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Questo capitolo contiene scene non adatte ad un pubblico particolarmente sensibile

-Ma dove stiamo andando?- chiesi per l'ennesima volta a Caleb da quando si era inoltrato in una stradina di campagna.
-Una sorpresa, stai tranquilla, ti piacerá- rise guardando avanti a sé.
Sbuffai guardando dal finestrino e perdendomi nel verde che ci circondava, perché c'era solo verde! O giusto qualche casa messa qui i lì.
-Se non ti conoscessi penserei che ti voglia farmi fuori- sdrammatizzai scrollando le spalle.
-Se continui a farmi domande potrei pensarci- rise puntandomi il dito e si fermò, ovviamente nel mezzo del nulla.
Scese dalla macchina e io seguì i suoi movimenti.
-E' uno scherzo?- chiesi inarcando un sopracciglio.
-Vieni- disse serio lui e riprendendomi la mano mentre continuavamo a muoverci nel nulla.
Decisi che non valeva la pena stare ancora lì a chiedergli dove stavamo andando, tra poco l'avrei sicuramente scoperto.
-Eccoci- si fermò proprio davanti ad una casetta in legno.
-E' tua?- chiesi indicandola.
-Si, vieni- disse tirando fuori le chiavi e aprendo la casa.
Il posto era carino, molto tranquillo e proprio come una persona si immagina una casetta in montagna.
All'entrata c'era un unico spazio con attacato alla parete un letto matrimoniale ed incastonata al muro, di fronte , una cucina con un isola. Poco più distanze c'era il tavolo con le sedie ed un divano non molto distante.
-Bel posto- sorrisi guardandomi intorno mentre lui si andava a sedere sul letto -ci vieni spesso?- gli chiesi.
-Dalle volte, non sempre- scrollò le spalle -qui si vedevano i miei genitori- sorrise amaramente guardandosi intorno -qui è dove mio padre ha portato per la prima volta mia madre e dove poi mensilmente si vedevano perché mio padre la pagasse- sussurrò l'ultima frase accarezzando le lenzuola.
Io rimasi a guardarlo per un po', non potevo crederci che si stava finalmente aprendo con me.. Questo suo lato umano e dolce era quello che in ogni momento cercavo per trovare un motivo per stargli accanto.
Mi andai a sedere accanto a lui e senza dire una parola in più lo strinsi in un abbraccio che lui ricambiò immediatamente.
Ero felice del fatto che mi raccontasse della sua vita, era un chiaro segno che anche lui, come me, si fidava.
Ci staccammo dall'abbraccio rimanendo comunque molto vicini e i nostri sguardi si posavano prima sugli occhi dell'altro, poi sulle sue labbra.
Ero nervosa, cominciai a deglutire ma non riuscì a muovermi, perché nonostante tutto io stavo bene con lui e per quanto volessi negarlo a me stessa, io volevo stare con lui.
Fu lui a fare il primo passo cominciando a lasciarmi dei leggeri baci a stampo, schiusi leggermente le labbra e lui approfittò subito per far scontrare le nostre lingue.
Il bacio fu dolce e passionale allo stesso tempo, poggiai le mani sulle sue spalle mentre lui le portò sul mio viso avvicinandolo sempre di più al suo.
Poco dopo sentì le sue mani scendere sul mio collo e più in giù, fino al primo bottone della camicia, che slegò.
-Caleb.. Io non so se..- cominciai a dire, ma non sapevo neanche io come concludere la frase, o per lo meno non avevo il coraggio di dirlo ad alta voce. Potevo fare quel passo nonostante non avessi chiaro ciò che lui provava per me?
-Ashley- sussurró lui lasciandomi dei leggeri baci sulla guancia andando verso l'orecchio - Io non lo so cosa c'è tra noi- cominciò a dire lasciando un bacio sul lobo del mio orecchio -ma è inutile negare che tu mi piaccia.. Seriamente- sussurrò dolcemente avvicinando di più il suo corpo al mio -ti vorrei sempre accanto come non mi era capitato mai prima.. Vorrei condividere con te ogni momento della mia giornata.. Poterti stringere e consolare- disse accarezzandomi la schiena per poi puntare i suoi occhi su di me.
