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Ero arrossita tremendamente a quelle parole di Caleb e da brava codarda quale sono mi ero limitata a chiudergli il telefono in faccia Non sapendo cosa dire sentite le sue parole.
Tutta la serata avevo cercato di non pensare alle sue parole e a tutto, come sempre.
Cercavo di accettare che quello che provavo per lui non fosse ricambiato nei miei confronti e poi lui arrivava con queste frasi, con certi gesti e io mi facevo delle domande.
Ma la mia vera paura era un'altra, perché ogni volta che facevamo un passo avanti, combinava qualcosa per farne almeno cinque indietro.
Quella notte stessa dormì giusto qualche ora e la mattina dopo mi svegliai con due occhiaie non indifferenti.
Non avevo detto una parola tutto il giorno dato il sonno che incombeva su di me, mi ero limitata a prepararmi e fare un viaggio silenzioso con mia madre fino a scuola.
-Stronzetta- mi salutò Shay appena entrai in classe - che cera- commentò inarcando il sopracciglio.
-Ho dormito pochissimo stanotte- sbadigliai guardandola.
-Ashley- mi salutò sorridente Lucy che stava andando al suo posto.
-Scusa?- ridacchiò Shay per capire lo strano comportamento di Lucy.
-Io e te non parliamo da molto- ridacchiai -devi sapere tante cose- scrollai le spalle.
-Pomeriggio non mi scappi- mi puntò il dito e nel frattempo arrivò il prof.
Fortunatamente neanche durante l'intervallo incontrai Caleb, probabilmente non era neanche venuto a scuola.
Mancavano pochi minuti alla fine delle lezioni e mi misi a giocare con il telefono guardando la bacheca di Facebook, poi di Instangram e i vari messaggi di whatsapp incontrando una conversazione che quasi avevo dimenticato.
Era molto che non sentivo Jason e l'ultima volta che avevamo messaggiato non avevo avuto neanche la decenza di rispondergli.
Decidemmo con Shay che ci saremmo viste nel pomeriggio al bar dove lavorava Tyler, dove avremmo parlato.
Ma prima sarei andata direttamente all'ospedale dove lavorava Jason, sarebbe stato banale mandargli un messaggio per scusarmi del mio comportamento, una sorpresa sarebbe andata sicuramente meglio no?
Dopo pranzo decisi di cambiarmi per mettere qualcosa di più comodo in quanto, dopo tutti i miei giri sarei andata ovviamente in palestra.
Indossai un paio di leggins e una canotta nera scendendo sotto pronta per uscire nuovamente.
Non avendo una macchina e Non volendo far sapere nulla a mia madre persi un po' di tempo per aspettare pullman e muovermi a piedi, l'entrata di quell'ospedale era peggio di un labirinto!
Una volta entrata però non sapevo dove andare.
In cos'era specializzato Jason?
Dovevi pensarci prima idiota.
Mi rimproverai mentalmente.
Andai verso l'accettazione e fortunatamente non c'era nessuno.
-Ehm Salve.. Posso chiederle un'informazione?- chiesi leggermente imbarazzata, mentre la ragazza seduta dall'altra parte annuì.
-Jason Pieterse lavora qui?- chiesi mordendomi il labbro.
-Certo- disse come se fosse scontato.
-Ehm allora..- cominciai a dire guardandomi intorno - sono una sua amica e vorrei fargli una sorpresa...- spiegai e lei si limitò a sorridermi -potrebbe dirmi se è di turno?- sospirai.
-Secondo piano, seconda porta a destra- sorrise semplicemente lei.
-Grazie mille- tirai un sospiro di sollievo e sali subito al secondo piano.
La porta era leggermente socchiusa, busso o apro direttamente?
Mi avvicinai leggermente e vidi Jason con un altra persona.. Un ragazzo voltato di spalle che gli accarezzava la guancia mentre lui teneva stretti i pugni lungo la sua figura.
Forse sarebbe stato meglio bussare.
E così feci.
-Avanti- lo sentì dire duramente.
-Permesso- sussurrai aprendo leggermente la porta rivelando la mia figura.
