Capitolo ventuno

170 8 2
                                    

               
Un giorno prima... seconda parte

Come può Marcel fare una cosa del genere, specialmente ad una bambina piccola e innocente. Uccidere un misero gattino come avvertimento. Hope non smette di piangere da ieri sera e sua madre è tanto frustrata che ha intenzione di lasciare nuovamente New Orleans per crearsi una nuova vita con false identità; anzi peggio, trasferirsi in un altro continente per tenere al sicuro la bambina.

<< Rik, a cosa stai pensando? >> mi domanda Hayley ritornando dalla stanza di Hope.

Cosa devo fare? Devo assicurarmi che entrambe stiano bene, ma non posso tenere questo segreto fino a lungo. È giusto che sia al corrente della situazione: deve sapere la verità.

<< A nulla tesoro. >> mento. << Hope come sta? >> le domandò per cambiare argomento.

<< Si è appena addormentata. È malinconica. >> aggiunge esausta.

Prende un pentolino ed aggiunge acqua bollente, accende il fuoco e aspetta che l'acqua bolle, dopo prende una bustina di camomilla e la posa delicatamente sulla tazza.

<< Tu come stai? >> le sussurro per non svegliare la bambina.

<< Come sto? Vuoi saperlo davvero? >> dice sbattendo i pugni sulla mansarda. << Non posso continuare così, anzi non possiamo. Dobbiamo andare via Rik. Devo tenerla al sicuro da tutto questo. È stato un errore tornare qui. >> conclude singhiozzando.

Mi avvicino e poso entrambe le mani sulla sua spalla: << Ce la farai Hayley. Hope ti ammira tanto quando cerchi di proteggerla, devi lottare per lei. >> dico e la stringo forte a me. << Sei una donna forte. Hai affrontato tutto da sola, in questi ultimi anni, non abbatterti perché Marcel ci ha minacciati. >> ammetto.

Appoggia la testa sulla mia spalla e comincia a piangere a dirotto senza fare una piccola pausa per prendere aria. È così innocente. Ha affrontato tutti i pericoli per proteggere sua figlia. Lei ha già vinto questa guerra.
Versa la tisana nella tazzina e si siede nel divano guardando la TV; io vado in camera mia e comincio a cercare alcuni incantesimi per avere delle visioni, come quella dell'altra notte. Devo assicurarmi che tutto proceda per il verso giusto. Se stasera morirò, allora anche Marcel dovrà seguirmi all'inferno.

<< Niente di niente! Cazzo! >> sbraito scaraventando il libro a terra.

Incrocio le gambe e chiudo gli occhi, concentrandomi sulla visione di ieri sera.

" La morte è il tuo destino. " sento di nuovo la stessa voce, ma questa volta è più forte.
La risento ancora e ancora.

<< Esther? >> mormoro boccheggiando e la vocina scompare.

Non può essere vero! Comunica anche dall'inferno mia madre! La risento di nuovo e vedo apparire il suo fantasma.

<< Madre! >> sussurro.

<< Ciao tesoro. >> dice sorridendo. << È bello poterti vedere, di nuovo. >> aggiunge.

<< Come di nuovo? >> le domando sconvolto. << Come hai fatto a materializzarti? Perché sei qui? >> le parole mi escono tutto d'un fiato.

Ride e si siede accanto a me: << Non posso dirti tutto tesoro, ma una cosa posso..." La morte è il tuo destino. " >> dice marcando l'ultima frase.

<< Perché? >> una lacrima scende dal mio viso e lei la spazza via. È bello poter risentire il suo tocco, mi è mancata tanto. << Perché dici questo? >> le domando socchiudendo gli occhi.

<< Non fai parte più di questo mondo da quando tuo fratello Niklaus ti ha ucciso. Devi lasciare andare loro. >> risponde accarezzandomi il viso.

Rimango pietrificato dalle sue parole. No può dire seriamente così. Non ho ancora salvato i miei fratelli che già devo morire. No!

<< Non posso madre. Devo aiutarli. E poi, non ho avuto nessun momento con loro. >> ammetto piangendo. << Non posso abbandonarlo di nuovo. >> concludo nascondendo la mia faccia nei suoi lunghi capelli biondo dorato.

Mi stringe forte a sé. La sua stretta mi fa pensare a tanti bei momenti passati insieme; a tante risate, le quali abbiamo fatto. Adesso mi sento a casa.

<< Perché posso stringerti? >> le domando curioso.

<< Shh...non ci pensare. >> mormora nel mio orecchio. << Pensa soltanto a svegliarti. >> conclude.

Sento una voce femminile chiamarmi: " Rik! Rik sveglia " urla Hayley davanti lo stipite della porta. Mi sveglio e tutto è come l'avevo lasciato prima che mi addormentassi.

" Oddio...stavo sognando o era tutto vero? " penso passando la mano sulla fronte sudata.

<< Tesoro tutto ok? Sei così pallido! >> esclama Hayley sedendosi accanto a me.

Dai Rik, questa è la volta buona. Coraggio dille la verità. Forza!

<< Si! >> mento nuovamente.

<< Ok! >> dice Hayley ed esce dalla stanza lasciandomi solo.

Appoggio ma testa sul cuscino e ripenso alle parole di Esther. Se davvero sono destinato a morire, voglio essere ricordato come eroe e non come un egoista che pensa solo a se stesso. Ma per prima cosa, devo assicurarmi che i miei fratelli stiano bene e per farlo ho bisogno dell'aiuto di mia nipote. La sua magia è troppo potente in confronto alla mia.

<< Preparati a morire Marcel! >> sussurro guardando il soffitto.

Note: Boom! Ahahaha.
Ci siete cascati! Credevate davvero che il capitolo ventuno fosse l'ultimo? Beh a quanto pare no!
Adesso per precisione non so a quanti capitoli arriverò per concludere questa magnifica storia, ma prometto di dare il meglio di me stesso.
Vi adoro , baci Rik.

The Originals: Il Ritorno di Henrik MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora