capitolo 18.

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-Cazzo, sei stupenda- si complimentò Kristian con la sua ragazza quando quest'ultima uscì dal bagno con un vestitino nero che le fasciava il seno e il sedere di modeste dimensioni e non i fianchi fin troppo evidenti per lei.
-Grazie.. Anche tu- rispose lei imbarazzata.
-Dovrò tenerti alla larga da ragazzi arrapati tutta la sera, meglio per loro che non si avvicinino- disse, per poi metterle un braccio sulle spalle e portarla in macchina.
Arrivati a casa di Marco si avvicinarono a quast'ultimo e a Davide mano nella mano.
Non c'erano molte persone, una ventina circa, e tutte ballavano scatenandosi.
-Vuoi qualcosa da bere?- le chiese Kristian.
-Si grazie, una semplice birra va bene- gli sorrise lei.
-Aspettami qui, non muoverti- le raccomandò il ragazzo per poi allontanarsi.
Neanche due secondi dopo un ragazzo le si avvicinò.
-Cosa ci fai qui sola soletta? Vuoi ballare?- le chiese.
-No grazie- Angela si allontanò.
-E daii- mise il broncio il ragazzo.
Aveva dei capelli ricci ed era magrolino, la pelle scura e due occhi marroni penetranti.
-Matteo, ti ha detto no, è con me.- disse Kristian facendo sussultare sia il ragazzo che Angela, che non si erano accorti della sua presenza.
-D'accordo. Piccola, stai lontana da lui, è solo un assassino- sussurò all'orecchio di Angela per poi allontanarsi.
-Neanche due secondi e già parli con un altro?!- urlò Kristian.
-Oi calmati, non gliel'ho mica detto io di avvicinarsi! E poi, perché ti ha chiamato assassino?-
A questa domanda il volto del ragazzo si incupì.
-Tutti qui!- urlò Davide interrompendo il loro discorso.
-Facciamo un gioco, vedete questo tavolo? È pieno di bicchieri contenenti vodka.Ci dividiamo in due squadre. Ognuna deve centrare un bicchiere della squadra avversaria con una pallina e quest'ultima la berrà. Chi rimane senza bicchieri perde!- esclamò poi.
Tutti fecero come aveva detto, nonostante il fatto che di solito il gioco si facesse con la birra. Ma che festa è senza alcol pesante?
Dopo vari turni la Angela aveva bevuto almeno 6 bicchierini, mentre Kristian, nella squadra avversaria, ne aveva bevuti appena due.
Il gioco si concluse con la vittoria della squadra di Kristian e un'Angela ubriaca fradicia che si mise sul tavolo e iniziò a ballare.
-Scendi subito da lì, ti stanno guardando tutti- le ordinò Kristian arrabbiato.
-Lasciami divertire, falli guardare, che importa?-
-Importa, sei la mia fottuta ragazza!- urlò lui trascinandola giù e portandola a casa sua.
La mise sul suo letto e le si sdraiò accanto.
-Kristiaaan- lo chiamò lei.
-Mh?-
-Cosa significa che sei un assassino?-
-Dormi- chiuse la discussione lui, uscendo dalla stanza.

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