Non avevo detto a mia madre del fatto che Caleb sarebbe venuto stasera, mi avrebbe sicuramente fatto problemi e mi avrebbe costretta a cancellare tutto. Se se lo trovava al campanello, però, non poteva di certo rispedirlo a casa.
Avevo indossato dei semplici pantaloncini e una canottiera per non destare sospetti a mia madre che tutto fosse programmato e quando sentì suonare il campanello aspettai che mia madre andasse ad aprire.
-Caleb?- chiese sorpresa lei mentre mi avvicinai a lei.
-Che sorpresa- risi mentre mia madre mi fulminava con lo sguardo.
-Questo era tutto organizzato, vero Ashley?- sbuffò mia madre incrociando le braccia.
-Non essere scortese mamma- finsi di riproverarla prendendo dal braccio Caleb -non si lasciano gli ospiti davanti alla porta- le ricordai mentre Caleb era titubante se entrare o meno.
-Signora io non volev.. - -No assolutamente vieni dentro- rise anche mia madre chiudendo la porta dietro di lui -spiegatemi devo andare via?- inarcò un sopracciglio divertita.
-No, no anzi.. Mi farebbe piacere se lei restasse- rise Caleb mostrando una busta stracolma di roba -volevo prepararvi la cena- si spiegó meglio guardando prima mia madre e poi me.
-Che carino che sei- commentò mia madre -io ora esco, torno per cena allora- rise uscendo velocemente di casa.
-Vieni-dissi a Caleb andando verso la cucina e lui mi seguì -carino da parte tua- commentai il suo gesto.
-Mi piace cucinare per qualcuno- sorrise cominciando a tirare fuori le prime cose dalle buste.
-Posso aiutarti?- mi proposi mordendomi un labbro.
- Perché no- rise porgendomi una busta contenente mozzarelle -tagliale a cubetti- mi istruì.
Annuendo presi la busta e dopo aver tolto l'acqua cominciai a tagliarle.
-Cosa prepariamo?-
-Pizza- mi mostrò un recipiente che posò dentro al forno -deve finire la lievitazione, l'ha preparato Claire ovviamente- rise per poi tirare fuori il sugo e i vari condimenti.
-Metto un po' di musica- mi informò per poi far partire dal suo telefono Side to side, mi voltai a guardarlo ridendo per poi muovermi leggermente sul posto.
Lui si mise dietro di me circondandomi i fianchi con le braccia e poggiando la testa sull'incavo del mio collo.
-Ho un coltello, potrei usarlo contro di te- lo presi in giro abbassando leggermente lo sguardo verso di lui.
-Non lo faresti- ridacchió cominciando a darmi dei caldi baci.
Piegai la testa all'indietro poggiandola sulla sua spalla -non ci giurerei- risi leggermente.
Si staccò da me e mi fece voltare verso lui unendo subito le sue labbra con le mie.
Mi passò le mani tra i capelli e mi diedi una spinta sedendomi sul tavolo.
-Dovremmo cucinare- rise leggermente senza allontanarsi però dalla posizione.
- Questa è solo una piccola pausa- cercai di giustificarmi cominciando a giocare con i suoi capelli avvicinandomi sempre di più il mio corpo al suo.
-Meglio fermarci, non vorrei entrasse tua madre da un momento all'altro- controvoglia si staccò da me buttandosi all'indietro e passandosi le mani sul volto.
-Mhmm- mugulai in disapprovazione mordendomi il labbro inferiore.
-Smettila di far così- rise leggermente per poi passarmi una mano tra i capelli -non penso tua madre gradirebbe lo spettacolo- mi rimproverò leccandosi le labbra.
-Tu hai cominciato- gli puntai il dito contro come una bambina per poi poggiare nuovamente i piedi a terra.
-Tu hai cominciato gnegnegne- mi imitò prendendomi in giro e ricevendo in cambio un bel dito medio.
Dopo aver finito di cucinare tornò mia madre e cenammo, il tutto si svolse in una tranquillità che quasi mi sorprese, non ci fu imbarazzo e stranamente, mia madre non cominciò a tirar fuori le assurde storie di quando ero piccola, come quando mi addormentai dal dentista.
Aiutai mia madre a lavare i piatti mentre mandammo Caleb a guardare un po' di tv.
-L'altro giorno eri con lui?- mi chiese ad un tratto mia madre con un sorriso quasi confortante.
-Eh? Quando?- domandai colta alla sprovvista e arrossendo leggermente.
-Avresti potuto dirmi la verità- disse, e non sembrava proprio un rimprovero -sono stata giovane anche io.. Ricordo quando con tuo padre..- -Okay mamma non voglio i dettagli- alzai leggermente il tono di voce passandomi le mani sul volto, non mi piaceva avere quei tipi di discorsi sapendo le esperienze di mia madre con mio padre.
-Non te ne avrei dati comunque, poi avresti saputo fin troppo- mi fece l'occhiolino ridendo mentre io, ero ufficialmente diventata un peperone.
-Penso sia abbastanza, io vado da Caleb- e senza aggiungere altro corsi verso il soggiorno.
-Hai visto un fantasma?- rise Caleb notando la mia faccia ancora leggermente perplessa.
-Magari- la buttai sul ridere -ti prego lasciamo perdere- tagliai corto.
-Vieni qui- sussurrò cingendomi la vita con il braccio e stringendomi a sé, io poggiai la testa sulla sua spalla.
- Mi fai piacere che tu sia qui- puntai i miei occhi su di lui, senza pensarci troppo.
-Anche a me fa piacere essere qui- sussurrò abbozzando un sorriso.
Lentamente si avvicinò a me facendo incontrare le nostre labbra che si strinsero in un caldo bacio, dolce e profondo.
-Scusate ragazzi- entrò mia madre in quel momento facendomi diventare rossa come un peperone mentre Caleb ridacchiava -io vado di sopra, a dormire, mi raccomando- disse con tono autorevole -Caleb non farmi pentire di averti permesso di entrare- gli puntò un dito contro -e ognuno vada a dormire nelle proprie stanze-
-Mamma!- strillai coprendomi il volto con le mani.
-Cosa?- chiese facendo l'innocente.
-Stia tranquilla- continuò a ridere Caleb, anche se non capivo seriamente cosa ci trovasse di divertente in tutta questa situazione -a momenti devo tornare a casa anche io, stia tranquilla- abbozzò un sorriso.
-Voglio fidarmi- sorrise lei -non mi fido di quella seduta accanto a te- mi indicò.
-Mamma!- strillai nuovamente e lei si allontanò ridendo.
-Credo di piacere a tua madre-sorrise fiero accarezzandomi i capelli.
-Vi coalizzerete contro di me?- risi inarcando un sopracciglio.
-Forse, magari è più simpatica di te- scrollò le spalle -e avrà molta esperienza- sorrise malizioso.
-Dio che schifo Caleb- gli diedi un colpo sul petto -non puoi dire certe cose su mia madre- feci una faccia schifata -anzi, dillo su una sola altra persona e ti castro- dissi seria chiudendo gli occhi in due fessure.
-Chiedo venia- ridacchiò stringendomi a lui.
-Sono seria- sussurrai sul suo petto.
-Non ho occhi per nessun'altra- sussurrò dolcemente lasciandomi un bacio tra i capelli.Okay, si sono viva, o forse sono resuscitata ahahah
Da settembre è stato un periodo un po' particolare, mi sono trasferita e ho iniziato una nuova vita e diciamo che ho dovuto mettere insieme tutti i pezzi e sto ancora cercando un equilibrio, al momento sono a buon punto.
Ripensavo a questa storia e mi dispiaceva averla lasciata così quando mi appassionava, molto.
Così ho detto, perché non riprenderla? Cercherò di aggiornare il prima possibile, promesso, soprattutto per potermi rimettere in careggiata.
Spero che il capitolo vi piaccia e mi possa far perdonare, almeno un pochino.
Xoxo
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Help Me Please!
ChickLit-Farò qualsiasi cosa in cambio- mi lasciai scappare. Lui si fermò un attimo e si voltò guardandomi con un sopracciglio alzato. -Qualsiasi cosa?- rise maliziosamente. Io deglutì senza rispondere e passò a guardarmi nuovamente, soffermandosi sulle mie...