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Aperta la porta della camera trovai Claudia saltellare per tutta la stanza.
'Ohi Cla, che succede?'
'Il mio fidanzato viene a trovarmi'
Fidanzato? Non sapevo davvero nulla ne di lei, ne di nessuno. Ero così tanto impegnata a pensare ai quei miliardi di problemi che non cercavo di ascoltare e conoscere la gente che mi stava intorno. Non mi piaceva questa nuova me, ero diventata una ragazza che non mi sentivo di appartenere. Stefan mi aveva cambiata, e io non potevo permettere che questo accadesse.
'Ma è grandioso, sono contenta per te. Raccontami di lui'
Iniziò a descrivere i loro primo incontro a scuola, erano compagni di classe sin dalle elementari. Un po' come la mia primissima crush che durò dalla prima elementare fino al primo anno di liceo, soltanto che, per me non ci fu un lieto fine.
Sembrava un bel ragazzo, era alto, occhi azzurri e capelli biondi. Lo immaginavo un po' come Ken, il fidanzato di Barbie, ma probabilmente mi sarei sbagliata, sarebbe stato troppo surreale.
'Com'è andata oggi a lezione?' chiese.
'Tutto bene, le lezioni mi piacciono molto e poi in quasi tutti i corsi ho Pablo, che mi sta molto simpatico'
'Ah sì, lui è un bel tipo. Non c'è ragazza in accademia che non abbia provato a stare con lui, ma Pablo è un ragazzo troppo buono per stare con tutte'
Spagnolo, affascinante, gentile e premuroso cosa si poteva avere di più da questo ragazzo? Non negavo che mi sarei fatta mille pensieri su di lui, impossibile non far partire una cotta per un ragazzo del genere, ma appunto era una semplice e innocua cotta. Decisi di tralasciare la storia di Niki, magari mi facevo solo paranoie per una stupidità.
Ultimamente avevo tralasciato l'unico ragazzo, che in quel periodo era stato sempre vicino a me e decisi di andarlo a trovare, ma ci scontrammo tra i corridoi.
'Sophie ehi, stavi andando da qualche parte?'
'Ciao Fede, sì in realtà stavo venendo da te'
'Beh anch'io, ho bisogno di parlarti'
'Dimmi'
'Ti ho baciata varie volte, e so che magari per te non è significato nulla ma tu mi piaci, volevo solo dirtelo'
Andai verso di lui e lo baciai non avevo altro da dire. Mi piaceva Federico, era riuscito sempre in qualche modo a farmi rialzare dai problemi con Stefan e mi aveva davvero aiutata.
Avevo bisogno di ricominciare da capo, e affrontare gli anni in accademia affianco ad una persona che mi faceva stare bene. Entrambi ci guardavamo negli occhi, sembravamo così in sintonia. Eravamo felici e i nostri sorrisi erano così spontanei.
Tutto fu interrotto da un rumore assordante di una sirena di un allarme. Tutti gli studenti uscirono dalle proprie camere, e andammo verso l'uscita.
In queste occasioni so perfettamente che si dovrebbe tenere la calma, ma ero così ansiosa che stavo per farmi prendere dal panico.
'Stai tranquilla Sophie, stai vicino a me' disse Federico, e per quanto possa essere rassicurante avevo una paura enorme.
Non si capiva neanche cosa fosse successo, tutti eravamo preoccupati, e non ci spiegavano neanche la causa dell'evacuazione.
'Ragazzi mantenete la calma, c'è stato un incendio vicino due camere, dobbiamo recuperare tre ragazzi delle camere 305 e 306, stanno arrivando i vigili del fuoco.'
Non ci potevo credere, Stefan era in una di quelle camere. Ecco perché non era ancora uscito. Scoppiai a piangere, avevo ancora più paura adesso.
'Sophie che succede? Stai calma'
'Non posso restare calma, c'è Stefan in una di quelle stanze'
Ero consapevole di non averlo ancora dimenticato, e che avrei ferito Federico, ma in quel momento l'unica cosa che mi interessava e sapere come stava Stefan.
Scappai via verso l'ingresso, ogni persona lì davanti vietava di fare entrare, ma non potevo più aspettare. Stefan era in pericolo e io ero qui a non poter fare niente.
Arrivarono i vigili del fuoco e subito dopo l'ambulanza. Speravo seriamente che non ci sarebbe stato bisogno di nessun intervento medico per lui, e che stesse davvero bene.
Dopo un paio di minuti, uscirono i vigili con dietro Stefan e altri due ragazzi in delle barelle.
Appena arrivati vicini a noi, andai di corsa da lui.
'Stefan, come stai?'
'Sophie, grazie al cielo stai bene. Non preoccuparti per me, non mi meriti'
'Stefan non pensare a questo, riprenditi'
Mi prese la mano, ed entrambi iniziammo a stringerla.
'Signorina dobbiamo portarlo in ospedale' dissero i medici.
'Vengo anch'io' risposi.
'Grazie Sophie'
Sorrisi soltanto, ci sarei stata sempre per Stefan, nonostante tutto.
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Salve ragazzi, mi dispiace se in questi giorni non ci sono stata, ma ho passato qualche giorno in vacanza.

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