Capitolo 3 Pov Taehyung

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Vedere il suo viso paonazzo e sudato innanzi a me non mi piace molto, preferirei smettesse di giocare invece di starmi così appiccicato. Se la cava bene però, nonostante stia poco bene. Ha preso lui la palla, lo marco ma cerco di non stargli troppo addosso, non vorrei picchiargli dentro.

- Sarebbe meglio se tu ti fermassi.-

Vedo i suoi occhi puntasi nei miei e vagare per un attimo sul mio viso, eccolo lì di nuovo che spunta quel sorrisino.

J- Così da lasciarti la via libera? Non ci penso neanche!

Con uno scatto mi supera e corre a canestro, noto che si tocca di nuovo il ventre e la sua espressione non è certo gioiosa mentre attorno a lui il resto della squadra si vanta soddisfatto.

"Bene ragazzi per oggi abbiamo finito!"

Il profe segna la fine delle lezioni, così mi avvicino a lui.

-Professore...-

" Mi dica dignor Kim."

-Le dispiace se mi fermo ancora un po' a fare 4 tiri?-

"Tranquillo ragazzo, la palestra chiude alle 20, basta che sia fuori per quell'ora!"

-Grazie e...-

"Non serve che dica niente, mi pare di capire che un amico l'ha già qua, lavori su questo"


Mi da una pacca sulla spalla e esce dalla palestra mentre Jimin viene verso di me.

J- Facciamo due tiri?

- No, tu riposi.-


Il suo sguardo è un enorme punto di domanda.

- Alza la maglietta.-

Sgrana gli occhi.

J- Eh? Così su due piedi...dammi almeno un attimo per assimilare la cosa...

-Non fare l'idiota, fammi vedere.-

J- Cosa? non c'è...


Si zittisce, dopo che, avvicinandomi, ho alzato i lembi della maglietta scoprendo così il suo costato morello.

-Che diavolo ti è successo?-

Sospira, tirandosi giù la maglia, stringendo i denti. E' arrivato al punto in cui persino respirare fa male.

J-Sono caduto...

Mi da le spalle e sparisce nello spogliatoio, aspetto 10 minuti e vado anche io, giusto per essere sicuro che non ci sia più nessuno. Apro la porta e raggiungo il mio armadietto, non c'è nessuno come speravo, tranne il bruno che se ne sta in piedi davanti al suo armadietto, respira a fatica. Mi avvicino attirando la sua attenzione.

J- Non sono mai stato così male...

-Che è successo?-


Lo richiedo, sperando che stavolta mi racconti.

J- Uscendo dal Karaoke ieri siamo incappati in un gruppo di ragazzi che se la son presa con Tama, così l'ho difeso.

Inarco le sopracciglia

- Cioè ti sei fatto pestare al posto suo?-

J- se non fosse intervenuto uno con la mazza non mi sarei fatto niente...son cose che succedono.

Il suo viso è un continuo susseguirsi di smorfie.

- Perché volevano pestarlo?-

J- Gli deve dei soldi.

- Io li avrei lasciati fare.-


Eccolo che torna di nuovo il solito sorriso.

- Cazzo. Ma si può sapere perché sorridi sempre quando parlo?-

J- Lo sai che la tua voce fa a pugni col tuo aspetto da duro?

- E con questo?-


Scrolla le spalle.

J- Niente, la trovo dolce. Mi fa sorridere.

Non so come mai ma sento il viso andare a fuoco.

- Idiota!-

Lo sento ridacchiare e subito dopo lo vedo trafficare a fatica con la maglia. Mi giro pronto ad andarmene.

J- Cosa fai?

- Me ne vado, devi fare la doccia!-

J- Anche tu!

- La faccio dopo...-


Mi volto verso di lui

- Non hai sentito quello che hanno detto gli altri?-

J- Si. Allora?


Sostengo il suo sguardo.

- Non ti faccio schifo?-

J- Non dire idiozie e spogliami!


Sgrano gli occhi, come cavolo fa a parlare così tranquillamente? Ed essere così diretto poi.

- Eh?-

Faccio finta di non aver capito...è meglio...ho sentito il cuore cedere per un momento.

J- Non lo vedi che non riesco? Toglimi i vestiti altrimenti restiamo chiusi dentro se aspettiamo ancora.

Sospiro, anche questo mi tocca. Limito la distanza tra di noi, sto sudando, le mani mi tremano... cretine state ferme!...Per fortuna non posso vedere il suo viso dato che è coperto dalla stoffa della maglietta. Ha preso una bella botta, ma ha un bel fisico, asciutto e formato nei punti giusti, proprio come piace a me. Che vado pensando!? Cerco di tornare in fretta con i piedi a terra, maledizione a me...è un bel ragazzo e mi son lasciato abbindolare dalla sua gentilezza.

J- Taehyung...

Sentirgli pronunciare il mio nome suscita dei brividi in me.

- Cosa?-

J- Sono scomodo...se hai finito di rimirarmi, mi levi sta benedetta maglia?

Ridacchia di nuovo, lamentandosi subito per la fitta e io come se fossi stato colto a rubare una caramella in un negozio mi affretto a levargli maglia e pantaloni in fretta.

J- Questi credo di riuscirci da solo...ma se ti fa piacere puoi continuare!

Mi accorgo di avere le mani sull'elastico dei suoi boxer, a dire il vero li ho fatti scendere un po'.

- E che cavolo, allora fallo da solo!-

Mi giro spogliandomi, meglio che mi calmi questo qua mi sta facendo partire. La doccia è aperta, c'è ne sono 5 da un lato e 6 dall'altro, mi butto sotto la prima venendo affiancato da Jimin che imprecando comincia a lavarsi.

- C'è la fai?-

J- Davanti si, dietro dovrai aiutarmi...


Faccio finta di non aver sentito...come posso aiutarlo? è nudo, davanti a me...sarà che è da tanto che non vado con qualcuno ma lui sembra davvero appetitoso. Lascio che il getto d'acqua mi colpisca in faccia, non posso permettermi una cosa simile, non posso invaghirmi del primo che è stato gentile con me...non so neanche lui che pensa.
Sono le 20 quando lasciamo la palestra, porto io le sue borse nonostante questo continui a rompere.

J- Eddai TaeTae non puoi portare tutto tu...

- Perché no? Io non mi sono fatto male e piantala di chiamarmi TaeTae!-

J- Ma poi scusa, non devi tornare a casa? dove stiamo andando di qua?

- Ti porto in ospedale!


Il bruno si ferma

J- HEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE?!? No non ci vengo!

- Finiscila, non puoi stare così, fai fatica persino a parlare.-


Lo sento sbuffare, mi fa piacere però che mi stia a sentire. Quattro ore d'attesa e finalmente tocca a noi.

- Che le è successo? –

L'infermiere guarda preoccupato il livido di Jimin

J- Bhe vede...

- Stavamo giocando a calcio e l'ho fatto finire contro la sponda della porta.-


Mi guardano entrambi, il viso di Yoo è un punto esclamativo ma prima che l'infermiere lo guardi punto gli occhi nei suoi facendogli capire di reggere il gioco.

J- Ho cercato di parare ma invece del pallone ho preso lui...

L'infermiere sghignazza.

- I soliti ragazzini molesti –

Lo guardiamo tutti e 2 come un extraterrestre...che significa?! Tre costole rotte, una mega fasciatura rigida, delle pastiglie da prendere e un anti-dolorifico ecco la diagnosi e la cura. Dopo aver ringraziato l'infermiere usciamo all'aria pungente dell'inverno.

J- Perché mi hai coperto?

- Avanti, vedendoti non mi sembra che tu sia stupido...volevi finire nei guai?-

J- Alla fine sono io quello che ha fatto a botte...

- Perché mettere nei casini la scuola e te per un idiota? Non se lo merita neanche, ripeto, se ero io lo lasciavo pestare.


Ride affiancandomi.

J- Ancora...mi sembra strano che una voce così possa dire cose così dure.

- Ancora c'è l'hai con la mia voce...?-

J- Hai mai pensato di cantare?

- Sei scemo? Comunque mai.-


Meglio non dire che canto ogni volta che posso, ogni momento in cui mi sento a terra la musica è l'unica cosa che mi aiuta. Il mio cellulare comincia a squillare, guardo l'ora prima di rispondere
00,30, cavolo è tardi, anche se corressi ora non c'è la farei a prendere l'ultima metro. Mia madre al telefono.

- Pronto?-

"Dove sei? È successo qualcosa?"


Perché se ritardo deve pensare subito sia successo qualcosa?

- No mamma scusa...ho accompagnato un amico in ospedale.-

"Che è successo? sta bene?"

- Si, si, si è fatto male a scuola. Comunque non riesco a tornare, non ci sono più treni.-


Sento il tocco leggero della mano di Min sulla mia spalla.

J- Dormi da me.

Annuisco, riportando l'attenzione su mia madre.

-Mamma dormo da Jimin.-

"E'...è il tuo amico?"

-Si. Tranquilla, te lo presenterò domani.-


Sento un sospiro sollevato da parte sua.

"Va bene. Mangiate qualcosa prima di dormire!"

Salutandola chiudo la conversazione e sospiro. Che peso...sento un peso al petto, quel peso è la sua preoccupazione, ha sempre paura che mi capiti qualcosa, mi spiace farla vivere così. Jimin si avvicina cingendomi le spalle, mettendosi dal lato sano. Lo fisso, stranito.

J- ehhhhh hai detto che son tuo amico...

Mi libero dall'abbraccio

- L'ho detto solo per non farla preoccupare!-

J- Antipatico, dillo che ti piace stare con me.

- No mi da fastidio!-

J- tzè non ti credo! Dillo!

- Ho bisogno di mangiare fermiamoci da qualche parte, e piantala con le moine!-


Un bel po' di riso ci voleva, ora sono sazio. Anche il più basso ha mangiato di gusto ed ora siamo diretti a casa sua, resta in un palazzo al terzo piano, lo raggiungiamo in ascensore.

- È tardi, non hai neanche avvisato i tuoi...-

J- Cioè?

Mi guarda, confuso.

- Che resto a dormire!-

J- Ah ma non serve, vivo da solo!

Sgrano gli occhi, come vive da solo? E i suoi? Che è successo? Non vorrei toccare un tasto dolente ...sembra leggermi nel pensiero.

J- Sono tornato solo io, i miei sono ancora in America.

- Ehhhhhhhhhhhh? Quindi è per quello che durante l'ora di inglese dormi?

Ride.

J- Avevi un'espressione carina durante la lezione!

- Idiota!-


È un appartamento piccolo ma carino, giusto per 2 persone...in un certo modo racconta qualcosa di lui.

J- appendi qua la divisa, se vuoi un pigiama posso prestarti qualcosa...

Annuisco seguendolo in camera, mi passa un pigiama azzurro con degli orsacchiotti, non dico niente ma è uguale a quello che ho a casa solo che è rosso. La cosa mi fa sorridere

J- Non dire niente!

Sorrido ancora.

- No, no va bene!-

Si fa vicino stampando sul suo viso il solito sorriso. Aggrotto le sopracciglia.

- Cosa c'è?-

J- Allora anche tu sai sorridere!

-Certo sono umano!-

J- perché lo nascondi? Hai un sorriso così bello...


Ma che ha questo qua? Come può farmi battere così il cuore?!

- Stupido!-

J- Ahhhhh eccolo sei arrossito, qua! Qua guarda!

Rido ancora, avvampando, mentre lui stuzzica con le dita le mie guance.

- Smettila...-

Cerco di togliergli le mani ma posa le sue labbra sulla mia guancia, lasciandovi un bacio, immediatamente salto indietro portandomi la mano su di essa.

- Cos...-

J- Questo è per ringraziarti. Su ora a letto che è tardi, domani abbiamo scuola di nuovo.

-Oh...si notte...-

Gli volto le spalle per uscire ma mi blocca per il pigiama.

J- Dove stai andando?

- Sul divano.-

J- Ma smettila che è scomodo! Questo è una piazza e mezza ma ci stiamo comodamente!


Fa segno verso il suo letto. Ho capito che stanotte non dormirò.

CATTIVI RAGAZZI /BTS/ VMIN (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora