Spensi il telefono e mi addormentai pensando che tra poco sarebbe arrivato un Edward furioso.
A notte fonda sentì la serratura della porta.
Aspettai con ansia l'arrivo di Edward nella mia camera ma niente, non veniva.
Mi decisi di scendere e trovai Edward a bere un'intera bottiglia di Rum. Guardava con fare annoiato la cucina mentre ancora ero sulla soglia a fissarlo.
Si accorse di essere osservato e si girò, appena mi vide mi rivolse uno sguardo tra l'arrabbiato e il malizioso e tornò alla sua bottiglia di Rum.«Edward, come mai sei tornata così presto?» Mi schiarì la voce.
«Che c'è, vi ho interrotti?»
Era evidente che parlasse di me e Ryan.
Decisi di giocare ancora un po'.«No, abbiamo finito già prima che arrivassi, se ne andato...»
Posò furioso la bottiglia di Rum sul tavolo e continuò a guardare e pensare, avrei voluto saper leggere nella mente, sapere cosa pensasse.
«Auguri, quanti figli avrete?» Disse con acidità.
«E tu con quella ragazza?» Mi fermai dal chiamarla troia solo per non farlo arrabbiare ancor di più, anche se non pensavo gli importasse.
«Ci stiamo pensando per il futuro, avremmo cinque bellissimi figli, anche i nomi da dare stiamo pensando» Disse come se fosse ovvio.
«Cosa dovrei dirti?» Sbuffò infastidito
«Che ne so, sono andato a letto con una troia solo perché non ho le palle, potrebbe andare più che bene.»
«E tu? Sono andata a letto con il migliore amico di Edward solo perché non ho il coraggio di ammettere quello che provo, anche questo potrebbe andare bene» Boccheggiai per poi sbuffare irritata.
Come riesce a chiudermi sempre la bocca non lo so.
«Mi fai schifo!»
«Io ti faccio schifo? Bene, allora prendi le tue cose e vattene e considerati licenziata dal Club, visto che ti faccio schifo non potresti stare dove sto anch'io»
«Come, mi stai cacciando?» Esclamai scioccata.
«Pensala come vuoi, ora ciao, vai di sopra a prendere le tue cose!»
«Sai che ti dico? -gli andai vicino ad un passo dal suo viso- Vaffanculo!»
Andai di sopra, presi i miei vestiti e li sbattei nella valigia.
Guardai la camera e un solo ricordo mi venne, quando facemmo l'amore, se non era sesso. Presi la valigia e scesi di sotto.«Clarissa . . . »
Mi girai trovando Edward guardarmi dispiaciuto.
«Che c'è?» Esclamai inviperita.
«Scusa, ho esagerato, non andartene.»
«Non sono un fottuto giocattolo che mi puoi usare come vuoi!»
«Io non ti uso come un giocattolo.»
«Si vede.» Sputai.
«Senti Clarissa non starò a pregarti, fai quello che vuoi»
Ero diventata Satana in persona a quella affermazione.
Gli tirai un pugno in pieno viso.«Pensi che sia come quelle troie che ti fai, che si spaventano per rompersi un unghia, guarda che io non ho paura!»
«Sei una stronza!»
«Ne vado fiera, meglio avere carattere che essere cagna!»
Mi strattonò per un braccio finché fui spiaccicata al muro.
«Ragazzina ora ti insegnerò le buone maniere!» Risi ironica.
Ormai o la spaccava o l'andava, con lui non so cosa aspettarmi.
Mi diede uno schiaffo, d'istinto mi misi una mano sulla guancia, lo guardai scioccata.«Pensavi che potevi darmi un pugno e che io non ripagassi? Mi spiace se ti deludo ma non hai capito bene allora ragazzina»
«Picchiami, non ho niente da perdere! Ormai mio padre mi ha mandato letteralmente a fanculo, mia sorella lo stesso. Tu sei uno stronzo di merda, non ho motivo di vivere!»
Sembrai disperata, quello che non ero.
Ero solo stanca di lui, e di questa vita.«Sei u-»
Mi baciò, sgranai gli occhi.
Un attimo prima litighiamo e poi mi bacia.
Edward sei entrato nella mia vita, se non nel mio cuore che avevo chiuso nella cassaforte e scordato la combinazione, non te ne rendi conto. Non posso più tornare indietro.
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Occhi dannati
ChickLitPossono due anime totalmente diverse incontrarsi, diventare una cosa sola? Già so cosa starete pensando, troppo diversi per esserlo ma questo non sarà lo stesso per Edward e Clarissa, loro saranno l'eccezione alla regola. Tra regole trasgredite, una...