- Ashley?- chiese inarcando un sopracciglio.
-Sorpresa?- suonò come un domanda e forzai un sorriso.
-Salve- disse la terza persona guardandomi -io sono Noel- sorrise voltandosi poi verso Jason che teneva lo sguardo basso -vi lascio- sputò uscendo fuori dalla stanza.
-Se ti disturbo vad- -stai tranquilla- sospirò andandosi a sedere -come mai questa sorpresa?- chiese inarcando un sopracciglio.
-Ehm così- scrollai le spalle -era da molto che non ci vedevamo- spiegai avvicinandomi a lui accarezzandogli leggermente i capelli.
-Ashley- mi richiamò con rimprovero senza guardarmi.
-Sei nervoso- dissi l'ovvio abbassandomi per poterlo guardare in faccia -cosa ti ha detto quel tipo per farti arrabbiare tanto?- chiesi schiettamente.
Lui si limitò ad alzarsi sbuffando avvicinandosi alla finestra e io rimasi lì a guardarlo.
-Posso capire cosa succede?- alzai la voce.
-Non capiresti- urlò facendomi rabbrividire -forse è meglio che tu vada via- sospirò rumorosamente.
-Prova a spiegarmi- ebbi il coraggio di dire avvicinandomi e poggiando una mano sulla sua spalla.
Al mio tocco si irrigidì e strinse la mascella, cosa poteva essere successo da fargli perdere così tanto le staffe? Da fargli alzare la voce? E da cacciarmi via così.
- Ashley tu non mi conosci- rise nervosamente guardandomi -è meglio che tu vada via- sospiró tornando a guardare il panorama fuori di lui.
Annuì semplicemente e mi incamminai verso l'uscita, se lui non voleva parlarne era meglio evitare, se avrebbe voluto più avanti, sapeva che ci sarei stata perché nonostante tutto mi ero resa conto di volergli bene.. Mi ero resa conto di provare solo quello per lui.
Inviai un messaggio a Shay dicendole che l'avrei aspettata da prima al bar visto che il mio impegno non aveva occupato tutto il tempo che io avrei immaginato.
Arrivai in poco tempo al bar e mi sedetti fuori giocando al telefono in attesa di Shay.
-Ehi- disse velocemente sedendosi accanto a me lei appena arrivò -come mai così presto?- chiese legandosi i capelli in una coda alta.
-Ero andata a trovare Jason.. Il medico, ricordi?- chiesi e lei annuì -volevo fargli una sorpresa e lui mi ha cacciata via.. Non capisco neanche il perché-ammisi scrollando le spalle.
-Lascialo perdere- sbuffò lei -ormai i ragazzi sono peggio di noi quando abbiamo il ciclo- inarcò un sopracciglio facendomi ridacchiare.
Dopo aver ordinato due caffè, partì dal principio raccontandole di quella sera quando avevamo giocato ad 'io non ho mai' e del perché me ne fossi andata così e la conversazione fuori con Caleb, lei mi ascoltava in silenzio.
Poi le spiegai della 'bella notizia' che mi aveva dato mia madre riguardo al matrimonio.
-Oddio quando?- chiese sconvolta.
-Un mese, vedi un po' tu- scrollai le spalle e presi a raccontarle di quando siamo andate per l'abito e come Lucy si era comportata con me.
- Si é scusata?- chiese completamente sotto shock -e ti fidi?- domandò stropicciando le labbra.
-Ovviamente no- sospirai -però mi è sembrata sincera.. Se posso vivere in pace con lei è solo un vantaggio per me- scrollai le spalle.
-Vabbe sì, anche se sta fingendo Non averla costantemente contro dentro casa sarà un bene- commentò mordendosi il labbro.
-E.. Con Caleb?- ridacchiò bevendo un sorso di caffè.

Hoooola!
Sono tornataaa!
Okay questo è più un capitolo di passaggio, ma non sottovalutatelo!
Aggiorneró il prima possibile con tante altre novità.
Ma.. Cosa nasconde Jason??
Lucy è sincera??

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