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Stavo per entrare in doccia e rimasi a guardare un attimo il mio riflesso allo specchio.
Questa sera mi sarei dovuta divertire.
Lucy sarebbe morta dalla gelosia vedendomi con Caleb, avrebbe finalmente smesso di sentirsi superiore a me, almeno per questa sera.
Nella mia mente così si instaurò la figura di Caleb.
Lui era veramente bello, aveva un sorriso bellissimo, per non parlare della sua risata e di..
No Ashley, no. E' tutto per finzione.
Mi morsi la lingua pensando al mio farò qualsiasi cosa detto senza neanche pensarci.
E ora cosa avrei dovuto fare? Troppi problemi per cui non avevo neanche tempo.
Scossi la testa e entrai in doccia.
Ancora con solo l'asciugamano addosso andai in camera cercando il vestito adatto e subito lo trovai.
Era un vestito attillato, molto attillato con una profonda scollatura sulla schiena che arrivava proprio poco sopra il sedere. Era perfetto.
Lo indossai senza reggiseno, avrebbe perso la sua bellezza se si fosse visto.
Passai ad arricciarmi leggermente i capelli e dopo essermi truccata e aver messo i tacchi guardai l'orologio.
Mancavano 5 minuti alle 8, perfetto.
Scesi velocemente e mia madre mi guardò.
-Come siamo belle stasera- rise guardandomi io mi limitai a sorriderle -grazie per quello che stai facendo per andare d'accordo con Lucy.. Veramente grazie- disse stringendomi poi a lei.
Dopo averle lasciato un bacio nella guancia e indossato una guacca, uscì e Caleb era che mi aspettava appoggiato alla sua macchina.
Ripensandoci, come sapeva dove stavo? Vabbe, non avevo tempo per pensare neanche a quello.
-Sera- sorrisi leggermente avvicinandomi a lui.
-Buonasera- sussurrò lui guardandomi.
-Andiamo?- chiesi imbarazzata dai suoi occhi che non mi mollavano.
-Certo- disse ricomponendosi per poi salire in macchina -dove dobbiamo andare?- chiese schiarendosi la gola.
-Al nuovo ristorante del padre di Lucy, Grim's mi pare si chiami- dissi guardando fuori dal finestrino.
-Bene- sussurrò per poi far partire la macchina -come mai esci con Lucy?- mi chiese ad un tratto senza guardarmi.
-Mia madre sta con suo padre- spiegai -cercano di farci andare d'accordo- aggiunsi scrollando le spalle.
-Oh bene- commentò.
Poco dopo arrivammo e lui parcheggiò.
Scendemmo dalla macchina e mise un braccio attorno al mio fianco.
-Sciogliti però, altrimenti non crederá mai che ci sia qualcosa tra di noi- sussurrò al mio orecchio.
Inizialmente mi paralizzai al suo tocco, ma mentre facevamo i primi passi cominciai a rilassarmi e anche lui se ne rese conto.
-Avete ordinato?- chiese un uomo appena entrammo.
-Siamo con- -sono con me- si intromise Lucy e l'uomo si spostò mostrando me e Caleb.
-Caleb- disse in un sussurro lei -che ci fai qui?- chiese shokata.
-Ti ho detto che portavo una persona Lucy- sorrisi falsamente io -qual è il nostro tavolo?- chiesi guardandomi attorno mentre Caleb se la rideva.
-Venite- deglutì lei portandoci al tavolo dove Ian era già seduto.
-Ehi ciao- sorrise lui guardandomi, quando vide Caleb rimase un po' spaesato ma poi gli porse gentilmente la mano.
-Cosa volete ordinare?- chiese il cameriere, Lucy e Ian ordinarono e poi il ragazzo si voltò verso di noi -e per voi?-
-Due insalate di mare grazie- sorrise Caleb chiudendo il menù e prendendo anche il mio porgendolo al cameriere.
Aveva ordinato anche per me?
Come sapeva che mi piaceva l'insalata di mare?
Lo guardai inarcando un sopracciglio e lui si limitò a farmi l'occhiolino.
-Allora chi l'avrebbe mai detto, Caleb e Ashely- disse infastidita Lucy.
Io deglutì, ora avrebbe cominciato con le sue domande ed io e Caleb non ci eravamo neanche preparati.
Mi tolsi la giacca poggiandola sulla sedia e mi voltai verso Caleb che fissava ogni centimetro della mia pelle scoperto.
-Com'è successo?- interruppe i miei pensieri la voce di Lucy.
Ora che mi inventavo?
-Se l'avessero detto a me neanche ci avrei creduto- prese la parola Caleb avvicinando la sua sedia alla mia -eppure è successo, abbiamo parlato una volta ed è venuto tutto di conseguenza, così naturale- disse guardandomi per poi appoggiare il braccio sulla sedia e accarezzare la mia schiena con il suo pollice.
Il suo tocco era così dolce e piacevole che non riuscivo neanche a guardarlo in faccia, mi sarei sicuramente sciolta.
-E tu ti sei messo la testa a posto per lei?- sputò Lucy fissandomi.
Lui si limitò a scrollare le spalle.
-Scusatemi- disse lei alzandosi e Ian la seguì.
Io risi gustandomi la scena. Shay aveva ragione, l'invidia la stava mangiando. Neanche davanti al suo attuale ragazzo era riuscita a contenersi e la cosa mi faceva stare tremendamente bene.
Continuai a guardare la scena di Una e Lucy che litigavano mordendomi il labbro per non ridere.
-Tu non indossi il reggiseno- sussurrò al mio orecchio Caleb che nel frattempo continuava ad accarezzare la mia schiena.
Improvviamente mi irrigidì e mi voltai verso lui imbarazzata, era così vicino.
-Perché non lo indossi?- sussurrò fissando le mie labbra.
-N-non stava bene con il vestito?- dissi quasi più come una domanda.
-O volevi farmi impazzire?- rise sfiorando il suo naso con il mio -adoro accarezzare la schiena nuda di una ragazza- sussurrò accarezzando ora con tutta la mano la mia schiena.
Lasciai un sospiro strozzato avvicinandomi involontariamente a lui.
-I piatti sono arrivati- ci interruppe la voce del cameriere che teneva in mano le nostre insalate.
Mi allontanai velocemente e sorrisi al cameriere che nel frattempo poggiava i piatti.
Anche Lucy e Ian stavano tornando.
-Tutto bene- disse per rassicurarci Lucy, come se qualcuno glielo avesse chiesto.
-Buon appetito- sorrisi falsamente cominciando a mangiare.
Per tutto il resto della cena quasi nessuno parlò più, l'aria era troppo tesa.
Guardai l'orologio -direi che è ora di andare- dissi alzandomi e prendendo in mano la giacca.
Caleb si alzò avvicinandosi -certo grazie di tutto Lucy- disse ridendo e dopo averle fatto un cenno con la mano ci dirigemmo all'uscita del locale.
-Allora, ti è piaciuta la reazione di Lucy?- rise portando un'altra volta il suo braccio sui miei fianchi.
-Impagabile- risi mordicchiandomi un'unghia.
Salimmo in macchina e nessuno dei due disse più una parola.
-Beh, grazie di tutto- sorrisi stringendomi nella giacca.
-Beh tu mi devi ancora un favore- mi ricordò inarcando un sopracciglio.
Qualsiasi cosa.
Me ne ero completamente dimenticata.
-Spara- sbuffai incrociando le braccia sotto il seno mentre lui mi guardava divertito.
Si avvicinò lentamente a me leccandosi le labbra. Beh, era chiaro a cosa stesse puntando.
Mi morsi il labbro incapace di muovere ogni muscolo mentre lui poggiò la sua fronte contro la mia.
-Dio vorrei vederti ogni giorno con questo vestito- sussurrò facendo passare una mano sulla mia coscia, la fece salire sul fianco e poi la passò dietro, tornando ad accarezzare la mia schiena.
-Caleb- dissi come un sussurrò chiudendo gli occhi, la carezze che mi stava lasciando mi stavano facendo impazzire.
-sì?- sussurrò poggiando le sue labbra sulle mie.
Le leccò lentamente per poi passare a mordicchiarmi il labbro inferiore.
Schiusi la bocca e subito le nostre lingue si incontrarono.
Inizialmente il bacio fu molto dolce, lui sapeva proprio farci, continuava a muovere la sua lingua stringendo il mio corpo più vicino al suo.
Lui, la sua bocca, il suo profumo.
Mi stavano mandando in tilt.
Mi prese dai fianchi facendomi sedare a cavalcioni su di lui e immediatamente il bacio si fece più passionale, più rude.
Mi tolse la giacca stringendo i miei fianchi con le mani.
Passai le mani sul suo petto facendole salire lungo il collo e poi sul suo viso.
Avvicinò i miei fianchi ai suoi e lo sentivo, era eccitato.
Lasciò la mia bocca e cominciò a lasciarmi dei leggeri baci sulla mandibola, poi sul collo e sulla clavicola mentre io stringevo i suoi capelli evitando di fargli sentire i miei gemiti.
Fece salire le sue mani lungo la mia pancia arrivando quasi ai seni.
-No- dissi velocemente staccandomi da lui -no Caleb no- continuai a ripetere tornando a sedermi al mio posto mentre lui mi guardava con il fiato ancora corto.
-Grazie mille ancora ma ora ciao- dissi passandomi una mano sul viso per poi scendere dalla macchina.
-Mi devi ancora un favore- urlò lui prima di far partire la macchina e andarsene.
Ancora? Poteva scordarselo.

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