VIII

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Stare con Stefan era come imparare a volare, sentivi quel senso di pericolo, ma soprattuto sentirsi liberi e non vincolati.
Giravamo per le vie di Roma, e ogni tanto ci fermavano a fare qualche foto.
'Ti piace fotografare le cose eh?' mi chiese.
'Si scusa se mi fermo di continuo, ma amo follemente fare foto'
'Anch'io, è la mia seconda passione'
Siamo stati insieme per tutti la giornata fino a quando arrivó la sera e tornammo in hotel.
'Mangiamo insieme?' chiese
'Accetto solo se mi fai pagare per una volta, hai pagato tutto tu per me e sinceramente mi sento parecchio in imbarazzo'
'Nessuno ha mai pagato per te?'
'No mai'
'Beh non hai mai incontrato qualcuno che ti trattasse come meriti'
'Sei diverso da tutti aiuto, non mi sembri neanche vero' ridendo.
'Devo prenderlo come un complimento?'
'Si, sei davvero dolcissimo con me'
'Allora ora divento acido se non ti fai offrire la cena eh'
'Mh vai andiamo al ristorante'

Arrivati e preso posto, iniziammo ad ordinare.
Passavamo ore a parlare, e ogni secondo che passava mi innamoravo sempre di più di lui.
I suoi occhi marroni, il suo sorriso, il suo carattere, la sua risata e sopratutto la sicurezza che provavo a stare accanto a lui.
'Domani torneremo a casa, e ci vedremo tra qualche settimana' dissi.
'Stavo facendo di tutto per non pensarci, non sai quanto mi mancherai'
'Passeremo la nostra vita nella stessa scuola di danza, avremo modo di recuperare quei giorni'
'Non vedo l'ora, davvero'

Baci e abbracci ci accompagnarono e la serata passò senza neanche accorgerne.
Si era fatto tardi e salimmo per le nostre stanze.
Dopo qualche secondo che ci salutammo, ribusso alla mia porta.
'Stefan, dimmi'
'Non posso stare senza di te per più di due settimane senza salutarti come si deve'
Si avvicino piano piano alle mie labbra e ci baciammo.
'Ci vediamo domani mattina, così andiamo in aeroporto insieme' dissi.
'Buonanotte piccola'
'Buonanotte Stefan' e lo ribaciai.

Andai a letto, ma non riuscivo a prendere sonno.
Presi il mio diario, che portavo con me e iniziai a scrivere.

''Caro diario,
Ti scrivo di questo viaggio, un viaggio sopratutto di una sognatrice che è riuscita a realizzare i suoi sogni. La danza è diventata il mio futuro.
Sai caro diario, quando danzo, intorno a me il mondo sparisce e comincio a volare e vengo trasportata da tantissimi suoni.  Non ci sono più limiti e confini, il mio corpo diventa spazio infinito, dove mi muovo senza paura, né dolore, né angoscia. Il mio corpo di adolescente diventa danza e quella danza diventa amore. Quando danzo sono l'amore.
Se caro diario, vuoi vedermi sorridere, guardami mentre ballo.
L'unico momento felice della mia vita.
L'unico momento dove mi sento veramente bene.
L'unico momento che mi sento libera dalle mie emozioni.
Cos'è successo oltre questo? Beh mi sono innamorata.
Innamorata nel vero senso della parola. Senti quel brivido che sale dal quale fino a farti vibrare tutto il corpo. Il sorriso stampato in faccia e i miei occhi fissati nel suo sguardo che non mi fanno smettere di stare bene. Non so come farò a non guardare il suo sguardo per queste settimane, senza vedere il suo sorriso, senza ballare con lui, senza ridere e scherzare. Spero davvero che tutto questo tempo, passi davvero in fretta.
Adesso caro diario devo salutarti, domani devo essere in aeroporto presto e devo tra l'altro prenderlo con le mie compagne di danza e la mia insegnante di danza, con i quali non parlo da un bel po' di tempo.
Scappo via caro diario, mi rifugio tra le coperte sperando di dormire.
A presto.
- Sophie.''

Suonò la sveglia era il momento di alzarmi. Preparai la valigia e chiusi tutto. Sarei andata via da Roma.
Mi preparai, e uscii. Andai a bussare a Stefan io. Non ero mai andata nella sua stanza.
*Toc Toc*
'Si chi è?' Rispose.
'Stefan sono Sophie'
'Si entra pure è aperto.'

Entrai non c'era nessuno. 
'Stefan, ma dove sei?'
'Eccomi, sono appena uscito dalla doccia'
Uscì dal bagno a petto nudo, aveva degli addominali scolpiti, qualcosa di indescrivibile. Rimasi a fissarlo fino a quando lui disse:
'Sei rimasta paralizzata?'
'Ohm ehm che vergogna, scusa non volevo fissarti'
'Ma tranquilla, buongiorno più che altro' ridendo.
'Buongiorno, oggi sei in ritardo tu eh'
'Mi scusi principessina, mi faccio attendere anch'io'
'Dammi un bacio che ti perdono'
Il nostro bacio fu così intenso, i nostri sentimenti passavano attraverso quel bacio. Mi sarebbe mancato così tanto.
Eravamo pronti per andare, e andammo all'aeroporto.

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Buonasera ragazzi, nuovo capitolo appena sfornato. Come state? Fatemi sapere con un commento se vi piace questo nuovo capitolo.
Un bacio ragazzi. A presto!

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