal labbro che Red le aveva morso. Gli si riversò in bocca dove il ragazzo potè pregustare il suo nuovo cibo.

- Delizioso.

Quando lo sguardo di Red tornò su quello di Francesca, però, i suoi occhi non erano più colmi di eccitazione, bensì di euforia e di desiderio.

Desideroso di un liquido che si celava dentro di lei. Come poteva fare per averlo?

DOVEVA UCCIDERLA!

La prese per i capelli, per permettere alle sue labbra, di aderire sul suo collo. La lingua percorse quella pelle candida che lo separava dalla sua linfa vitale.

I denti arrivarono subito dopo e lui bevve mentre le urla della giovane riecheggiavano nella camera di quella locanda di nome "dormiveglia".

:f5ɟO

Blood's passionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora