Le goccioline di pioggia scendevano lentamente sul finestrino,I sedili erano freddi,sporchi e duri,gli scatoloni erano ammassati uno sopra l'altro schiacciando quasi completamente la piccola figura rannicchiata nei posti inferiori,I capelli neri del ragazzo si muovevano leggermente con il vento mentre gli occhi scuri osservavano il paesaggio che scorreva,era una di quelle giornate con la pioggia a dirotto e a Calum quelle giornate lo tranquillizzavano,il dolce suono della pioggia battente sull'asfalto rendeva il tutto ancora più rilassante,tanto che concentrarsi sul viaggio divenne praticamente impossibile,in quel momento stavano attraversando la foresta di Brotherhood,diretti appunto al piccolo paese.
Il corvino era immerso nei propri pensieri,quando sentì un urlo acuto provenire dai sedili superiori,alzò immediatamente la testa per poter capire cose stesse succedendo,ma un forte tonfo lo fece volare in avanti battendo sul sedile del guidatore,le scatole accanto a lui caddero tutte,schiacciandolo,con la mano riuscì ad arrivare allo sportello aprendolo immediatamente,alcune scatole caddero al di fuori della vettura e con esse anche il ragazzo,la pioggia lo colpiva prepotente sulla schiena e il suo respiro era tremendamente pesante per la paura appena presa,si tirò su sentendo una leggera fitta alla spalla,si appoggiò alla macchina scivolando in avanti per vedere come stessero I suoi genitori,la donna stava piangendo sicuramente per il trauma appena subito e l'uomo la stava consolando amorevolmente,Calum così guardò in avanti per vedere la causa di tale sbandata,ma nulla,solo una coltre di nebbia di cui prima non si era accorto,era una nebbiolina strana,incredibile densa e emanava un forte odore di zolfo,il ragazzo si tirò completamente su,avvicinandosi zoppicando verso la coltre biancastra,ma quello che attirò l attenzione di Calum non fu di certo il paesaggio,c'era qualcuno,qualcuno dentro la nebbia,era una figura non molto alta,ma da quello che potè vedere era muscolosa,sicuramente un uomo,forse un ragazzo,aveva I cappelli leggermente mossi attaccati al suo viso,era squadrato,veramente bello,stava sorridendo e suoi occhi fissavano Calum quasi a volerlo uccidere,quasi come se quel sorriso non promettesse nulla di buono,I suoi occhi erano di un verde scuro,come le foglie di abeti che circondavano la foresta,erano limpidi e luminosi,al tempo stesso,del tutto inespressivi.
Il corvino sentì le gambe cedere ,il suo corpo farsi sempre più piccolo sotto il feroce sguardo del ombra che si trovava a pochi metri da lui <<Chi sei tu?Stai bene?>> urlò Calum per farsi sentire,occhi verdi non rispose,semplicemente si volto di lato lasciando la strada e immergendosi completamente nella foresta.
Due forti braccia afferrarono il ragazzo da dietro,sollevandolo da terra,nemmeno si era accorto di essere caduto,il padre di Calum aveva la faccia pallida e tremava anche lui,sicuramente per il freddo <<Forza Calum vieni dentro,fortunatamente la macchina è apposto,la mamma sta bene,tu come stai?>>egli ignorò la domanda,tirandosi in piedi e camminando insieme all'uomo verso la vettura rossa <<Papà hai visto anche tu?>>chiese silenziosamente il corvino <<Ho visto solo una sagoma camminare in mezzo alla strada e fermarsi,nulla di più,sicuramente un qualche animale che si è spaventato per I fari>>disse tranquillamente il padre,calum non aggiunse altro,nessuno aveva visto il ragazzo,neppure la madre,solo una figura scura coperta dalla nebbia,il corvino non disse nulla su occhi verdi,forse era solo la sua immaginazione,un'immaginazione che è meglio tenere per se stessi.Qualche ora dopo la famiglia Hood era riunita al tavolo di cucina della nonna Bea,gustandosi un delizioso arrosto alle mele accompagnato da qualche salsa di agrumi,dopo aver salutato calorosamente la nonna tutti si erano messi a tavolo parlando del incidente avvenuto poco fa,tranne Calum,che era stranamente silenzio e cupo,così le vecchietta a capotavola gli afferrò una guancia stringendola <<Il mio piccolo orsacchiotto sta bene?>>disse caldamente verso il corvino il quale non potè fare a meno di sorriderle,per poi rispondere <<Sono solo stanco nonna,credo che me ne andrò a fare un pisolino>>dopo aver terminato,baciò Bea sulla guancia dirigendosi al piano superiore,la casa era grande,in stile coloniale,completamente di legno scuro,troppo grande per una persona sola,dopo che il padre di Calum aveva perso il lavoro e la sua amata nonna il marito,avevano tutti deciso in comune accordo di trasferirsi lì,tutti tranne il ragazzo corvino,lui non voleva andarsene,aveva degli amici,una bella vita e persino una ragazza,ma cosa avrebbe potuto fare?di certo I suoi genitori non lo avrebbero mai lasciato restare la da solo e poi con quali soldi?Calum camminò pesantemente su per le scale sentendo I suoi stessi passi rimbombare tra quelle mura,salì la rampa fino a trovarsi in un lungo corridoio con molte stanze,la sua era l'ultima,allungò il passo per affrettarsi,c'era qualcosa che lo metteva a disagio,come se qualcuno o qualcosa lo stesse seguendo,arrivato al termine appogiò la mano sulla maniglia girandola e spalancando la porta,prima di entrare decise di sbirciare dietro le sue spalle,così molto lentamente si voltò,quello che vide gli fece gelare il sangue nelle vene,in fondo al corridoio,dalla parte opposta alla sua,c'era uno specchio enorme,che rifletteva la sua figura in lontanza,Calum aprì la bocca richiudendola subito dopo,era davvero una cosa inquietante pensò il ragazzo,ma non gli diede molto peso,richiudendosi così la porta dietro di se.
"Hai sbagliato da sempre ed inutile adesso che ti guardi ad uno specchio che non sa chi sei"
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Cage//cashton
FanfictionÈ normale avere paura.Gli unici che non hanno paura sono I mostri.