capitolo 6.

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Angela, quella mattina, si era preparata in circa dieci minuti.
Non era mai stata la tipa che impiegava ore a prepararsi, a lei bastava poco, in fondo sapeva che non sarebbe mai stata bella.
Aveva indossato un paio di jeans stretti e un maglioncino nero -il suo colore preferito- e come trucco aveva messo solo un filo di mascara per non rischiare di sembrare un panda a tutti gli effetti se il trucco le si fosse sciolto.
Mentre aspettava l'arrivo di Kristian si osservò allo specchio.
I ricci capelli castani le scendevano sulle spalle arrivandole fin sotto il seno e le incorniciavano quel viso tondo che fin troppo odiava.
I suoi occhi castani erano spenti mentre osservava tutti i suoi difetti.
Il naso troppo grande, le labbra estremamente sottili, il seno piccolo, la pancia tonda, le gambe grandi sopra e piccole alle caviglie, tutto non andava bene in lei, si considerava un mostro.
Poi, suonarono il campanello e andò ad aprire trovandosi davanti un Kristian con un sorriso a trentadue denti che si affievolì fino a sparire del tutto quando vide il volto della ragazza.
-Hei.. Cosa succede? Perché piangi?- le chiese asciugando le lacrime che scendevano incontrollate sul volto di Angela che fino a quel momento non si era resa conto di esse.
Quando si lasciò scappare un singhiozzo, Kristian la strinse forte tra le sue braccia e prese ad accarezzarle i capelli, facendola calmare in poco tempo.
-Ehm.. Grazie..- gli disse Angela staccandosi dall'abbraccio con un lieve sorriso.
-Wow, la piccoletta sa anche sorridere allora- scherzò lui.
-Gne, non ti ci abituare però-
-Lo immaginavo, che peccato però, hai davvero un bel sorriso.
Adesso vieni, ti porto in un posto che scommetto ti piacerà-.

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