Capitolo otto

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Sono stato tutta la mattinata distesa nel letto: " Che devo fare? Magari dovrei ritornare a Mystic Falls, oppure morire di nuovo? Oddio che cosa mi sta succedendo? " Ho la testa che va in tilt e mi sento ancora più confuso. Ogni volta che provo a dormire, mi compare nella mia testa Gabriel e le sue " magnifiche " labbra carnose.
" Aiutoooo...che sto dicendo! " penso ad alta voce.
Sento bussare alla porta, mi alzo e vado ad aprire: << Tu! Che ci fai qui? >> dico acido.
Non può essere vero. Non anche qui, non a New Orleans. << Ciao fratellino...o forse dovrei dire Henrik! >> dice Damon inarcando il sopracciglio sinistro.
<< Che ci fai qui Damon? Sai che non sei il benvenuto da queste parti! >> lo minaccio.
Non è cambiato per niente, è sempre il Damon che ho lasciato quattro mesi fa: spiritoso, antipatico e...stronzo manipolatore.
<< Sono venuto per sapere come stava il nuovo ospite! Ho saputo che sei diventato un vampiro originale. È vero? >> mi domanda come se già non sapesse la verità.
<< Per chi sono queste immemorabili informazioni? Per Stefan? Oppure per te? O meglio...l'armeria! Chi, se posso sapere? >> sto diventando bravo ad essere come lui.
Mi guarda compiaciuto delle domande che gli ho fatto: << Mmm...tante domande! Sicuro di essere il fratello dei Mikaelson? Quasi mi sembra di vedere me, solo con una faccia diversa! >> dice rovistando tra i libri.
<< Ahah... Devo ridere? Dimmi cosa vuoi Damon! >> esclamo portandomi le braccia al petto.
<< Ok! C'ho provato ad essere gentile! >> dice sbattendomi contro il muro. << Dimmi come hai fatto a diventare un vampiro originale! Hai preso del sangue di doppelganger? Perché se è così, hai solo un minuto per vivere, dopo ti uccido strappandoti il cuore dal petto...brutto figlio di puttana! >>
Non riuscivo a respirare e non volevo fargli del male: è stato mio fratello per pochi mesi e gli ho voluto bene. Anche se non ho mai avuto il coraggio di dirglielo. << Ti prego Damon...lasciami e ti spiegherò tutto! >> gli dico con tono affannoso.
Lascia la presa su di me e si siede sul divano incrociando le gambe: << Hai tipo un'ora di tempo per raccontarmi tutto e se la storiella non mi dovesse convincere, sappi che ti ucciderò. >> dice sarcastico.
" Dio santo! Ci mancava solo lui! "
<< Come ben sai, mia madre era una strega originaria è tutta la sua magia è concentrata su tutta Mystic Falls. Per questo le streghe Bennett hanno tanta magia lì; hanno un legame diretto con la magia di mia madre e siccome è stata lei a creare i primi vampiri originari, può farlo anche lei. Solo che ci serviva del sangue: e non parlo del sangue di doppelganger, ma del sangue di un originale.>>
<< Come del sangue di un originale? Non capisco! >> domanda lui curioso.
<< Devi sapere che mia madre ha usato anche del suo sangue per completare l'incantesimo. Perciò, la tua cara e adorabile Elena non è stata sfiorata. Puoi stare tranquillo. >> lo assicuro.
Mentre stava iniziando a parlare, bussano alla porta: " Chi è? " dico con tono alto.
<< Sono io Gabriel! >>
" Merda! "
Damon, dietro la porta, mi sussurrava di mandarlo via. Apro la porta e subito mi ritrovo i suoi occhi chiari su di me: << Scusami Gabriel ma sono occupato! >> dico mortificato.
<< Capisco. Mi dispiace. >> dice andandosene. Gli afferro il braccio: << Ci possiamo vedere tra un'ora giù al bar. Ti offro qualcosa, va bene? >> dico facendo un sorriso.
Dalle sue labbra spunta un sorriso: << Ok! >>
Rientro e chiudo la porta con Damon seduto sul divano. Però questa volta aveva un espressione diversa dalla sua. Era più rilassato. << Sicuro che mi stai dicendo la verità? >> mi domanda.
<< Si, Damon. Lo giuro! >> gli rispondo con tono sereno.
" Ok...ora che ti ho raccontato tutto, perché non te ne vai? " pensa il mio subconscio.
<< Perciò se io dovessi prendere po' del tuo sangue e avere una strega potente, mi trasformerò in un vampiro originale? >> dice con tono sarcastico.
<< Si! >> esclamo. Avendo avuto il minuto di rispondergli, mi ritrovo lui sopra di me, con una siringa: << No, no! Damon...ti prego! >> dico supplicando.
<< Non sentirai nulla! >>
Non ho altra scelta. Con tutta la mia forza, lo scaravento contro il muro, nel farlo gli prendo la siringa e la rompo, sporcandomi la mano di sangue.
<< Non è un problema, posso sempre portarti con me a Mustic Falls! >> dice con tono grave.
<< Non potresti caro fratello! >> dico rompendogli il braccio destro.
<< E perché no? >>
<< Perché ho fatto un incantesimo di protezione al mio corpo, subito dopo essere diventato un vampiro originale! Nessuno può prendere il mio sangue. Se non sono io a offrirlo. >>
Rimane fermo per qualche minuto e dopo ricomincia con le sue squallide domande: << Cosa hai fatto? >>
<< Sai bene cosa ho detto! Mi dispiace, ma dovevo pensare a me stesso per una buona volta. E non sempre a voi. Anche se non siamo fratelli di sangue, per me lo siete stati: vi voglio bene ma è giusto che pensi anche a me, no? >>
Non fiata. Si limita solo ad annuire e dieci minuti dopo se ne va, lasciandomi il tempo di prepararmi per l'appuntamento con Gabriel.

The Originals: Il Ritorno di Henrik MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora