Il cuore di questo orrore

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La spiaggia era immensa.
Era la stessa in cui Mitch e Cecile mi portavano a giocare quando ero piccola. I ricordi più belli della mia infanzia erano legati in modo indissolubile a quel posto. Al rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli.
Pensai al volo delle rondini; a quel disegno straordinario che creavano in cielo quando, verso sera, il sole giocava a nascondersi dall'orizzonte.

Nate si sedette sulla sabbia ed io feci lo stesso. I suoi occhi, fissi verso l'infinito, sembravano pensare a qualcosa di importante e intangibile. Indecifrabile.

<<Perché siamo qui?>> gli chiesi, senza guardarlo.
Lui sorrise, rimanendo per un attimo in silenzio.
<<Perché avevo bisogno di sentire la tua voce, lontano dal rumore. Lontano da tutto il resto. Rose, tu... Tu non hai idea di che cosa significhi per me vederti. Di che cosa voglia dire potere condividere questo spazio con te, anche se solo per pochi minuti. È molto più di quanto avrei mai potuto sperare.>>
<<A cosa ti riferisci? Che cosa significa?>>
<<Non è semplice da spiegare.>>

Lo guardai, cercando di interpretare la luce che aveva negli occhi.

<<Provaci, ti prego>> gli dissi, sottovoce.

Lui sospirò, ma continuò ad evitare i miei occhi. Come se avesse paura di me, dei miei pensieri. Di poter leggere le mie emozioni.

<<Sono.. Sono stati anni tristi, questi, per me. Sono stati tristi perché sono stati anni di fuga. Una fuga continua, estenuante. Il mio fisico, il mio corpo.. Tutto in me è forte, Rose. Ma dentro sono rimasto vuoto. Lontano da tutto. Da tutti, e da te. Soprattutto da te. So che mi odi, per questo. So che non è semplice accettarlo. Non lo sarà mia, ed io non sarò mai in grado di perdonarmelo.>>
<<Perché sei in fuga? Da che cosa scappi? Da chi?>> gli chiesi.
Lui scosse la testa, prese tra le mani un po' di sabbia e la lasciò scivolare giù.

<<Tua madre, Melissa.. Lei era la donna più bella che avessi mai incontrato. Eravamo innamorati. La vita era...era un arcobaleno. Ogni colore raccontava qualcosa di noi, delle nostre speranze. Dei nostri sogni. Io non avevo mai amato nessuna, prima di lei. E non ho mai più amato, dopo. Quando sei nata tu, il mio mondo è cambiato all'improvviso. Ogni certezza che avevo prima, ogni obiettivo, ogni sicurezza... Tutto, all'improvviso, è stato stravolto.>>
<<Perché?>> chiesi, lentamente.
<<Perché non appena ti ho vista, quando hai aperto gli occhi per la prima volta, ho capito.>>
<<Che cosa?>>

Sospirò ancora, appoggiò gli occhi sul cielo sopra di noi.

<<Ho capito che tu avresti potuto cambiare tutto, per sempre.>>

<<Che cosa? Cosa avrei potuto cambiare?>>

<<Il mondo di domani. Per qualcun altro. Qualcuno che non è come te. Qualcuno che è come me.>>

Provai una sensazione terrificante, all'improvviso. Un brivido angosciante che senza chiedermi il permesso aveva iniziato ad occupare ogni parte del mio corpo e del mio cervello.

<<Cos'hai di diverso dagli altri? Ho visto che cosa hai fatto. Come hai neutralizzato quegli uomini. Cosa significa essere come te?>>

Lui scosse la testa. All'improvviso, mi guardò dritto negli occhi.

<<Io non sono come il resto delle persone che conosci, Rose. Non sono come Mitch, o come Cecile, o come Cameron. È...è difficile da spiegare. Sono diverso, per tanti motivi. Ma non sono il solo. Avrei voluto esserti vicino negli anni in cui eri soltanto una bambina, ma farlo avrebbe voluto dire mettere a rischio il tuo presente e il tuo futuro. Non so se riuscirò mai a farmi perdonare per questo. Per non esserci stato, per te.>>

<<Che cosa significa diverso? Cosa significa che non sei il solo?>>

<<Ce ne sono altri. Tanti altri. C'è un mondo scuro, intorno a te, Rose. Intorno a tutti voi, in realtà. Tua madre è morta per proteggerti, perché il tuo destino era già segnato. Nel momento stesso in cui hai aperto gli occhi sul mondo per la prima volta. Questa fuga costante, continua.. È stancante, ma è l'unico modo che ho per non farti rischiare costantemente la vita. Se fosse possibile combattere, combatterei, te lo giuro. Ma non posso farcela da solo. Non so se il male da cui sto fuggendo sia qualcosa di superabile. Ma loro continueranno a darti la caccia, Rose. Continueranno a cercarti, a starti addosso. A volerti prendere. Tutte le persone che ami, tutte le persone che sono vicino a te, saranno per sempre in pericolo.>>
<<Che cosa dovrei fare, allora?>> lo guardai ancora negli occhi, ed avevo paura. Una paura viscerale, impossibile da gestire. <<Io non riesco più a vivere in questo modo. Non è.. Non sono pronta per tutto questo. Non ce la faccio. Ho pensato a lasciarmi andare. Ci ho pensato a lungo. Forse..>>
<<Non dirlo, Rose. Non dirlo mai più. Se tu ti arrendessi, sarebbe la fine. Sarebbe la fine di questo mondo. La fine del mondo che conosci. Ho imparato ad amare i colori, gli alberi, i fiori. Io.. Ho scoperto l'amore, Rose. Melissa mi ha fatto capire che un cuore che impara a battere per qualcun altro vale tutto il sacrificio che c'è dietro questa fuga continua. Dietro questa guerra infinita. Il mondo è un posto troppo bello per lasciarlo scivolare via, nel buio. Se io mi fossi arreso, oggi non sarei qui con te. Non avrei mai visto i tuoi occhi. E credimi, ne vale la pena.>>

Sospirai. Avevo troppe domande, troppa incertezza dentro. E troppa paura. Ma le sue parole, in qualche modo, mi trasmisero una sensazione forte. Era come se mi sentissi più sicura, con lui accanto.

<<Che cosa dovrei fare, allora? Se continueranno a cercarmi.. Come potrei salvarmi? E se dovessero prendermi? Che cosa succederebbe, allora?>>

Mi guardò ancora negli occhi. Intensamente, così intensamente come nessuno aveva mai fatto prima. Neanche lo Sconosciuto.

<<Se ti dovessero prendere, il nero diventerebbe l'unico colore. L'amore si spegnerebbe, come tutte queste luci, questi sogni che ti porti dentro e che sono così belli. Anche il tuo cuore, che ha imparato a battere per qualcun altro, si dimenticherebbe di quei brividi.>>

Guardò lo Sconosciuto, che era fermo insieme agli altri a tanti metri di distanza da noi.

<Che cosa dovrei fare, allora?>>

Il suo sguardo si era fatto cupo, serio.

Parlò lentamente, con un tono basso. Profondo.

<<Il cuore di questo orrore è vivo, Rose. E pulsa, vibra, batte forte. C'è una scia terrificante di sangue che sta lasciando ovunque, sotto questo cielo. E questo cuore nero si trova a Saint Claire. Non sei andata a vivere lì per caso.>>

Si fermò un istante, tornò a posare gli occhi sull'oceano.

<<Ed è proprio lì che voglio che tu torni, Rose. A Saint Claire.>>

Rose e lo SconosciutoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora