'Stefan' urlai.
La mia voce probabilmente era arrivata fino al polo nord.
'Sophie che ci fai qui?' chiese.
'L'ho chiamata io' rispose la barista.
'Come ha fatto a prendere il mio cellulare?'
'Stefan non ci vuole molto, stai messo davvero male'
Ringraziai la barista e aiutai Stefan ad alzarsi e andammo verso il dormitorio.
'Non eri a divertirti insieme a quell'idiota di Federico?'
'Sai com'è volevo vedere Londra, ma chi doveva accompagnarmi ha deciso di tradirmi'
'Sophie..'
'Non voglio spiegazioni, adesso ti porto nella tua stanza e vai a riposare'
'Voglio che tu rimanga con me'
Arrivammo nella sua stanza, il suo nuovo compagno di stanza era quel ragazzo spagnolo davvero gentile che mi aveva illustrato una volta la sua vecchia stanza.
Chiedeva preoccupatissimo cosa fosse successo e mi aiutò a fare stendere Stefan. Dovevo cercare di spiegare bene il tutto in un inglese abbastanza decente e successivamente mi scusai:
'Mi dispiace se sono piombata nella tua stanza così'
'Tranquilla io sono Pablo, se vuoi puoi andare ci penso io a Stefan'
Il suo fascino spagnolo era davvero evidente. Sembrava un attore di quelle telenovela famose.
'Grazie ma lei resta' disse Stefan
'Vado a farmi un giro allora, ciao ragazzi, stammi bene Stefan'
Non appena Pablo chiuse la porta iniziai a parlare.
'Stefan mi vuoi spiegare per quale assurdo motivo sei andato ad ubriacarti?'
'Non ce la facevo più, io non posso starti lontano. Quando sto lontano da te combino solo guai. Siamo stati lontani per tre mesi, e ho combinato solo casini.'
'Stefan mi hai tradita, come posso far finta di niente'
Si avvicinò ancora più a me. Il mio cuore batteva più veloce del solito.
I nostri occhi luccicavano, era da un po' che non ci guardavamo. Avevamo riacceso nuovamente la scintilla, bastava uno sguardo.
Aprirono la porta di scatto ed era Helena.
'Togliti Sophie, cosa ci fai qui?Stefan ho saputo che sei stato male, come stai?' disse.
'Oh beh, quella che dovrebbe togliersi sei tu stronzetta' risposi.
'Sophie dai non dirle così' disse Stefan.
'Non dirle così? Stefan io non ti capisco davvero. Un minuto prima mi guardi in quel modo, ti vai ad ubriacare e dici il mio nome ogni minuto e io scappo via dalla fila per il London Eye solo per te. Stefan amare una persona è questo, nonostante tutto io ti sono vicina, ma vedo che ti importa molto più di lei.' Andai via verso la mia stanza, presi il mio body e i miei collant, li indossai e andai verso la sala.
Non avevo più parole, e la danza inizia sempre quando la parola si arresta. Con la danza ho imparato a volare, volare da una gabbia da dove mi sentivo rinchiusa. Avevo poco nella mia vita, ma l'unica cosa che mi ha sempre aiutato era la danza. Mi catapultai in sala perché quando danzo non posso giudicare, non posso pensare a chi mi ha fatto del male, non posso odiare, non posso separarmi dalla vita. Posso solo essere gioiosa. Ecco perché danzo. Ci sono state parecchie volte nella mia vita in cui avevo pensato di smettere, di mollare ogni sacrificio che facevo e vivere una vita lontana dalla danza. Ma sentirmi tutta quella pesantezza e non poterla più liberare ballando, mi faceva star male.
Prendere una sinfonia, e trasformarla in arte pura attraverso i movimenti. Raccontando una storia, la mia storia. La rabbia, la delusione, l'amore, la gioia sono tutte emozioni che attraverso dei passi che vengono dal nostro cuore, arrivano agli altri.
Ogni ballerino viene trasportato dalla musica come una foglia viene trasportata dal vento. Senti leggerezza e spensieratezza. Vorrei poter vivere la mia vita sempre così. Vivere la danza ogni minuto della mia vita, fino all'ultimo dei miei giorni.
Ogni mio pensiero venne interrotto da Claudia:
'Sophie tutto bene?'
'Ehi Cla, beh potrebbe andare meglio'
Iniziai a raccontare tutto a Claudia e ogni cosa che ricordavo di questa giornata era una pugnalata al cuore.
'Sophie devi parlare con Federico'
'Hai ragione, l'ho piantato in asso e mi sento tremendamente in colpa'
Andai verso la camera di Federico e bussai.
'Ehi ciao Soph, risolto con Stefan?'
Non risposi neanche e lo abbracciai. Non so con quale coraggio, ma il mio istinto fece tutto solo.
Stare tra le sue braccia mi faceva star bene, era da tanto che qualcuno non mi abbracciava così. Non appena ci staccammo, lui mi accarezzo i capelli e li mise dietro le orecchie.
'Mi dispiace di essere scappata così' dissi.
'Non ti devi scusare, ti preoccupi per le persone ti fa solo onore' sorrise e strappò un sorriso anche a me.
Mi invitò ad entrare, la sua camera era da una parte vuota dal momento che volle separarsi da Stefan.
'Beh avevo ordinato una pizza, resti con me a mangiare?'
Accettai, sarebbe stata la penultima sera totalmente libera prima dell'inizio della scuola.
'Che ci fai con il body sotto la tuta?' disse.
'Avevo bisogno di staccare un po' la spina'
'Che ne dici se dopo cena andiamo in sala a ballare, tu sei già pronta'
'Sarebbe fantastico'
Arrivata la pizza e mangiata ogni fetta andammo a sederci sul letto di Federico.
'Nel frattempo che digeriamo un po', guardiamo qualche cosa al computer?'
'Oh si, film o serie tv?'
'Conosci Pretty Little Liars?
'Ma certo, penso che sia la mia droga'
'Davvero? Lo segui? Bene allora vediamoci il nuovo episodio'
Iniziammo a vedere l'episodio e io come al mio solito, quando guardo le mie serie tv preferite, scleravo per ogni singola scena, la cosa positiva era che Federico non mi aveva presa per pazza.
Finito l'episodio, Federico si avvicinò sempre più vicino a me e la situazionale stava diventando molto strana.
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Ma ciao ragazzi, come state? Cosa ne pensate del nuovo capitolo?

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Piccoli passi
Ficção AdolescenteSophie una ragazza da mille sogni e mille speranze, ha sempre desiderato di studiare danza in una delle più prestigiose scuole di danza al mondo: 'Royal Ballet'. La sua vita impegnata con la scuola, i suoi amori e le difficoltà riuscirà a realizzare...