La Ford correva veloce lungo la strada deserta che sembrava stendersi infinita di fronte ai nostri occhi.
Io, seduta dietro, cercavo di non pensare a nulla. Ovviamente era impossibile.
Mi persi tra le immagini e le parole messe insieme, contro la mia volontà, dal mio cervello.
C'erano così tante cose che avrei voluto sapere. Ma più di tutto, pensai al lago di Saint Claire.
Pensai alle parole che Cameron mi aveva riferito, quelle di Melissa in punto di morte.
Aveva nominato il lago anche lei, diciotto anni fa. L'aveva collegato a me.
Ma perché?Non mi ero mai sentita in quel modo, prima.
Cercai di tirare le somme, di fare il punto della situazione, mentre la strada continuava a correre accanto ai miei occhi.
Quando era incominciato tutto?
Rividi la mia vita a Mainwood prima della separazione dei miei genitori adottivi.
Andavo a scuola, non avevo amici. Una sola, Scarlett. Per il resto, io ero da una parte e il resto del mondo dall'altra.
Se mi avessero soprannominata "il fantasma" non avrei potuto ribattere nulla. Perché prima di arrivare a Saint Claire era esattamente così che mi sentivo.
Un fantasma.
Provavo emozioni, certo, ma era come se fossi invisibile agli occhi degli altri. Mi sentivo sola, diversa. Non mi piacevano le canzoni che piacevano ai miei coetanei, non frequentavo i locali che frequentavano loro, non mi sballavo. Non ero la ragazza che era bello invitare ai party in piscina, per dirla tutta.
Non ho mai capito per quale ragione, in realtà.
Forse perché io, semplicemente, vivevo la mia vita nel modo che preferivo, senza preoccuparmi del giudizio degli altri. Forse era per questo che ero così poco popolare, così poco ricercata.
Il fatto è che a me sembravano stupidi gli interessi dei miei coetanei. Il prezzo da pagare era, in un certo senso, una forma particolare di solitudine, ma come potevo saperlo?Poi i miei si erano separati ed io mi ero trasferita con mia mamma a Saint Claire.
Pensai al giorno in cui per la prima volta avevo incrociato lo sguardo dello Sconosciuto. A come ne ero rimasta folgorata.
Ero arrivata a Saint Claire a giugno, e adesso era trascorso oltre un mese da quando me n'ero andata.
Oggi era il tre di luglio.
Sospirai, scossi la testa.
Pensai che, domani, sarebbe stato il mio compleanno.Avrei compiuto diciannove anni, con la consapevolezza che pochi giorni avevano capovolto una vita intera.
Guardai lo Sconosciuto, poi Cameron.
Continuai a pensare a dove gli eventi mi avevano trascinata. Ritrovai Desmond, Joey e Susan, lo sceriffo, Il vecchio Jackson, Alex. Ripensai a tutti i pericoli che avevo corso. E ogni volta la mia testa tornava laggiù, al lago.
Ripensai alla notte in cui quel richiamo verso l'acqua era stato così forte, così ingestibile. Se lo Sconosciuto non fosse stato con me, probabilmente sarei morta.Risentii le parole dell'uomo che, poco prima, si era finto ferito.
Giù, Rose, giù in profondità, dove l'acqua è più scura. È quello il tuo posto. È lì che devi andare, Rose.
Sentii un brivido intenso attraversare tutto il mio corpo.
Lui mi aveva detto che il mio posto era il lago. Mia madre in punto di morte aveva associato me al lago. Ed io avevo sentito quel richiamo così forte, così indomabile. Viscerale.
Pensai alle ragazze che proprio nei pressi del lago erano scomparse.Somigliavano tutte a me.
<<Che cosa disse mia madre riguardo al lago, Cameron?>> gli chiesi, guardandolo dallo specchietto.
Lui esitò, sospirò.
<<Non... Lei... Rose, è trascorso così tanto tempo. Io non sono sicuro di ricordare le sue parole.>>
<<Ti prego>> gli dissi, avvicinandomi a lui. Lo Sconosciuto mi guardò, poi tornò a concentrarsi sulla strada.
<<Lei... Disse il tuo nome, più volte, ne sono sicuro. Le restava così poco da vivere. Parlava a stento.>>
<<E poi?>> gli chiesi, incalzandolo.
Lui si fermò, si guardò le mani, come a cercare le risposte lì, tra le pieghe di pelle e la cicatrice.
<<Lei... Lei disse qualcosa riguardo a un lago, ma non so.. Non so che cosa. Io... Sono certo che nominò un lago, però.>>Lo guardai, con gli occhi spalancati. Ero certa che, per qualche ragione, il lago fosse la chiave di tutto.
<<Ma certo, Rose! Certo!>> esclamò Cameron, con un lampo nuovo negli occhi.
<<Che cosa?>>
<<Le parole di tua madre mi erano rimaste così impresse perché avevano in senso di negatività. Era come se volessero trasmettermi una sensazione di pericolo, di terrore. Era come se..>>
Si fermò, si voltò verso di me, esitò per qualche istante.<<Come hai deciso di andare a vivere a Saint Claire, Rose?>>
Il suo tono era fermo, basso, caldo. Ma conteneva sorpresa e stupore. Come se quella sua domanda fosse in realtà la risposta che stavo cercando io.
Una risposta che, probabilmente, avrebbe cambiato la mia stessa vita.
<<Voglio dire... Con tutti i posti che ci sono nel mondo, come avete scelto di trasferirvi proprio a Saint Claire?>>
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Rose e lo Sconosciuto
Mystery / ThrillerRose Dwight Anderson, diciotto anni e tante insicurezze, si trasferisce insieme alla madre nella piccola cittadina di Saint Claire: tremila abitanti, un grande bosco e un lago al confine tra Canada e Stati Uniti. Inizialmente felice e piena di sper...