La sveglia suonò facendo sobbalzare leggermente Angela.
Per la prima volta dopo tempo aveva dormito tranquillamente per tutta la notte e sapeva che il merito era di Kristian.
Pensava ancora alle parole che si erano scambiati la sera prima e senza pensarci iniziò ad osservare gli omini sui polsi sorridendo come un'ebete.
Quel ragazzo era diverso da tutti gli altri, non era uno che si fingeva duro o faceva il figo, era se stesso e questo le piaceva.
Senza perdere altro tempo si alzò e si preparò per la scuola con due occhi marroni e profondi e due fossette in mente.
Indossò un paio di leggins neri e una felpa grigia di due taglie più grandi per nascondere il grasso che tanto odiava sui suoi fianchi.
Alle 7.45 si avviò verso la scuola con una sigaretta tra le labbra.
Sin da quando aveva sedici anni il fumo la faceva sentire meglio.
Era come se lo stress volasse via come le nuvole grigie che uscivano dalle sue labbra socchiuse quando espirava.
Arrivò ai cancelli della scuola cinque minuti prima che la campanella suonasse e si recò subito in classe come era solita fare.
Fortunatamente quel giorno aveva solo cinque ore.
-Salve ragazzi. Come ben sapete manca una settimana alle vacanze di Natale e per questo domani faremo un test su gli ultimi argomenti, mentre oggi faremo degli esercizi per allenarci, chi vuole iniziare?- ecco la professoressa di matematica.
Nessuno però si offrì, chi per vergogna, chi perché di matematica non aveva mai capito un cazzo.
Angela rientrava nella prima categoria.
-Chiamo io. Signorina, venga lei.- disse, e indicò Lidia, la ragazza in assoluto più vanitosa e stupida della classe, o anche della scuola.
Dopo che la professoressa le diede l'esercizio da svolgere, Lidia rimase impalata per circa cinque minuti, rossa in viso per la vergogna.
Come era arrivata all'ultimo anno non si sapeva.
Angela alzò la mano prendendo coraggio.
-Dimmi Smith- le disse con un sorriso la professoressa.
-Posso svolgerlo io?-
La professoressa acconsentì con un cenno del capo e Angela svolse senza problemi l'equazione banale ricevendo uno sguardo di fuoco da Lidia.Quando finì l'ora quest'ultima si avvicinò a lei.
-Non permetterti più di fare una cosa simile e farmi fare una figuraccia davanti a tutti- ringhiò.
-Cosa c'è Netedu? Papino non può comprarti un cervello?- le rispose a tono Angela, facendo rimanere stupiti tutti.
La Smith aveva iniziato a tirare fuori le unghie e non avrebbe più smesso.
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'It's all okay'.
Random"E in quel momento ebbi la certezza che lui fosse la persona giusta". Storia di una ragazza che impara ad amarsi grazie ad un ragazzo diverso dagli altri. È la mia prima storia in assoluto, passate.