Capitolo ventitrè

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                    Always and Forever

Un fascio di luce appoggia delicatamente sulle mie labbra facendomi svegliare. La mia stanza è in ordine e d'altronde non sento nessun rumore per tutto l'appartamento. Sento un penso dall'altra parte del letto, mi volto e noto Marcel che sta dormendo.

" Sembra quasi un angelo! " penso.

Cerco di alzarmi senza fare rumore ma lui mi precede afferrandomi per i fianchi e accavallandosi sopra di me.

<< Buongiorno amore! >> dice baciandomi su tutto il collo fino ad arrivare alle mie labbra.

<< Buongiorno anche a te, tesoro. >> dico ansimando.

" Ora capisco perché mia sorella Rebekah si è innamorata di lui. " penso sobbalzando.

Non può essere vero. Anche da un chilometro di distanza, lui riesce ad entrare nella mia testa.

<< Non mi toccare! >> esclamo cercando di spostarmi sopra di lui.

<< Che c'è, non hai voglia di giocare? >> domanda ironico.

" HO DETTO NO! " sbraito e tutto si fa cupo.

Mi sveglio di soprassalto, è ancora notte fonda e sento qualcuno muoversi dietro di me. Mi volto e guardo Kol dormire. Mi è mancato sentirlo russare. Mi alzo senza fare rumore e vado in cucina preparando una tisana per tranquillizzarmi. Sento qualcuno alle mie spalle, mi volto lanciando un coltello e Rebekah lo blocca.

<< Sono in vita da poche ore e già vorresti uccidermi? >> dice ironica. << Tutto bene Henrik? >> mi domanda avvicinandosi.

<< Si! >> rispondo freddo.

Mi fa star male non poterle raccontare di Marcel; è stato il suo primo amore dopo tanto tempo da quando venne rinchiusa e portata a Chicago. Non le voglio mentire.

<< Rik, sono tua sorella e so quando menti. >> sussurra prendendo due tazze e versando la camomilla. << Non preoccuparti, qualsiasi cosa sarà ci siamo noi qui adesso! Beh, a parte Nik. >> conclude e ci sediamo a tavola.

<< Perfetto! Ma promettimi che non ti arrabbierai! >> dico schiarendomi la voce e lei annuisce soltanto. << Allora, tutto è cominciato quando misi piede a New Orleans cinque anni fa. Ho conosciuto Marcel in una festa in maschera ed è successo qualcosa, non so spiegarti cosa, ma è successo. >> ammetto e il suo viso comincia a cambiare espressione; faccio un respiro profondo e ricomincio: << Ci siamo baciati! >> concludo.

<< Cosaaa! >> sbraita alzandosi dalla sedia.

<< Shh! Stanno dormendo! >> le ricordo e ritorna a sedere. << Fammi finire di parlare! Ha cercato di sedurmi ma io non ci sono cascato perché diciamo la verità sorella, voi siete fatti per stare insieme, lui si è comportato così perché cercava di avere informazioni su di me...>> faccio una breve pausa e bevo un sorso di tisana.

<< Tipico di Marcel! A lui piace fare questi giochetti pur di avere necessarie risposte da poter contrattaccare. >> ammette Rebekah e beve anche lei. << L'ho odiato per questo motivo. >> conclude abbassando lo sguardo e poso delicatamente la mia mano sulla sua.

Finito di bere, ci andiamo a sdraiare sul divano, io appoggio la testa sulle sue gambe mentre lei mi accarezza i capelli. Ricordo che era una nostra abitudine quando ci raccontavamo i segreti, oppure uscivamo di notte dal capannone e andavamo sotto l'albero di quercia bianca a parlare mentre guardavamo le stelle.

The Originals: Il Ritorno di Henrik MikaelsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora