La stanza di sangue

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Il sangue era ovunque.

La stanza era diventata rossa. Un rosso scuro, intenso, violento.
Un rosso terrificante.

Potevo voltarmi verso un punto qualunque, ma non cambiava nulla. Lo vedevo scorrere, come un fiume. E a terra pezzi di corpi, squarciati. Devastati da una furia cieca.

L'ascia girava veloce su se stessa.
Raggiungeva braccia e gambe. Ora un collo, una mano, un petto.

Intorno, tanti uomini. Al centro, uno solo.

Desmond.

Si muoveva agile, sicuro. Negli occhi aveva la rabbia e la disperazione di chi era caduto all'inferno e poi era tornato sulla terra.

Lo colpivano, ma lui riusciva a restare in piedi. E rispondeva ai colpi. Usava anche dei coltelli. Li potevo vedere mentre tagliavano l'aria in due, e si infilavano nei corpi dei suoi nemici.
Poi ancora sangue, ovunque, di più. Sempre di più.

Lo sentivo gridare, far uscire tutta la disperazione che si portava dentro. Farla esplodere su di loro, senza pietà.

Non c'era modo di fermarlo. Continuava a colpire quegli estranei con una forza sovrumana.

La stanza diventava sempre più piccola, sempre più rossa.
I colori perdevano significato, amalgamandosi in uno solo. Quello del sangue.

Sentivo le grida, i tremiti, la paura ricoprire ogni cosa.

Poi, alzavo gli occhi e li portavo verso un angolo estremo, un punto poco oltre quella carneficina, e la potevo vedere.

Una donna.

Seduta su una sedia di legno. Le braccia e le gambe legate. La bocca imbavagliata e bloccata dal nastro adesivo. Gli occhi in lacrime, che a scatti si aprivano e poi subito si richiudevano. Le palpebre che sbattevano frenetiche.

La guardavo e dai suoi occhi potevo assorbire tutto il terrore che stava provando.
Un'angoscia impossibile da contenere.

La paura della fine.

La guardavo mentre Desmond continuava a combattere quella guerra di sangue infinita, con la sua ascia e i suoi coltelli.

La guardavo e a un certo punto riuscivo a vederla solo più di profilo.

Ed era un profilo così familiare.

Urlavo, sconvolta, ma nessuno riusciva a sentirmi.

Urlavo e tutto ciò che potevo vedere, adesso, era quel mare di sangue infinito stendersi ovunque intorno a me.

Rose e lo SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora