Mia madre e Robert si sarebbero sposati.
Appena sentì quelle parole mi alzai e tornai nella mia stanza, in silenzio, dove rimasi chiusa tutta la giornata.
Fortuntamente mia madre capì il mio stato d'animo e non venne a trovarmi neanche una volta, stava aspettando che io fossi pronta.
Il giorno seguente decisi anche di alzarmi prima per riuscire a prendere il pullman per andare a scuola, almeno lì non avrei incontrato mia madre, o Lucy, o anche Caleb.
Sì, perché per mia sfiga il suo pensiero rimaneva fisso nella mia mente e già tremavo leggermente attendendo il momento in cui i nostri occhi si sarebbero nuovamente incontrati.
Come sarebbe stato?
Le prime ore fortunatamente passarono velocemente e al suono della ricreazione andai velocemente verso il mio armadietto posando i libri.
Appena mi voltai pronta per andare verso la mensa una figura si bloccó davanti a me.
Caleb.
Feci un passo a destra per superarlo, ma lui seguì il mio movimento.
Ne feci uno a sinistra e lui ripeté il movimento.
-Spostati- sputai tenendo sempre lo sguardo basso.
-Ashley guardami- sussurrò dolcemente lui.
Ma io rimasi ferma nella mia posizione.
Poggiò le sue dita sul mio mento facendomi alzare il volto e far incontrare i nostri occhi.
Erano bellissimi e mi era mancato guardarli, ma questo lui non doveva saperlo ovviamente.
-Cosa vuoi?- sussurrai flebilmente.
Mi sentivo veramente troppo vulnerabile in quel momento.
-Parlare con te..- deglutì.
- Io.. Non so se ne ho voglia- dissi semplicemente superandolo e andandomi a sedere su una panchina dove lui mi seguì sedendosi accanto a me.
-Ti ripeto, sono stato uno stupido e sfortunatamente lo so.. Lo so troppo bene, ma sto cercando di cambiare- sussurrò prendendo la mia mano.
-Non dire cazzate- sbraitai tirando indietro la mia mano -se volevi cambiare non andavi con altre, e soprattutto con Lucy- alzai ancora sempre di più la voce mentre lui abbassava lo sguardo -sai quanti merda di problemi ho con lei e tu vai giusto con lei?- sputai sentendo il sangue ribbolirmi nelle vene, stavo finalmente sfogando tutto.
Lui non diceva nulla e io stavo cercando di stabilizzare il mio respiro e di calmarmi, non volevo esagerare.
-E ora mi toccherá trovarmela in giro per casa- sussurrai passandomi le mani sul volto.
-Cosa?- chiese sorpreso lui sentendo i miei sussurri anche se speravo non avesse sentito.
Non so perché me l'ero fatto scappare, ma era un peso che mi stavo tenendo da un giorno intero e sarei scoppiata da un minuto all'altro. Ma aveva senso parlarne con lui?
-Hai sentito bene- sbuffai guardando un punto fisso avanti a me.
-I vostri hanno deciso di convivere?- cercò di capire inarcando un sopracciglio.
-Non solo- risi nervosamente guardandolo -si sposano- sorrisi acidamente.
-Ah, wow- disse chiaramente senza parole lui.
-Non so neanche perché l'ho detto giusto a te.. Cioè non ha neanche senso che noi ne parliamo- cominciai a dire scuotendo la testa e feci per girarmi e andar via, ma lui poggiò una mano sul mio braccio facendomi nuovamente voltare verso lui.
Non disse nulla rimase fisso a guardarmi stringendo i denti e in momento lo vidi tirarmi a sé stringendomi in un abbraccio.
Poggiai la testa sul suo petto rimanendo immobile mentre lui mi accarezzava lentamente i capelli.
-Nonostante tutto sai di poter contare su di me- disse semplicemente lasciandomi un bacio sulla testa.
Sentì il mio corpo riempirsi di brividi a quelle poche e semplici parole che sfortunatamente mi sembravano così vere.
Mi smossi leggermente poggiando le mia mani sulla sua schiena stringendolo leggermente a me.
A svegliarci da quel momento fu la campanella che avvertiva la fine dell'intervallo.
Mi staccai nervosamente da lui e rimasi con lo sguardo basso incapace di mantenere un rapporto visivo con lui.
-E' banale chiederti scusa per tutto quello che è successo ma sfortunatamente.. Non posso far di più, quel che è fatto è fatto- sospirò frustrato, e per quanto le sue parole mi suonarono dure, erano vere -Sono un cretino e lo so, ma se ti va di ripetermelo non potrò biasimarti.. Ti chiedo solo di provare a passarci oltre..- deglutii guardandomi.
Io rimasi con lo sguardo basso a mordermi il labbro così lui alzò il mio viso per incontrare il suo sguardo.
-Per favore- sussurrò.
-Sei un cretino- risi leggermente per alleggerire un po' la tensione -io.. Posso provarci- sospirai poi accennando un sorriso -ma non ti prometto nulla- aggiunsi subito.
Lui sorrise contento, proprio come quando un bambino riceve il suo gelato.
Mi lasció un leggero bacio sulla guancia e andò via.
Già! La campanella era suonata ed io ero ovviamente in ritardo!
Corsi velocemente in classe e dopo aver rifilato una pessima scusa alla prof andai a sedermi nel mio banco, ripensando a tutto ciò che era successo con Caleb, dal primo giorno che l'avevo incontrato.
Era stato un semplice 'favore' quello che gli avevo chiesto e mi ero ritrovata in questo vortice da cui non ero neanche sicura di voler uscire, ma dal quale dovevo farlo per poter star bene.
Fortunatamente le ultime lezioni passarono velocemente e mi precipitai subito fuori dalla classe.
Mentre ero nei corridoi verso l'uscita incontrai gli occhi di Caleb e mi trovai a sorridere involontariamente mentre lui si avvicinò a me.
- Mi rincuora solo che questa tortura non durerá ancora molto- rise affiancandomi e andando insieme verso l'uscita.
- Pensa a studiare piuttosto che lamentarti- accompagnai la sua risata inarcando un sopracciglio.
- Giuro che ci provo ma ormai è tempo perso- disse scrollando le spalle -ma riguardo a quel matrimonio..- disse a bassa voce ed io subito mi irrigidì -hai parlato con tua madre di cosa significherebbe per te?- chiese arricciando le labbra.
-Non cambierebbe nulla- sospirai mordendomi un labbro.
-Ma ci hai provato?- chiese inarcando un sopracciglio.
-No- ammisi fermandomi alla fine della scalinata e guardandomi intorno, sperando che mia madre fosse venuta a prendermi.
-Beh allora provaci almeno- disse come se fosse la cosa più normale e semplice del mondo.
Ovviamente lui non conosceva mia madre.
Mi avrebbe sicuramente ascoltata e capita, ma subito dopo mi sarei sentita tremendamente in colpa perché lei avrebbe fatto quello che io non volevo, ovvero rinunciare a qualcosa per far piacere all'altra.
-Forse- dissi sinceramente e guardandomi ancora attorno.
-Hai bisogno di un passaggio?- chiese ridacchiando vedendomi alzarmi addirittura sulle punte cercando un volto a me familiare.
-Non vedo mia madre quindi mi sa che dovrò acc.. - cominciai a dire continuando a guardarmi intorno, ma poi incontrai un volto conosciuto, ma di certo non mi sarei mai aspettata di vedere lui -Ehm.. Nono, sono venuti a prendermi- risi senza neanche sapere il motivo e lui mi guardò inarcando un sopracciglio, non riuscendo a capire la situazione.
-Io vado- dissi velocemente andando incontro alla persona riconosciuta prima che stava appoggiata alla sua macchina.
-Che ci fai tu qui?- sorrisi mordendomi un labbro.
-Non ti piacciono le sorprese?- rise Jason avvicinandosi a me e stringendomi in un abbraccio.
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Help Me Please!
ChickLit-Farò qualsiasi cosa in cambio- mi lasciai scappare. Lui si fermò un attimo e si voltò guardandomi con un sopracciglio alzato. -Qualsiasi cosa?- rise maliziosamente. Io deglutì senza rispondere e passò a guardarmi nuovamente, soffermandosi sulle mie...