XIII

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Fino a quando una voce lontana urlava il mio nome. Era diventato davvero imbarazzante a tal punto che preferivo non girarmi per non attirare l'attenzione su di me. La voce era di Federico, che correva verso di me.
'Ehi hai problemi di udito per caso?'
'Non penso che chiamarmi a squarciagola per tutta l'accademia sia una buona idea'
Sorrise e disse: 'Ho deciso di farmi cambiare di stanza'
'Cosa? Perchè?'
'Non voglio una persona come Stefan con me, soprattuto perchè tra di noi non c'è intesa. Siamo molto diversi'
'Mh ormai non penso neanche di conoscerlo'
'Stefan ha sbagliato si, magari devi solo farlo parlare, ti potrebbe spiegare magari ció che è successo'
'Cosa avrebbe da spiegare? Mi ha mentito'
'Si ma lui ti ama, poco fa tornato in stanza piangeva interrottamente'
Non potevo continuare a fuggire o a starmene lontana da lui come se non ci conoscessimo neanche. È solo grazie alla nostra intensa, che eravamo riusciti ad arrivare in accademia e non parlare con lui per una giornata mi stava facendo davvero male.
'Beh grazie..gli parlerò'
'Quando vuoi' accompagno da un occhiolino.
Presi la borsa e andai verso il dormitorio maschile e arrivai davanti la porta di Stefan.
Cosa avrei dovuto dirgli? Ho frainteso? So che tu non mi tradiresti mai? Beh penso che le parole sarebbero uscite sole.
Decisi di aprire la porta direttamente senza bussare, d'altronde in camera Federico non c'era e quindi avrei trovato solo Stefan.
Aprì la porta. Il mio cuore si fermó alla vista delle labbra di Stefan con quelle di Helena. Ero rimasta paralizzata.
'Sophie no aspetta non è come pensi'
'Ma cosa dovrei pensare?'
Cercavo di trattenere le lacrime, ma era davvero difficile. Mi sentivo tremendamente delusa.
Andai via, lasciando un ultimo sguardo fulminante ad Helena.
Sentivo Stefan chiamarmi mentre andavo via, ma cercavo di ignorare la sua voce. E io che pensavo che lui non mi avesse mai tradito, non potevo crederci.

Squilla il telefono: Era mia madre.
Proprio nel momento meno adatto, ma non potevo non rispondere, infondo non la sentivo da un po'.
Parlammo della lezione, dell'accademia ma non feci nessun accenno di Stefan.
Interrotta la chiamata, andai nelle sale libere a tutti. Avevo bisogno di sfogarmi e l'unico posto che mi poteva fare stare bene era una sala di danza.
Entrai e per fortuna non c'era nessuno, attaccai il mio cellulare allo spinotto della radio e iniziai a ballare ogni canzone presente nella mia playlist.
Vivevo ogni passo, sentivo ogni mio sentimento e buttavo via tutto ció che mi stava rendendo triste. Quando venni interrotta da Federico:
'Complimenti'
'Da quanto tempo sei qui?'
'Abbastanza da vederti scaraventare ogni tua rabbia contro Stefan. È andata male?'
'Si baciava con Helena in camera vostra'
'No, stai scherzando?'
'Mi vedi ridere per caso?'
Mi sento terribilmente male per come lo tratto, ma sto davvero male e ogni parola che esce dalla mia bocca è acidità.
'Immagino che tu non voglia parlare, ti lascio sola se hai bisogno io sono nella camera 304, ho già cambiato stanza'
Andó via senza neanche farmi rispondere. Federico in solo due giorni si era rivelata una persona davvero speciale. Ma avevo bisogno di conoscere persone. Non potevo starmene tutto il tempo a piangermi addosso la delusione di Stefan. Ero qui per divertirmi, e soprattuto per ballare.
Decisi di andare in camera per parlare con Claudia.
'Ehi Sophie come và?'
Ultimante questa domanda era così difficile, che trovare una risposta era così complicato.
'Ehi ciao, beh Stefan e io abbiamo chiuso definitivamente'
'Oh mi dispiace... Helena è sempre stata così, ma sapevo che si frequentasse con un ragazzo fuori dall'accademia qualche settimana fa'
'Davvero?'
'Si, mi ricordo che lei se ne vantava ogni minimo secondo. ''Ho conosciuto un ragazzo inglese come me, balla da quando era piccolo'' e bla bla. Ridicolo che adesso dopo qualche settimana abbia già fatto un altra mossa'
'Oddio e se fosse Stefan questo ragazzo?'
'Che intendi?'
'Magari si frequentavano già da prima dell'accademia'
'Ma tu non te ne saresti accorta?'
'Io e Stefan siamo stati separati per tre mesi. Io ovviamente ero a Italia, e lui si trovava qui in Inghilterra'
'Se vuoi possiamo chiedere ad una mia amica che è la compagna di stanza di Helena, poverina soffre continuamente'
'Oh si grazie'
Andammo verso la loro camera, ma nel tragitto incontrammo...

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