Mi svegliai riluttante.
Dal momento che il motivo del l'interruzione dal dormire era stato il telefono.
Lo presi e guardai lo schermo, imprecando.
Ryan.Risposi alla chiamata.
Ryan mi chiese il motivo per cui Edward si stesse comportando stranamente negli ultimo giorni e con questo intendeva che era triste, anche se andava ogni due per tre con una troia.
Gli risposi semplicemente che non avevo motivo di sapere cosa lo rattristasse.
Anche perché da quanto ho capito si scopava ogni minuto una diversa, quindi non mi sembrava affatto così triste.
Chiusi la chiamata e un impeto di rabbia mi fece venir voglia di spaccargli la faccia.
Ora poteva soltanto scoparsi quelle troie.
Ma mai avere me.Mi vestì con una semplice canotta, leggins neri aderenti e le mie amate converse bianche ormai un po' rovinate.
Scesi di sotto e trovai già Charlie a fare colazione.«Buongiorno»
«Buongiorno» Risposi sbadigliando
«Dormito bene?»
«Sì»
«Guarda nel frigo e prendi quello che vuoi»
Aprì il frigo e presi un po' di latte, lo misi a riscaldare, intanto presi i biscotti dalla mensola.
Presi il latte, lo versai in una tazza e afferrai i biscotti.
Mi misi seduta vicino a Charlie e iniziai a inzuppare i biscotti nel latte, bevendo qualche volta anche qualche goccio senza biscotti.
Suonarono alla porta e mi affrettai ad andare ad aprire e forse sarebbe stato meglio lasciar aprire Charlie.
Era Edward.
Non solo, in compagnia di una ragazza.
Da quel suo vestito striminzito non si poteva di certo definire una santa. Rimasi senza accorgermi impalta, Edward mi fissava tra il divertito e l'arrabbiato.«Posso?» Disse acido
Rimossi l'istinto omicida e mi spostai senza fiatare facendo entrare Edward e quella.
«Edward come mai sei qui?» Esclamò confuso Charlie.
«Non posso stare con il mio migliore amico?» Disse Edward quasi ovvio
«Ma certo!»
Charlie gli diede una pacca sulla spalla e si accorse che non era solo. Guardò Edward, ma non tramutava nessuna emozione nel suo viso.
«E lei è?»
«Jocelyn, ciao Charlie» Rispose quella ammiccando, con quella sua voce da ochetta.
«Ciao Jocelyn» Disse confuso.
Se lui era confuso non posso immaginare quanto lo ero io.
I tre si accorsero di essere fissati e mi ritrovai ad essere il quarto incomodo. Presi tutto il coraggio che avevo e mi avvicinai a Jocelyn.
Non volevo che pensassero che fossi gelosa, non lo volevo assolutamente.«Ciao Jocelyn, io sono Clarissa»
«Ciao, Clarissa» Disse sorridendomi.
Si vedeva che non le andavo giù e il disprezzo era reciproco, regnò il silenzio assoluto, nessuno sapeva cosa dire.
«Allora Edward, accomodati. Sai già che qui sei come a casa tua ma non troppo» Disse accennando a Jocelyn.
Edward rise e si sedette sul divano, Jocelyn si buttò sulle sue gambe e allora avrei voluto romperle quelle gambe che sembravano gelatina.
Gli mise le braccia al collo.
Decisi di giocare.
Volevano la guerra?
Che guerra sia!
Presi Charlie per mano e lo trascinai sul divano, si sedette e mi misi sulle sue gambe abbracciandolo. Gli diedi un bacio sulla guancia e gli sorrisi. Guardai di sott'occhio Edward e vidi le sue vene pulsare e le sue mani stringersi a forma di pugno. Decisi di fare una cosa molto più azzardata, che lo avrebbe fatto esplodere. Accarezzai il viso di Charlie scendendo con la mano poco a poco. Mi fermai quando arrivai all'altezza della sua cintura.
Guardai ancora di sott'occhio Edward e vidi guardare la mia mano scioccato, spinsi la mano ancora più giù, arrivando al cavallo dei suoi jeans, feci dei cerchi circolari, ma senza preavviso fui tirata via da lui. Guardai dove prima era Edward, ma ora non c'era.
Girai lo sguardo verso Charlie e allora vidi Edward stringere i pugni e Charlie tenersi la mano sul naso.
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Occhi dannati
ChickLitPossono due anime totalmente diverse incontrarsi, diventare una cosa sola? Già so cosa starete pensando, troppo diversi per esserlo ma questo non sarà lo stesso per Edward e Clarissa, loro saranno l'eccezione alla regola. Tra regole trasgredite, una...