«Pronto?»
«Clara scusa per come mi sono comportato ma non stare per strada per colpa mia, quindi torni?»
«Edward ho già trovato dove stare, non ho bisogno della tua elemosina.» Sputai acida.
«Dove?»
«Perché dovrei dirtelo?»
«Clar-» Entrò di scatto Charlie sorridente.
«Vieni ho preparato per te qualcosa da mangiare»
Sentì Edward respirare faticosamente. Feci segno a Charlie di stare zitto.
«Tu sei con Charlie?» Il suo tono era duro e sprezzante.
Guai in vista, ops.
«Edward cosa t'importa? Sono da lui e quindi?»
Non ricevetti risposta e mi sembrò strano.
«Edward?. . . Edward?»
Guardai lo schermo e vidi che aveva chiuso la chiamata.
«Ti ho preparato da mangiare, vieni.»
«Grazie Charlie, ora arrivo»
Se ne andò, mi misi le mani nei capelli e feci uno sbuffo liberatorio.
«Stronzo di merda, come ti sei permesso di approfittarne? Lei è venuta prima da me e non da te, non pensare che se sta da te ora ci vai a letto!»
Sentì delle urla e scesi di sotto.
Mi diedi della stupida perché era meglio se restavo sopra.«Edward che ci fai qui?» Gridai .
«Tu che ci fai qui?»
«Resto qui! Qual è il problema?»
«Te lo dico io qual è il problema, è che lui ti vuole portare a letto e tu come una stupida ci caschi!»
«Ti sembro un burattino? Quindi non potrà mai fare qualcosa senza il mio volere!»
«Quindi non sei tu ad essere venuta qui a casa sua, ti trovo con lui, in questo stato e pretendi che ti creda?»
«Ma che cazzo t'importa cosa faccio? Non sei nessuno per dirmi cosa posso e non posso fare e se ci tieni a saperlo io e Charlie siamo andati a letto, contento?» Mentì.
Charlie sgranò gli occhi ed Edward mi guardò scioccato.
«Sei una puttana!» Ringhiò Edward.
Se ne andò sbattendo violentemente la porta e lasciandomi interdetta sul da farsi.
«Scusa Charlie per aver mentito però mi è uscito spontaneo farlo infuri-»
«Tranquilla, pensi che non l'abbia capito?» Disse ridendo.
«Ma tu sei suo amico e quindi dovresti difenderlo.» Dissi confusa.
«Qui non metto parola, sono cose vostre» Disse alzando le mani in segno di resa.
«Sai quanto m'importa risolvere con lui» Dissi ironica.
Andai nella mia camera e mi misi sotto le coperte.
In poco tempo un profondo sonno mi travolse e mi addormentai.Mi svegliai di scatto e non so perché mi venne di fare una lunga passeggiata ma mentre ero immersa nei miei pensieri vidi Edward di fronte a me, più strano del solito.
«Clara, perché? Perché l'hai fatto?»
«Scusa Edward.» Dissi piangendo
«Non bastano le scuse»
«Ti prego Edward, perdonami»
«Troppo tardi, addio Clarissa . . . »
Sentì uno sparo, delle lacrime e un cuore andare a pezzi, mi portai una mano al petto sentendo il sangue ormai bagnarmi la maglietta, lo guardai con la bocca socchiusa, mi guardò con le lacrime agli occhi. Dentro di me urlavo, urlavo come non mai.
Come ha potuto spararmi.«Game over . . .Clarissa»
Tutto quello che vidi fu il buio impossessarsi di me.
Ero morta.
Continuai a gridare.
Aprì gli occhi di scatto e mi accorsi di essere nella camera, non ero fuori. Non mi aveva sparato.
Non c'era Edward.
Era stato tutto un fottuto incubo.
Sentì il corpo imperlato di sudore.Cosa pensavo che potesse essere, la realtà? Edward che mi uccide?
Decisi di scendere un minuto a rinfrescarmi con un bel bicchiere di Coca-Cola, ne ero ossessionata.
La Coca-Cola molte volte mi faceva rimanere sveglia e questo mi aiutava a impedire che io sognassi assurdità.Cosa vuoi da me Edward?
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Occhi dannati
ChickLitPossono due anime totalmente diverse incontrarsi, diventare una cosa sola? Già so cosa starete pensando, troppo diversi per esserlo ma questo non sarà lo stesso per Edward e Clarissa, loro saranno l'eccezione alla regola. Tra regole trasgredite, una...