Non potevo crederci che aveva finalmente detto ciò che provava, ciò che pensava.. Ma ancora di più non potevo credere al fatto che provasse tutte quelle cose per me!
Stava per aprire nuovamente la bocca ma fui io ad interromperlo gettandomi sulle sue labbra.
-Ashley- sussurrò ricambiando il bacio.
-Non dire nulla- dissi mettendomi a cavalcioni su di lui.
Riprese da dove si era fermato continuando a sbottonarmi la camicia per poi gettarla a terra.
Allo stesso modo gli levai velocemente la maglia.
Passò a baciarmi il collo mentre io continuavo a passare le mani sul suo petto, non riuscirei neanche a spiegare cosa in quel momento sentivo nella mia testa e in tutto il mio corpo.
Gli levai la cintura e lo sentì ansimare leggermente, mi morsi il labbro e gli levai completamente i pantaloni.
Capovolse la situazione facendomi sdraiare sul letto mentre lui stava sopra di me tenendosi dai gomiti poggiati ai lati della mia testa.
-Sei bellissima- sussurrò per poi levarmi i pantaloni e riprendere a baciarmi il collo.
Strinsi le gambe intorno ai suoi fianchi facendolo avvicinare maggiormente al mio corpo mentre lui prese a palpare il mio seno; nella stanza si sentivano solo i nostri respiri.
-Hai il preservativo?- chiesi ansimante.
Lui senza neanche rispondermi si alzò cercando dentro i suoi pantaloni per poi mostrarmelo sorridente.
Lo guardai mordendomi il labbro e lui tornò nuovamente sopra di me.
-Sei pronta?- sussurrò abbassandomi le mutandine.
Mi limitai ad annuire arrosendo leggermente.
Cominciò a stuzzicare con un dito il mio clitoride e subito mi trovai ad ansimare inarcando leggermente la schiena.
Lui colse al volo l'occasione per levarmi il reggiseno e cominciò a baciare nel mezzo dei miei seni.
-Caleb- cominciai ad ansimare il suo nome.
-Tu non hai idea di quello che ti farei- rise leggermente per poi prendere a baciarmi con ancora più foga di prima.
Mi staccai dal bacio emettendo un piccolo urlo solo quando mi resi conto che era appena entrato in me, non l'avevo neanche sentito aprire il preservativo!
-Quanto sei stretta- ansimò spingendo lentamente in me, io strinsi leggermente le coperte sentendo inizialmente un po' di dolore.
Fortunatamente quel dolore si trasformò quasi subito in piacere.
-Ti piace?- gemette Caleb aumentando le spinte, io annuì -parlami- disse frustrato.
-Mi piace- ansimai spingendo ancora di più i miei fianchi verso i suoi.
Poggiò nuovamente le sue labbra sulle mie e adesso le nostre lingue si muovevano alla stessa velocitá dei nostri corpi.
Non ricordavo quanto fosse bello essere così vicina ad una persona, sentirsi così completa e vicina a qualcuno.
Stavo bene, come non stavo da tanto, e sentire le sue labbra, il suo corpo, il suo respiro e vedere i suoi occhi.. Dio, non avrei mai pensato di poter star così bene proprio con lui.
Aumentò sempre più le spinte e mi resi conto subito di una cosa.. -sono vicina- sussurrai con il fiato pesante, sentivo il mio orgasmo pronto ad esplodere.
-anche io- ansimò per poi spingere ancora più durante e poco dopo, venimmo insieme.


EHILÁ
È passato giusto qualche giorno dall'ultimo capitolo ma più che altro perché ero indecisa se puntare su questa parte o cambiarla con altro, spero comunque che vi piaccia:)
Ho deciso di dare una svolta più 'concreta' ad Ashley e Caleb non scendendo particolarmente in proprio tutti i dettagli.
Ero sinceramente indecisa fino all'ultimo se evitare questo tipo di scene o meno, però ho voluto provare.. Ditemi cosa ne pensate:)
Alla prossima❤

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