Capitolo 11

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Tre anni fa ci siamo sposati.
È stato magico.

FlashBack
«Vuoi tu Clarissa Thompson prendere Edward Monroe come tuo sposo, onorarlo e amarlo finché morti non vi separi?»

«Lo voglio» Dissi convinta.

«Vuoi tu Edward Monroe prendere Clarissa Thompson come tua sposa,onorarla e amarla finché morte non vi separi?»

«Lo voglio»

«Vi dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa»

Edward mi attirò a se e mi baciò. C'eravamo solo io e lui, tutti erano scomparsi in quel momento.

«Auguri novellini» Gridò Sarah ballando sulla pista.

Risi con Edward.

«In un campo non lo sono, stanotte te lo farò vedere» Mi sussurrò all'orecchio malizioso alzando un sopracciglio.

Alzai gli occhi al cielo e continuai a divertirmi.

«Ehi, aspettate almeno di essere in camera» Disse Sarah fingendosi sconvolta.

«Ma smettila» Dissi ridendo.

Rise anche lei.
Ci venne vicino Scott.

«Cla? Ed? Seriamente?» Dissi.

«Non chiamarmi più Ed» Disse Edward fingendosi serio.

«Se no' cosa fai, eh?»

Edward si avvicinò minaccioso.

«Cerchi problemi?» Disse sbattendo il petto contro quello di Scott, risero.

Edward mise un braccio attorno al collo di Scott tirandolo giù.

«Bambini. » Dicemmo io, Sarah, Mariah ed Eva in coro alzando gli occhi al cielo.

«Ehi!» Dissero Edward e Scott in coro.

«Bene, concedetevi questo lento, specialmente gli sposi»

Mariah prese Jack per il braccio e iniziarono a muoversi sul ritmo della canzone lenta, così come Eva con Scott e Sarah con un ragazzo che non avevo mai visto.
Edward mi attirò a sé.

«Mi concede questo ballo?» Chiese sorridendo.

«Certamente» Risposi ridendo.

«Spogliati . . . lentamente» Mi disse con lussuria.

Iniziai a spogliarmi dell'abito ma non riuscivo ad aprire la lampo.

«Mi aiuti?»

Edward mi venne incontro e aprì il vestito, lentamente.
Le sue dita sfiorarono la mia pelle e una scossa mi attraversò.

«Edward» Dissi in preda al piacere dei suoi baci sul mio corpo.

Avevo bisogno di lui, di sentirlo mio. Per la prima volta presi io l'iniziativa. Gli sbottonai la camicia.
Iniziai a tracciare i contorni dei suoi tatuaggi, la levò.
Si tolse i pantaloni.
Mi baciò il collo, feci scendere i suoi boxer sulle gambe, se ne liberò scalciandoli via.

«Ti amo» Disse affondando in me con una spinta decisa.

Gemetti e lo aiutai muovendo i fianchi. Dopo varie spinte venimmo gridando i nostri nomi.
Si stese vicino a me respirando affannato, d'altronde come me.

«Mamma, ho paura» Disse vedendo le montagne russe.

«Dillo a papino che ha avuto la magnifica idea di farti fare questa giostra» Dissi fulminando Edward con lo sguardo.

«Edward!» Gridai, e Michel anche lui gridava alla discesa.

Edward rideva come un pazzo mentre io avrei voluto solo strozzarlo.
Mi aggrappai al suo collo e la stessa cosa fece Michel.

«Stupido» Lo rimproverò Michel.

Questo non fece altro che aumentare le sue risate.
Sbuffai infastidita.

«Ti odio» Dissi arrabbiata

«E io ti amo.»

~Fine~

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