Atto dodici – Voglio farlo di nuovo.
"Insomma, hai finito?"
Lo sento sbuffare mentre mi chiede di aspettare un minuto, ché i vestiti sembrano non voler collaborare – oppure lui, semplicemente, non ha idea di come comportarsi. Attendo altri dieci secondi prima di fiondarmi ad aprire la tendina e trovarlo completamente imbronciato mentre tentava di finire di abbottonarsi la camicia sui polsi.
Aggrotto le sopracciglia. "Girati un po'" – e subito notai che ogni cosa indossasse gli stesse veramente bene. Gli calzava tutto perfettamente!, avevo accumulato almeno dieci pezzi che avrei voluto comprargli.
"Ti piace?" – gli domandai e lui fece spallucce.
"Non lo so, a te piace?" – e annuii, entrando nel camerino per sistemargli i bottoncini con cui stava armeggiando poco prima.
"Le vuoi tenere così le maniche o vuoi che te le alzi?"
"Uhm..." – mormorava mentre continuava a guardarsi le mani. "Non lo so, io... Non ne ho idea"
Probabilmente era stanco, e non potevo biasimarlo. Eravamo rimasti in quel negozio per quasi due ore perché io, continuando a proporgli vestiti su vestiti, lo rinchiudevo in un camerino e aspettavo ogni volta cinque minuti prima che lui finisse di indossare qualcosa, poi se ne discuteva per altro tempo.
Anche se non osò mai dirmi che si stava annoiando, nonostante si vedesse che non si divertiva affatto – lo faceva perché sapeva di rendermi felice.
Gli pizzicai il naso. "Ce ne andiamo?" – e annuì veloce, sorridendo.
Ridacchiai, poi gli dissi di indossare di nuovo i suoi vestiti e di darmi quelli che aveva provato. Veloce mi fiondai a pagare tutto e poi uscimmo dal negozio, e Harry, prontamente, mi afferrò la mano, girando la testa altrove per non farsi vedere in viso – sicuramente roseo un po' ovunque.
Appoggiai la testa sulla sua spalla e risi un po', facendolo sospirare.
"Sono imbarazzante" – bofonchiò, facendomi ridere ancora.
"Non è vero" – sorrisi. "Sei solo tremendamente affabile"
"E' un modo più carino per dire che sono imbarazzante?"
Sbuffai. "Puntuto"
Rise appena, scuotendo la testa. Gli indicai un'altra insegna, dicendogli che era il mio turno di comprare qualcosa – ed ero così emozionata, come un'adolescente se non di più; non facevo spese di quel genere da troppo tempo. Non appena fummo dentro gli dissi di guardare dove gli andava e di dirmi se c'era qualcosa che lo colpiva particolarmente. Dopo nemmeno qualche minuto mi mostrò un vestito, affermando che avrebbe tanto voluto vedere come mi stava. In poco tempo ne presi diversi anch'io e poi li portai tutti in un camerino, indicando a Harry un divano che stava lì davanti dove aspettarmi.
"Sei pronto?" – e aprii la tendina, piazzandomi le mani sui fianchi per tenere il vestito il più possibile aderente.
Fece un grosso sorriso, e gli occhi gli si illuminarono, come se non vedesse l'ora di parlare. Ma non lo fece, tenendomi piuttosto gli occhi puntati addosso.
Feci un giro. "Che ne pensi?"
"Incantevole" – disse con un tono di voce non molto alto, mentre le sue guance si tingevano di un rosa chiaro.
Gli sorrisi, e tornai di nuovo dentro per provarne un altro, e poi un altro ancora, fino ad arrivare all'unica conclusione possibile: prenderli tutti e portarli a casa.
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Latĕbra
FanfictionTutto solo, circondato d'abbandono, a mugolare suoni indistinti, mentre a fatica si dondolava e un po' piangeva. Tutto solo, circondato d'abbandono, a scaldarmi il cuore - - povera creatura; lì mero, senza affetto. copyright reserved to @thescient...