23°

308 23 3
                                    

La testa mi stava scoppiando, era seriamente pronta ad esplodere.
Non avevo neanche il coraggio di aprire gli occhi sicura che il secondo dopo avrei dovuto richiuderli.
Rimasi immobile sul letto per un po' cercando di farmi coraggio, ma qualcosa mi costrinse ad aprire gli occhi.
Non riconobbi il mio materasso morbido e il braccio che mi cingeva la vita non era sicuramente quello di mia madre.
Mi voltai lentamente trovandomi di fronte Caleb, che dormiva.
Ora... Cosa ci facevo in un letto con Caleb??
Sbattei più volte le ciglia indecisa sulla mia prossima mossa, dovevo svegliarlo? O andare piano piano senza farmi notare? L'ultima opzione era allettante, ma 'non fare rumore' non è proprio il mio forte..
-Ehi giorno- sussurrò Caleb senza aprire gli occhi.
-giorno- dissi imbarazzatissima mentre continuavo a fissarlo.
-Nel primo cassetto trovi una pillola per la testa se ne hai bisogno- mugugnò passando più volte il suo viso nel cuscino come se volesse tornare a dormire.
Senza dire una parola mi voltai nuovamente cercando la pastiglia e ingoiandola subito dopo.
Forse solo ora,però, mi rendevo conto che c'era un'altra cosa strana.
Indossavo solo una maglietta, che data la taglia doveva essere di Caleb- e le mutande.
Divenni immediatamente rossa al pensiero di cosa potesse essere successo il giorno prima.
-Perché sono qui?- sussurrai anche se lui sembrava dormisse di nuovo.
Non rispose così decisi di alzarmi lentamente cercando di far silenzio.
-Dammi il tempo di svegliarmi e ti spiego tutto- disse con voce assonnata.
-Okay- sussurrai sedendomi nuovamente.
Ci furono minuti di silenzio imbarazzante fino a quando non si alzò sul busto guardandomi e accennando un sorriso.
-Perché sono qui?- chiesi nuovamente.
-Ieri sono venuto a prenderti mentre ero ad ubriacarti con Shay- sputò inarcando un sopracciglio.
-Non ricordo di avertelo chiesto- commentai scrollando le spalle.
-Non l'hai fatto- rise lui -mi hai risposto e si sentiva che eri ubriaca fradicia, mi hai solo detto che eri con Shay, che aveva messo da poco una foto di lei con delle ragazze al Grimm su Instangram- mi spiegò tranquillamente -ho fatto due più due e ti ho trovato- concluse.
-Resta il fatto che non ti ho chiesto di venire- gli feci notare incrociando le braccia.
-Oh andiamo- rise -chi ti avrebbe portato via? Shay? Che era più ubriaca di te?- chiese retoricamente -tua madre ti avrebbe ammazzata ti avesse visto in quelle condizioni- affermò.
Sfortunatamente per me, non aveva affatto torto.. Forse questa era stata veramente la soluzione migliore.
-Perché ho questa addosso?- decisi di cambiare argomento.
-Non hai forse dormito più comoda?- chiese di rimando alzandosi dal letto.
Okay, indossava solo dei boxer e le mie guance avevano decisamente cambiato colore.
Lo guardai un secondo per poi distogliere immediatamente lo sguardo.
-Mi hai cambiato tu?- sussurrai guardando il pavimento.
-Nessun altro l'avrebbe fatto alle 3 del mattino- disse accendendosi una sigaretta e appoggiandosi alla finestra aperta.
-Le mie cose?- chiesi cercando di mantenere il suo sguardo, ma era davvero difficile.
-In bagno- disse facendo un cenno con la testa -vuoi? A me rilassa dopo una sbornia-disse indicandomi la sigaretta.
-Puzza- commentai facendo una faccia disgustata avvicinandomi a lui e fermandomi al suo fianco.
-Prova- rise porgendomela.
Combattei con me stessa mentalmente per un po' , accettare o non accettare? Questo era il dilemma.
Presi un respiro profondo prendendo la sigaretta dalle sue mani mentre lui mi fissava.
Provai ad aspirare e cominciai a tossire, la sensazione era veramente orribile.
-E' normale la prima volta- rise passandomi una mano sulla schiena -prova di nuovo- mi incitò sorridendo.
Annuì con la testa per poi riportare la sigaretta alla bocca, mi veniva di nuovo da tossire, ma riuscì a trattenermi.
-Brava- sorrise prendendomi la sigaretta riportandosela alle labbra.
-Era mia cugina- disse ad un tratto, senza un apparente motivo, e lo guardai inarcando un sopracciglio -la ragazza di ieri, quella bionda.. Era mia cugina- si spiegò meglio. Oh la biondina! Avevo dei flashback di lei e Caleb che parlavano.
-Non devi darmi spiegazioni- dissi subito sfregandomi le mani sulle braccia per riscaldarmi.
-Senti freddo?- chiese dolcemente ed io annuì.
Senza dir altro allungò un braccio su di me stringendomi al suo petto e accarezzando la mia schiena.
-Non dovevi disturbarti a venire- sussurrai accarezzando leggermente il suo petto.
-Mi andava- tagliò corto lasciandomi un leggero bacio sulla testa -scendiamo a fare colazione- mi avvertì uscendo subito dalla stanza.
Io lo seguì senza dire una parola ed entrammo in cucina dove c'era Molly e sua madre.
-Oh buongiorno Ashley- disse sorpresa Claire per poi squadrarmi, forse solo ora mi stavo ricordando di avere addosso solo una maglia di Caleb.
-Buongiorno- accennai un sorriso cercando di coprirmi il più possibile con la maglia.
-Ho preparato i pancakes, ti piacciono?- mi chiese lei mentre io e Caleb ci siedevamo vicino a Molly.
-Perfetto- le sorrisi mentre poggiò i rispettivi piatti.
-Io ora vado a lavoro.. Se vuoi fermarti mi farebbe piacere- continuò Claire sorridendomi e stringendomi leggermente la mano.
Stavo per rifiutare l'offerta in quanto sapevo già il casino che stava preparando mia madre a casa, ma fu Molly a rispondere.
-Dovrà andare a casa- sputò cominciando a mangiare i suoi pancakes.
Ce l'aveva forse con me?
-Mi piacerebbe ma devo andare a casa veramente- forzai un sorriso a Claire per poi voltarmi verso Caleb per avere spiegazioni del comportamento della sorella, ovviamente lui si limitò a scrollare le spalle.
-Vado a fare una doccia veloce poi puoi fare tu- disse a bassa voce Caleb dopo aver finito di mangiare.
Io annuì e lui si alzò sparendo verso il bagno.
L'aria tra me e Molly ora era leggermente tesa anche se non sapevo realmente il motivo, c'eravamo viste una volta sola, cosa avevo sbagliato?
-Tutto bene?- okay, questa domanda fa schifo, ma volevo rompere un po' il ghiaccio.
-Mhm- mugugnò in approvazione senza guardarmi.
-Bene- sospirai -tu studi?- chiesi ancora per cercare qualsiasi argomento le interessasse.
-Lavoro- sbuffò mettendo il suo piatto nel lavello.
-Ti ho fatto qualcosa?- chiesi poco prima che superasse la porta.
La vidi stringere le mani in due pugni e voltarsi verso di me.
-Credi di avermi fatto qualcosa?- chiese di rimando avvicinandosi a me.
-No- sussurrai con tono debole.
-E invece si- disse forzando un sorriso.
-Cosa ti ho fatto?- deglutì guardandola.
Lei stava per parlare ma poi fece una leggera risata nervosa.
-Meglio che tu te ne vada presto da qui ora- disse semplicemente per poi lasciarmi sola nella cucina.

Help Me Please!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora