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- Ashley alzati, Lucy sarà qui a momenti- cominciò a strillare mia madre già alle prime luci del mattino.
Dio, quando finirà quest'anno?
Mi alzai senza risponderle, nel periodo delle punizioni era sempre meglio eseguire in silenzio qualsiasi cosa mi chiedesse, almeno sarebbe rimasta buona.
Corsi subito a fare una doccia e legai i capelli in una coda alta dopo aver indossato un paio di skinny Neri strappati sulle ginocchia e un top viola.
Scesi dove la mia colazione era già sul tavolo.
-Buongiorno- salutai mia madre cominciando a mangiare il mio cornetto.
-Già pronta? Ti metto in punizione più spesso- rise sfottendomi.
-Evita, Vado- dissi con la bocca ancora piena, e dopo aver preso lo zaino uscì aspettando Lucy.
-Buongiorno dispersa- mi derise lei appena entrai in macchina.
-Oddio ma che ha combinato mia madre ieri?- dissi scocciata.
-Mancava poco per chiamare i carabinieri- rise lei e dopo poco, mi unì alla sua risata.
Appena arrivata a scuola andai verso il mio armadietto per prendere i libri della giornata.
-Buongiorno- disse Caleb poggiando un braccio attorno al mio collo.
-Ehilá- accennai un sorriso continuando a cercare dei libri.
-Ti vedo tesa- osservò inarcando un sopracciglio.
-No, sono leggermente nervosa- dissi tranquillamente -mia madre ha fatto un putiferio per la scappatella di ieri- mi spiega mordendomi il labbro.
-Ahhh- rise leggermente poggiandosi sul mio armadietto ormai chiuso -e tu che gli hai detto?- mi chiese mentre ci incamminavamo verso le nostre classi.
-Che ero andata per una passeggiata- dissi rendendomi realmente conto della cazzata che avevo detto a mia madre.
-Che fantasia- mi derise mentre ci fermammo davanti alla mia classe -A dopo- rise e si avvicinò lasciandomi un bacio all'angolo della bocca.
-A dopo- sussurrai mordendomi il labbro per poi correre dentro la classe.
Le prime ore fortunatamente volarono e già mi ritrovavo seduta al tavolo con Shay, Lucy e le altre che stranamente, in un solo giorno sembravano aver legato, forse sarebbe stato l'inizio di una strana amicizia.
Ad interropere i nostri discorsi fu il mio telefono, mia madre mi stava chiamando.
Mi allontanai leggermente prima di risponderle.
-Oi mamma dimmi- risposi tranquillamente.
-Dove sei?- disse velocemente.
-Mamma a scuola, stai tranquilla, vuoi una foto di conferma?!- alzai leggermente la voce sbuffando.
-Sono solo preoccupata per te- ci tenne a precisare -ci vediamo a casa tesoro- rise leggermente per poi non darmi neanche il tempo di rispondere e chiudermi il telefono in faccia.
Grazie mamma.
Mi voltai per tornare dalle mie amiche quando qualcuno si piazzò davanti a me.
-Sean- sussurrai sorpresa, non lo vedevo da quel giorno in cui si era praticamente dichiarato..
-Cosa c'è tra te e Rivers?- sputó duro.
-Ciao anche a te- dissi infastidita.
-Ti ho fatto una domanda- scandì ogni parola.
-E io non sono obbligata a risponderti- gli feci notare forzando un sorriso -non ci vediamo da un po' e vieni qui senza neanche salutare chiedendo della mia vita- sbraitai gesto comando -non ti devo nessuna spiegazione- conclusi indicandolo e andai per superarlo ma mi prese per un polso riportandomi di fronte a lui.
- Cosa cazzo non hai capito della mia domanda?- strinse la presa.
Lo guardai e quasi non lo riconoscevo, Sean non si era mai comportato così con me, era sempre stato dolce e presente, ora.. Sembrava quasi un'altra persona.
-Lasciami mi fai male- piagnucolai cercando di fargli mollare la presa.
-Hai preferito uno come lui a me?- rise infastidito sballottandomi leggermente -ti piace quello stronzo ah? Un ragazzo che ti trattava bene non è il tuo tipo vero?- alzò la voce e strinse ancor di più la presa avvicinando il mio corpo al suo -se ti tratto così magari ti piaccio di più eh?- sorrise amaramente, io non avevo neanche il coraggio di guardarlo in faccia.
Mi stava facendo male, e più che fisicamente me lo stava facendo pscologicamente.. Non capivo il perché del suo comportamento, il fatto che lui provasse qualcosa per me non mi obbligava a dover ricambiare. Sfortunatamente queste sono le cose che nessuno è in grado di controllare e di certo io non ero stata in grado di controllare il mio interesse nei confronti di Caleb.
-Sean lasciami per favore- sussurrai e involontariamente cominciai a tremare.
Lui sbuffò e con uno spintone, mollò la presa su di me e se ne andò senza dire un'altra parola.
Appoggiai la schiena al muretto dietro di me e presi ad accarezzare il polso che fino a poco fa Sean stringeva.
-Ehi Ashley ti stavo cerca.. Cosa succede?- sentì Caleb avvicinarsi e appena mi vide in quelle condizioni si avvicinò a me -ehi ehi- cercò di richiamare la mia attenzione -che è successo?- chiese preoccupato e prendendo delicatamente il mio polso tra le mani.
Senza dire una parola mi strinsi a lui poggiando la testa sul suo petto e stringendomi a lui.
Inizialmente rigido, si sciolse subito poggiando le mani sulla mia schiena lasciandomi delle carezze.
-Dimmi cos'è successo- sussurrò nuovamente lasciandomi un bacio sulla testa.
-È.. È.. Venuto sean- balbettai rimanendo immobile -mi ha chiesto cose c'è tra di noi.. Io ero infastidita e me ne stavo andando.. Ma lui hai insistito- cercai di spiegarmi.
-Ti ha toccato?- chiese subito staccandosi da me e guardandomi negli occhi.
Negai con la testa e lo vidi tirare un sospiro di sollievo.
-Vado a prenderlo io, vedi che non ci sarà una prossima volta- disse duramente guardandosi attorno.
-No- lo interruppi e lui mi guardò subito confuso -non fargli o dirgli niente per favore..- sussurrai con lo sguardo basso.
-Perché dovrei Ashely?- chiese sempre più confuso.
-Per me. Per favore- dissi sicura di me, guardandolo. Lui annuì.
Nonostante tutto, volevo bene a Sean e sapevo che se si era comportato in questo modo c'era sicuramente qualcos'altro sotto o semplicemente, aveva reagito troppo d'istinto, presto se ne sarebbe pentito e giusto o sbagliato che sia, io l'avrei perdonato.
-Stasera ti porto in un posto- cambiò argomento forse per farmi tornare il sorriso.
-Sono in punizione- mi ricordai sbuffando.
-No, seria?- sbuffò passandosi una mano tra i capelli -allora.. - cominciò a pensare storcendo le labbra -se venissi da te stasera?- propose sorridendo.
-Perché no- sorrisi mordendomi poi il labbro.
-Tua madre sarà felice di vedermi- mi stuzzicó poggiando le mani sui miei fianchi avvicinandosi al mio corpo.
-Idiota- lo derisi scuotendo la testa.
-Anche tu lo sei, ma non te lo faccio notare costantemente- mi derise per poi poggiare le sue labbra sulle mie.

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