7:00 in punto. Il suono assordante della sveglia mi catapulta giù dal letto. Nonostante la terribile giornata di ieri, decisi di non farmi scoraggiare e andare a lezione.
Non sapevo come comportarmi, dovevo vestirmi in camera, una volta arrivata in sala? Beh decisi di chiedere a Claudia.
'Da pivellina che sono, non ho idea di come ci si comporti'
'Ti capisco, i primi giorni sono per tutti così. Indossa i collant e il body, indossa la tuta di sopra.'
'Oh ti ringrazio'
'Prima passiamo dal bar a fare colazione? La lezione non inizia prima delle 9:00'
Accettai, presi la mia sacca e uscimmo dalla stanza.
'Scusa se sono invadente, ma cos'è successo ieri con Stefan?' disse.
Speravo non me lo chiedesse, ogni volta che pensavo a questo il mio cuore smetteva di battere e non riuscivo letteralmente a parlare.
'Non mi va di parlare, soprattutto perché neanche io lo so'
'Si scusa, hai ragione'
Arrivammo al bar e vidimo Stefan e Federico da lontano.
'Se vuoi andiamo via' mi disse Claudia.
Non potevo scappare nuovamente, dovevo avere risposte e soprattutto mi sarebbe piaciuto potergli dare uno di quei schiaffi che si danno nei film per fare una scena drammatica, si beh guardo troppi film.
'No, ho bisogno di risposte' risposi.
Andammo verso di loro.
'Sophie tesoro alla fine non sei venuta alla festa?'
'Oh no ho preferito rimanere in camera, tu ti sei divertito?'
'Abbastanza, ho conosciuto alcuni ragazzi e siamo stati a parlare'
'Ah si, quindi quella ragazza con cui parlavi era solo travestita? Stefan ma chi vuoi prendere in giro?'
'No sophie come lo sai?'
'Non importa come io sia venuta a saperlo, mi hai fatto stare male e continui a fingere non posso sopportarlo'
'Sophie io..' venne interrotto subito da Federico:
'Stefan basta' lo fissammo tutti per qualche secondo, fino a quando Claudia mi prese per il polso e mi portò via. Non sarebbe stato facile, dal momento che ci saremmo visti a lezione.
Ci limitammo a mangiare qualche merendina, prese alle macchinette vicino le sale e una volta finite mi accompagnò in sala.
Avevo il cuore a mille. Immaginavo di entrare in una sala del genere sin da piccola. Era così luminosa ed era più grande di casa mia. Aveva una parte con le sbarre e un'altra che probabilmente veniva usata per fare esercizi in centro.
Sentivo le mie emozioni spargersi in ogni parte del mio corpo. Ero così felice, e in quel momento dovevo vivere il mio sogno non pensando a tutto ciò che era successo con Stefan.
Iniziammo a riscaldarci, in attesa che arrivasse il maestro. Ero così curiosa di sapere come fosse a che arrivò e realizzò ogni mia aspettativa sugli insegnanti inglesi.
Era un ragazzo sulla ventina d'anni, aveva degli occhi verdi e i capelli castani riccioluti. Un sogno per ogni allieva é quello di avere un insegnante che sia di bell'aspetto, d'altronde se si deve lavorare sodo in sala, magari la visione di un bel maestro ti fa stare bene.
'Benvenuti ai nuovi arrivati, io sono l'insegnante di danza classica. Il mio nome è Klaus e spero che possiate apprezzare le mie lezioni'
Feci qualche commento all'orecchio con Giulia su di lui, e a quanto pare non ero l'unica a pensare quanto potesse essere interessante come ragazzo.
Stefan si accorse dei miei commenti, ma decisi di ignorarlo e continuare, volevo vedere fino a dove saremmo dovuti arrivare.
Iniziò la lezione, erano esercizi veloci ma ben strutturati. Le difficoltà erano tante, ma non mi sarei mai permessa di mollare. Ogni attimo che passavo in quella sala, mi illuminava, i miei occhi brillavano e mi sentivo profondamente bene.
Non c'era più nessuno. Solo io e la danza e nessun altro.
Alla fine della lezione Federico si avvicinò a me:
'Sophie va un po' meglio?'
'Ci provo, la lezione mi ha permesso di non pensarci per qualche ora'
Si avvicina Stefan e cerco di andare via. Mi afferra dal polso e mi riporta indietro:
'È inutile che mi eviti, dobbiamo parlare'
'Di cosa dobbiamo parlare? Che te ne sei stato con una ragazza tutto il giorno? Stefan fai come vuoi, ma non venirmi a raccontare menzogne'
'Lo so ho sbagliato, io e Helena abbiamo tanto in comune e ieri ero così nervoso che mi sono lasciato andare'
'Ma ti ascolti mentre parli? Mi hai deluso Stefan. E io che pensavo che eri così perfetto, il ragazzo che non mi avrebbe mai delusa. Beh mi sbagliavo'
'Sophie no ti prego, perdonami è stato uno sbaglio'
'Non si sbaglia su queste cose, è inutile che ti scusi. Tra noi è finita'
Prendo la borsa e vado via, non riuscivo a crederci alle mie parole. La rabbia ha fatto tutto da se. Io lo amo, ho sempre immaginato dal primo momento che l'ho visto che sarebbe stato quello giusto.
Mi sedetti sola in una panchina vicino ad un laghetto che si trovava vicino all'accademia fino a quando..
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Piccoli passi
Teen FictionSophie una ragazza da mille sogni e mille speranze, ha sempre desiderato di studiare danza in una delle più prestigiose scuole di danza al mondo: 'Royal Ballet'. La sua vita impegnata con la scuola, i suoi amori e le difficoltà riuscirà a realizzare...